Ricordando la Volkswagen Schwimmwagen

Ricordando la Volkswagen Schwimmwagen. Il 31 dicembre del 1978 aspettavo la mezzanotte sotto l’albero illuminato nella sala a casa di mio nonno a Zheilard, nella regione dell’Essen, in Germania. Fuori c’era una bufera di neve come non avevo mai visto fino a quel momento e l’intenzione di uscire in strada a giocare coi miei cugini si era frantumata sotto l’ordine perentorio del nonno di restarcene a casa. Fuori c’erano 22 gradi sotto zero, la campagna era completamente ghiacciata e il nonno, guardando fuori dalla finestra si fece scappare un: “Sembra di essere in Russia”. Non aveva mai parlato della guerra, la nonna ci disse una volta che da quando era finita non ne aveva mai più voluto sapere né parlare mentre noi nipoti avremmo voluto essere messi al corrente di tutto. Quella poteva essere una buona occasione, così mia zia tirò fuori alcune foto e ce le fece vedere, tra i mugugni del nonno. Una di quelle immagini colpì la mia curiosità, ritraeva il nonno a bordo di una strana macchina che sembrava una vasca da bagno, una scritta sul retro riportava una data: 8 giugno 1943, oltre ad una dedica rivolta alla nonna. Chiesi di che si trattasse, il nonno rispose con un po’ di riluttanza: “Si tratta di una Schwimmwagen, un mezzo militare anfibio col quale guadavo fiumi in Russia per portare soldati in ricognizione o ufficiali di qua e di là dove servivano le loro idee fenomenali.” “Eri nelle SS?” Chiesi ingenuamente. “No!” Rispose seccato. “Facevo parte della Wehrmacht.” E quella fu l’ultima cosa che ci raccontò a proposito della guerra. Allora: facciamo un po’ il punto della situazione. Cos’è uno Schwimmwagen? Letteralmente la traduzione in italiano è: macchina che nuota, cioè un mezzo anfibio che marcia indistintamente su terra e in acqua, come fosse una barca. La Wehrmacht invece era la Forza di difesa (traduzione del termine) divisa in tre forze armate ben distinte: la Heer (l’esercito, del quale faceva parte mio nonno), la Kriegsmarine (la marina militare) e la Luftwaffe (l’aeronautica militare). Comandante di tutto naturalmente era Adolf Hitler. La Heer era l’esercito dei poveri, come una volta lo classificò mia nonna, era cioè il gruppo dove venivano reclutati tutti gli uomini che potevano tornare utili alla causa nazista senza che avessero alcuna competenza in armi o altro che riguardasse la vita di caserma. Insomma, erano gli operai delle fabbriche, i contadini, i disoccupati, la gente comune. Mio nonno guidava le ruspe nelle cave e la sua abilità fu girata per pilotare il famigerato Schwimmwagen. Lo Schwimmwagen fu progettato espressamente per l’esercito tedesco da Ferdinand Porsche, il modello, in fase di progettazione, fu chiamato 166 per poi essere rinominato col termine col quale è arrivato a noi.

Questo strano mezzo aveva una potenza di 25 cavalli, una trazione di 2 o 4 ruote motrici, una marcia ridotta e un’elica a tre pale per poter navigare. Il veicolo fu prodotto in oltre 14.200 esemplari tra il 1942 e il 1944 alla Stadt des Kdf-Wagens. Non era un veicolo armato, anche se alcuni modelli furono dotati di una mitragliatrice leggera posizionata sul lato destro, serviva principalmente da mezzo di ricognizione e trasporto soldati. Insomma, mio nonno ha fatto una buona guerra, e nonostante il suo ruolo marginale, non ne ha mai voluto parlare. Il motore era un Boxer Kdf a 4 cilindri, lo stesso del Volkswagen Maggiolino, da 1.130 cm3 con un impianto elettrico da 6V, raffreddamento ad aria, cambio manuale non sincronizzato (per intenderci, come quello della Fiat 5oo, per cui serviva fare la doppietta quando si scalavano le marce). Le dimensioni erano abbastanza contenute: la lunghezza del veicolo era di 3 metri e 82 centimetri, la larghezza di 1 metro e 48 centimetri, l’altezza di 1 metro e 61 centimetri. Il peso a vuoto era di 910 kg, il raggio di sterzata su strada era di 9 metri mentre in acqua era di 15 metri. La velocità massima era di 80 km/h, poteva portare al massimo 4 persone, il serbatoio conteneva 50 litri ed era diviso in due parti, il consumo era di 8,5 litri per 100 km. Lo Schwimmwagen non fu progettato da zero, ma fu lo sviluppo bellico di un mezzo civile-militare denominato Kubelwagen (letteralmente auto-tinozza). Denominata anche Typ 82 la Kubelwagen fu il mezzo militare più diffuso della Seconda Guerra mondiale. Piccola auto adibita al trasporto leggero, era l’ideale per brevi spostamenti sui fronti di guerra di ufficiali su fondi disagevoli come fango, neve, sterrato. Portava un massimo di quattro occupanti su una carrozzeria piuttosto semplice ma molto funzionale, le lamiere erano di forma piana senza curvature che avrebbero reso più difficile e costosa la realizzazione dell’auto. Lo spessore delle lamiere fu rinforzato da nervature che resero più stabile e sicuro il mezzo, altrimenti troppo fragile. Quattro porte, 998 cm3, quattro cilindri, raffreddamento ad aria, molto più conveniente e geniale di un raffreddamento ad acqua che, con le temperature rigide del territorio tedesco e dell’Europa del centro-nord, avrebbe creato molti problemi di congelamento. Anche questo mezzo era di fatto disarmato ma munito, a volte, di una leggera mitragliatrice posta sul lato destro come condizione di estrema difesa. Spesso usata nelle retrovie, viaggiava in mezzo a convogli armati in continuo spostamento tra un fronte e l’altro, trasportando ufficiali e documenti.