Renault: in tre anni due miliardi di riduzione costi

Azioni Riduzione Costi: le aziende strutturate hanno questo capitolo nelle loro procedure. Ogni anno i responsabili di ogni settore devono portare alla direzione generale il loro piano riduzione costi: siano essi gli uffici amministrativi, siano la produzione. Perfino le mense aziendali devono attenersi a questa procedura, e trovare pelati e mozzarelle a un prezzo migliore…

Perchè si fanno le ARC? Per mantenere la competitività sul mercato, ovvero dare alla rete commerciale più margine di trattativa, oppure fare più profitti.

Se poi arriva il Coronavirus che cambia il mondo, le ARC diventano strumento indispensabile di sopravvivenza. Specie per le Case automobilistiche, entrate in una spirale di ostilità da parte dei media e di una fetta di ideologisti che le accusa di essere il male assoluto del mondo.

il Gruppo Renault è il primo a correre ai ripari e sull’onda di un futuro non proprio roseo (per usare un eufemismo) per le quattro ruote, in occasione della presentazione dei risultati annuali presenta “il suo piano di trasformazione che si prefigge lo scopo di realizzare un risparmio di oltre 2 miliardi di euro in 3 anni e di porre le basi di una nuova competitività”.

Meno vendite, meno soldi (o cashflow per usare un temine tecnico). Ma questi devono essere oculatamente investiti nell’attività di ricerca sui punti cardine della nuova mobilità.

Renault vuole privilegiare la Francia, giustamente, ed è lì che prevede l’installazione o il rafforzamento di “avveniristici centri di attività strategiche: veicoli elettrici, veicoli commerciali, economia circolare e innovazione a forte valore aggiunto”.

E’ ovvio che l’impatto sarà rilevante sull’occupazione, poiché “il Gruppo Renault prevede di procedere ai necessari adeguamenti del personale per consentire il ritorno ad una crescita redditizia e sostenibile”, e “si impegna a realizzarli instaurando un dialogo esemplare con le parti sociali e gli enti locali”.

Questo è il ‘cosa’. Per quanto concerne il ‘come’ le idee sono piuttosto chiare “il progetto di adeguamento del personale verterebbe su misure di riconversione, mobilità interna e dimissioni volontarie. Sarebbe ripartito su tre anni e riguarderebbe circa 4.600 posti di lavoro in Francia, a cui si aggiungerebbe la riduzione di oltre 10.000 altre posizioni nel resto del mondo”.

Renault: in tre anni due miliardi di riduzione costi

Questi, riportati così come sono stati comunicati, i capisaldi del progetto diffuso oggi dal Gruppo Renault:

Miglioramento dell’efficacia e riduzione dei costi di ingegneria, potendo contare sugli asset potenziati dell’Alleanza per circa 800 milioni di euro

  • Razionalizzazione della progettazione e dello sviluppo dei veicoli: riduzione della diversità dei componenti, aumento della standardizzazione, programmi Leader – Follower nell’ambito dell’Alleanza.
  • Ottimizzazione delle risorse: concentrazione dello sviluppo delle tecnologie strategiche a forte valore aggiunto nei centri di ingegneria dell’Ile-de-France; ottimizzazione dell’utilizzo dei centri di R&S all’estero e del subappalto; ottimizzazione dei mezzi di validazione attraverso il maggiore ricorso al digitale.

Ottimizzazione dell’apparato industriale per circa 650 milioni di euro

  • Accelerazione della trasformazione degli stabilimenti mediante la generalizzazione degli strumenti dell’industria 4.0.
  • Miglioramento dei processi nei nuovi progetti di ingegneria: accelerare la digitalizzazione e il “design to process”.
  • Ridimensionamento delle capacità industriali:
    • Capacità mondiali di produzione riviste da 4 milioni di veicoli nel 2019 a 3,3 milioni entro il 2024 (referenza Harbour).
    • Adeguamento degli addetti alla produzione.
    • Sospensione dei progetti di aumento della capacità previsti in Marocco e Romania, studio per l’adattamento delle capacità produttive del Gruppo in Russia, studio per la razionalizzazione della fabbricazione delle trasmissioni nel mondo.
  • In Francia, quattro ipotesi di lavoro per ottimizzare l’apparato industriale saranno oggetto di una concertazione approfondita con tutti gli stakeholder e, in particolare, le parti sociali e gli enti locali:
      • Renault avvia una concertazione per studiare, a partire dagli stabilimenti di Douai e Maubeuge, la possibilità di creare un centro di eccellenza ottimizzato per i veicoli elettrici e commerciali leggeri nel nord della Francia.
      • Riflessione aperta sulla riconversione dello stabilimento di Dieppe, alla fine della produzione dell’Alpine A110.
      • A Flins, creazione di un ecosistema di economia circolare nello stabilimento, che comprenda il trasferimento delle attività di Choisy-le-Roi.
      • Per quanto riguarda la Fonderie de Bretagne, Renault avvia una revisione strategica.

Maggiore efficienza delle funzioni di supporto per circa 700 milioni di euro

  • Ottimizzazione dei costi generali e di marketing: digitalizzazione al servizio dell’ottimizzazione dei costi di marketing, razionalizzazione dell’organizzazione e riduzione dei costi correlati alle funzioni di supporto.

Rifocalizzazione delle attività per una migliore allocazione delle risorse

La rifocalizzazione sul core business del Gruppo mediante un cambiamento di perimetro riguarderebbe in particolare:

  • Una parte della rete di distribuzione integrata RRG in Europa;
  • La cessione delle quote di partecipazione del Gruppo Renault in Dongfeng Renault Automotive Company Ltd (DRAC) in Cina a Dongfeng Motor Corporation e la cessazione delle attività delle autovetture termiche di Marca Renault sul mercato cinese.

Questi progetti saranno presentati alle istanze rappresentative del personale nel rispetto della normativa vigente. Il costo stimato per la realizzazione di questo piano è dell’ordine di 1,2 miliardi di euro.