Sabelt: sicurezza fa rima con leggerezza

Sabelt e sicurezza

La storia di Sabelt inizia nel 1972. Fondata da Piero e Giorgio Marsiaj, l’azienda torinese inizia la propria attività sulla realizzazione di prodotti per le corse. Sedili, cinture, abbigliamento.

Con il tempo il raggio d’azione si amplia e Sabelt si lancia anche in altri campi. Tra questi, la realizzazione di sedili di primo equipaggiamento per tante Case automobilistiche. Si tratta di un settore che permette all’azienda di crescere molto, sfruttando proprio le conoscenze maturate nel motorsport.

Sabelt e sicurezza Da Ferrari al mondo

Tutto ha inizio nel 2006. Quell’anno Ferrari, che con Sabelt collabora da anni per le auto da corsa, chiede di sviluppare un sedile stradale per le versioni speciali della F430, presentata nel 2004. Il sedile è un successo: leggero, performante, confortevole. La Casa di Maranello riconosce la capacità di innovazione della Sabelt e decide, da quel momento, di collaborare anche su altri progetti “OEM”. Tanto che oggi si occupa della realizzazione di quasi tutti i sedili taylor made di Ferrari, che sono personalizzabili sia per quanto riguarda i tessuti sia per quanto riguarda colori, cuciture e ricami.

Lanciata con successo la produzione di sedili OEM insieme alla Casa del Cavallino, Sabelt negli anni successivi vede crescere il parco clienti. Denominatore comune sono le prestazioni e la sportività. Nel 2009 Sabelt fornisce i sedili per la Dodge Viper, nel 2013 inizia la collaborazione con McLaren alla quale fornisce ormai il 100% dei sedili. La crescita porta con sé l’apertura di un nuovo stabilimento, chiamato M2, che è dedicato proprio a questo ramo d’azienda. Ad oggi, oltre ai già citati, Sabelt collabora con Alpine, Abarth, Alfa Romeo (alla quale fornisce ad esempio i sedili per la neonata Giulia GTAm), Jaguar, Maserati, Aston Martin, Rimac e Hyundai.

Sabelt e sicurezza

Leggerezza e sicurezza

Sabelt continua anche nell’attività principale, quella incentrata sul mondo delle competizioni motoristiche, e proprio grazie a questo impegno giornaliero può contare su tecnologie e conoscenze sempre all’avanguardia. Nel 2017 Sabelt sviluppa internamente ed inizia ad utilizzare la cosiddetta Pad Technology, che permette di realizzare sedili con scocca in carbonio la cui imbottitura è applicata esclusivamente nei punti in cui il sedile entra a contatto con il corpo umano. L’ergonomia si sposa con una corsa esasperata alla leggerezza e porta alla realizzazione del sedile della McLaren Senna, che viene insignito del titolo di sedile più leggero al mondo mai realizzato per una vettura stradale.

La forza di Sabelt deriva da vari fattori. Da una parte c’è la già citata esperienza derivante dai prodotti racing, che trova applicazione anche nel settore dei sedili stradali, tutti all’insegna della leggerezza e della sicurezza, requisiti fondamentali e irrinunciabili per l’azienda. Dall’altra c’è la grande flessibilità produttiva.

Sabelt è in grado di far fronte ad ogni tipo di richiesta senza rinunciare alla qualità Made in Italy dei propri prodotti. Un esempio? Per McLaren l’azienda torinese ha circa 1.000 codici diversi. Il che significa che può applicare 1.000 modifiche ad ogni aspetto di ogni sedile prodotto per la Casa inglese. Senza contare i modelli unici, al di fuori di quei mille codici sopra citati, che hanno portato a one off con rivestimento in jeans come in cashmere o altri materiali tecnici.

L’importanza dei test

Tra le eccellenze che Sabelt può mettere in campo nella produzione di sedili OEM ci sono anche la slitta per i crash test e il robot per testare la resistenza di scocca e materiali. Per quanto riguarda il primo aspetto, il laboratorio di Sabelt è dotato di una slitta per i crash test che è in grado di svolgere valutazioni sulla resistenza agli impatti, identiche a quelle adottate dalla Fia per le omologazioni.

Per quanto riguarda il secondo aspetto, invece, Sabelt ha acquistato un robot di ultima generazione che testa l’usura della fodera dei sedili simulando l’ingresso e l’uscita del conducente dall’auto per migliaia di cicli. A questo, si aggiungono la stampante 3D per la produzione di componenti, le macchine da taglio e lo scanner tridimensionale per verificare dimensioni e disegno delle singole componenti.

Sabelt: un’azienda in orbita

L’attività di Sabelt si concentra su tre business unit. Oltre all’OEM e ai prodotti Racing c’è anche la divisione delle Special Applications. Da qui deriva ad esempio la collaborazione con l’industria aerospaziale. Nello specifico, Sabelt fornisce sistemi di ritenuta ultraleggeri con i quali vengono fissati gli approvvigionamenti verso la Stazione Spaziale Internazionale. Realizzati con materiali e tecnologie derivanti dalle cinture di sicurezza da Formula 1, di cui Sabelt è principale fornitore, permettono di risparmiare fino a 50 kg a spedizione, permettendo così ai vettori spaziali di incrementare il numero di provviste ed equipaggiamenti ad ogni lancio.