Renault Koleos 2020: solo diesel a basse emissioni

Il progresso tecnico marcia veloce e il time-to-market di un’automobile deve adeguarsi ad esso. Portare in strada un progetto che nasce da un foglio bianco richiede tempo, nonostante molti manager che badano soprattutto a far quadrare i conti chiedano spesso ai tecnici l’impossibile.

In un momento di transizione come questo, in cui oltre all’evoluzione fisiologica del veicolo c’è anche una continua corsa al rinnovamento del sistema propulsivo per adeguarlo alle norme antinquinamento i restyling possono presentare qualche rischio.

Renault Koleos è sul mercato da un periodo relativamente breve, quattro anni, tuttavia a Casa francese ha deciso quest’anno per un facelift che ha interessato il frontale e il posteriore, alla ricerca di una personalità ancora più decisa per cercare di sfruttare, montando motori diesel di ultima generazione, per ancora qualche anno il suo modello top di gamma nel settore SUV, che ricordiamo utilizza la stessa piattaforma del Nissan X-Trail, cercando di favorire l’inevitabile rincorsa tecnica alla concorrenza frutto di progetti più freschi.

La Renault Koleos è stata oggetto di un facelift che ha interessato soprattutto il frontale.

Renault Koleos: analisi formale

La Koleos è un veicolo decisamente imponente. Con dimensioni di lunghezza/larghezza/altezza di 4.672/2.063/1.667 mm essa si colloca di diritto nel segmento D e a un pubblico che predilige il comfort alle pure prestazioni. Un’identità iniziale che non è cambiata ma che il restyling di quest’anno ha semplicemente voluto rendere più incisiva.

Dietro ci sembra una forzatura il finto doppio scarico. Nell’ottica della caratterizzazione, avremmo preferito un stilistico più personale.

In effetti i SUV, a qualunque segmento essi appartengano, si assomigliano un po’ tutti e ogni Casa cerca i dettagli che possono fare la differenza. In effetti davanti la sostanza non cambia, ma pochi interventi per marcare le linee principali, utilizzando inserti cromati che tagliano trasversalmente la superficie e arricchiscono la griglia della calandra, bastano per far capire maggiormente che è una Koleos. Anche dietro una linea cromata trasversale che inviluppa i due (finti) terminali di scarico si riallaccia al motivo anteriore, mentre il lunotto acquista due appendici laterali che prolungano lo spoiler e agiscono aerodinamicamente e contro la contamination.

Nei gruppi ottici anteriori sono inserite le luci diurne a Led la cui forma è condivisa con altri modelli Renault.

Nuovi i cerchi diamantati, di pregevoli lavorazione, disponibili da 18” o 19”. Invariate le fiancate, con le superfici lisce ma sinuose e sufficientemente muscolose per evidenziare i passaruota e dare maggiore presenza al veicolo, secondo un family-feeling comune anche a Captur con la quale Koleos condivide anche la forma a C delle luci diurne a LED. La versione che abbiamo provato era la Initiale Paris, coi cerchi da 19” diamantati e il logo identificativo sulla calandra e le bocchette del parafango anteriore, la più ricca della gamma.

Le velleità fuoristradistiche, pur con tutti i noti limiti dei SUV, sono evidenziate dai 190 mm di luce minima al suolo e dagli sbalzi anteriore e posteriore ridotti, che consentono angoli di attacco di 18° e 25°.

Interni e connettività

All’interno la nuova Renault Koleos non tradisce soprattutto chi cerca spazio e ha una certa propensione al lusso. Pur mantenendo ancora una certa distanza dal coinvolgimento degli abitacoli premium, che hanno ancora qualcosa in più in termini di accoglienza, resta una eccellente cura dei dettagli, con inserti metallici satinati che arricchiscono le superfici rivestite in materiale soffice al tatto e dunque con un’elevata qualità percepita.

Ovviamente la sensazione è amplificata con gli interni in due tonalità di pelle dell’allestimento Initiale Paris. Tuttavia il design generale non lascia spazio a particolari spunti stilistici e resta per certi versi un po’ datato.

Una vista degli interni, ben curati nell’esecuzione e nella qualità dei materiali mantenendo una sobrietà che molti apprezzeranno. Eccellente l’abitabilità e lo spazio a disposizione, specie in senso trasversale. I sedili rivestiti in nappa sono di serie sulla Initiale Paris.

Tra i sistemi di assistenza alla guida segnaliamo l’allerta di superamento della linea di carreggiata, il sensore di angolo morto, il riconoscimento della segnaletica stradale, la commutazione automatica degli abbaglianti/anabbaglianti, il parcheggio automatico Easy Park Assist.

L’Adaptive Cruise control è di serie solo sulla Initiale Paris ma per la sua utilità lo avremmo preferito su tutta la gamma. Non mancano il sistema di rilevamento della stanchezza e quello di frenata attiva di emergenza che include il riconoscimento pedoni.

Il sistema multimediale e di navigazione R-Link2 si visualizza su un display orizzontale da 7” (scelta base) oppure sullo schermo verticale da 8,7”. E’ compatibile con Apple CarPlay e Android Auto e quindi replica la schermata dello smartphone (collegabile attraverso una delle 4 prese USB) rendendo tutto più semplice da gestire.

Non sempre ineccepibili i giochi tra le parti fisse e mobili, come nel caso di questa zona di giunzione tra parafango e cofano, peraltro geometricamente complessa.

Come è fatta

Nonostante l’impressione generale di solidità che emerge dall’osservazione dei dettagli costruttivi, specie nel sottoscocca e nel vano motore, la nuova Koleos resta, a nostro giudizio, un veicolo che avrebbe bisogno di un rinnovamento più marcato per porsi come vera alternativa abbordabile ai SUV premium ai quali si ispira.

Il montante centrale è ben conformato e offre un’eccellente protezione all’intrusione laterale.

Il lifting estetico ne allunga sicuramente la vita produttiva, ma conferma la transizione verso un modello completamente nuovo che l’ingegneria Renault non mancherà di dotare di alimentazione ibrida, magari plug-in abbinata al già eccellente motore diesel di ultima generazione.

Nell’engine-bay, tolto il coperchio fonoassorbente ormai d’obbligo per contenere i decibel della meccanica, si scopre un layout non troppo ordinato, con percorsi di cavi e tubi talvolta caotici e, almeno all’apparenza, improvvisati. Tuttavia le interferenze sono tutte ben protette, anche se qualcuna sembra fatta a posteriori, e le connessioni sicure, secondo una logica generale votata soprattutto alla funzionalità.

Un piccolo difetto di allineamento evidenziato dalla non continuità del profilato cromato.

Non sempre ineccepibili i gap&flash, ovvero i giochi&profili, come si rileva dalle fotografie, ma in generale adeguati al posizionamento del veicolo. Buone le guarnizioni, sia dal punto di vista progettuale sia da quelli esecutivo e funzionale.

Passando al sottoscocca, gli assemblaggi si rivelano ben fatti e le parti dimensionate per durare, considerando che un veicolo di questa massa e dimensioni, dotato di trazione integrale, deve essere compatibile anche con un moderato uso offroad. La sospensione anteriore è MacPherson mentre la posteriore è una multilink tra i cui bracci passano i due semiassi uscenti dal differenziale. Il tunnel in cui passa l’albero di trasmissione è ben isolato dall’abitacolo.

Buona l’insonorizzazione generale, anche se la presenza motore a certi regimi e il rotolamento degli pneumatici (Continental Premium Contact 6 225/55 R19 V XL) si fanno sentire senza peraltro risultare fastidiosi. Assenti i rumori aerodinamici e i sibili. Superata anche la verifica del passo sui due lati coi valori che si discostano tra loro di circa 2 mm (misura nominale 2.704 mm).

Renault Koleos: motorizzazione

La Koleos monta il motore quattro cilindri turbodiesel Blue dCI che rappresentano il massimo a livello di trattamento dei gas di scarico, col sistema di riduzione catalitica selettiva SCR per abbattere gli NOx. Un’applicazione che consente di svicolare dalla EcoTassa governativa.

Il vano motore col quattro cilindri 2.0 dCI, il diesel di ultima generazione di Renault. Si notino le robuste bretelle laterali che collegano la traversa anteriore alla scocca e trasferiscono l’energia cinetica generata da un urto frontale a una struttura in grado di assorbirla deformandosi.

Proposto in due livelli di potenza, 150 e 190 CV, entrambi Euro 6D-Temp, sono abbinati, di serie, alla trasmissione X-Tronic che nella versione più potente, che coi suoi 380 Nm di coppia è senza dubbio più adatta a muovere un veicolo la cui massa a vuoto in ordine di marcia è di 1.770 kg, aziona anche le ruote posteriori con la tecnologia All Mode 4×4-i. In questa configurazione la Koleos può muoversi anche in un fuoristrada non troppo impegnativo anche in condizioni di bassa aderenza senza pneumatici specifici.

Si possono selezionare 3 modalità di guida: la sola trazione anteriore, per consumare meno in condizioni di aderenza standard; la modalità Auto 4×4 in cui l’elettronica gestisce la coppia sui due assi in modo automatico, raggiungendo al massimo il 50% sul posteriore; la modalità Lock 4×4 in cui si blocca il differenziale posteriore per trarsi d’impaccio dalle situazioni più critiche da percorrere a bassa velocità, poiché oltre i 40 km/h essa si disinserisce automaticamente.

L’ampio bagagliaio (e non poteva essere altrimenti viste le dimensioni esterne del veicolo) parte da 493 litri per arrivare a 1.707 litri con gli schienali posteriori abbattuti. Bene la soglia a filo del piano di carico, che può essere ribassato per aumentare un po’ lo spazio.

Versioni e prezzi

In Italia la nuova Renault Koleos è proposta in tre allestimenti. Si parte con la Business che offre il dCI 150 X-Tronic a 35.500 € e il dCI 190 X-Tronic All Mode 4×4-i a 39.500 €.

La doppia motorizzazione resta anche negli allestimenti Executive e Initiale Paris (oggetto del nostro test), che nella versione 2×4 costano rispettivamente 37.450 € e 41.700 €.