Renault Captur Sport Edition MY19: l’evoluzione è nei motori TCe

Renault Captur

Squadra che vince non si tocca, si diceva una volta. E per la Renault il B SUV Captur è un modello di grande successo. Dal 2015 è il B-SUV straniero più venduto In Italia e nel 2018 ha raggiunto quota 29.589 immatricolazioni arrivando, dal lancio, a superare le 140.000 unità vendute. Numeri interessanti che derivano anche dal grande successo del segmento B, che oggi assorbe il 41% di un mercato (che nel 2018 ha sfiorato i due milioni di unità) al cui interno i SUV occupano il 38%, con tendenza alla ulteriore crescita ai danni delle berline e degli MPV. Squadra vincente, dunque, ma che ha richiesto un ritocco tecnico importante, imposto dai crescenti divieti alla circolazione dei diesel in città, ovvero il terreno sul quale Captur esprime gran parte della operatività. Restano in listino le motorizzazioni classiche, ovvero il benzina TCe e il diesel dCi, entrambi da 90 CV, ma la gamma si arricchisce del nuovo quattro cilindri turbo 1.3 litri TCe FAP a iniezione diretta declinato in due livelli di potenza, 130 e 150 CV. Il primo è disponibile solo col cambio manuale a sei marce, mentre il 150 CV offre pure l’opzione (che consigliamo caldamente) dell’automatico a doppia frizione EDC a sei rapporti.

Il nuovo quattro cilindri è fortemente innovativo ed è stato progettato dall’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi in collaborazione con Daimler. Un motore che ha richiesto forti investimenti sia per lo sviluppo sia per la produzione e che avrà dunque lunga vita e sarà prodotto in elevate quantità che troveranno impiego su più vetture delle Case coinvolte. Apparso l’anno scorso sulla Scènic, in questa versione monta anche il FAP (Filtro Anti Particolato) allo scarico che completa il trattamento degli idrocarburi incombusti HC, dell’ossido di carbonio CO e degli NOx per rientrare nella Euro6d.

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Occhio alla Coppia

Vent’anni fa parlare di 130 o 150 CV su una vettura di questa categoria era sinonimo di elevate prestazioni. Oggi i parametri sono cambiati e se emotivamente il dato che riassume il carattere di una vettura resta la sua potenza massima, il suo valore assoluto è meno importante. Ogni restyling implica un aumento delle dimensioni, del peso e dei servizi da alimentare. Tutti fattori che assorbono energia e lasciano meno ‘cavalli’ al puro divertimento di guida. Dunque non aspettatevi prestazioni sportive dalla Captur. Ma se si ragiona in termini di coppia motrice, che è poi quella che ‘fa muovere’ la vettura, le sorprese sono positive. Dai 140 Nm a 2.250 giri/min del tre cilindri TCe 90 si passa ai 220 Nm (sempre a 2.250 giri) del TCe 130 e addirittura ai 250 Nm del TCe 150 valori che sfidano i 220 Nm del turbodiesel 1.5 litri. Renault CapturGrande coppia su un ampia gamma di giri significa maggior piacere di guida, specie col cambio automatico, col motore che spinge fin dai bassi regimi e opera in una zona della curva di consumo specifico particolarmente favorevole. E’ noto infatti che attorno al regime di coppia massima, che è molto inferiore a quello di potenza massima, il consumo specifico sia minimo. La Casa denuncia per il 130 CV 5,6/5,9 l/100 Km nel ciclo misto, con emissioni di 128/134 grCO2/km. Per il 150 CV col cambio manuale i consumi sono di 5,5/5,9 l/100 Km con emissioni di 126/134 grCO2/km (5,5-5,6 l/100 km e 125-128 grCO2/km per la versione col cambio EDC che raggiunge la coppia massima a soli 2.000 giri/min).

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Quattro cilindri modulare ad alto rendimento

Tra le caratteristiche salienti del motore TCe la modularità (la cilindrata unitaria di 333 cc consente di derivare un tre cilindri di un litro con numerosi componenti in comune), l’iniezione diretta in camera di combustione, con iniettore di ultima generazione a sei fori che arriva fino a 250 bar posto al centro della camera di scoppio a tetto, il sistema di variazione della fase di tipo idraulico Dual Variable Timing Camshaft applicato a entrambi gli alberi a camme, con un sistema di controllo della pressione dell’olio che crea lo sfasamento tra la parte di puleggia calettata sull’albero a camme e quella azionata dalla catena. La testata, denominata ‘delta’, adotta quattro valvole per cilindro ed è estremamente compatta, col collettore di scarico integrato per avere il minimo percorso dei gas verso la turbina, a sua volta di piccolo diametro per ridurre l’inerzia e avere una risposta più pronta. La combustione è stata oggetto di profondi studi fluidodinamici per aumentare l’efficienza della combustione e avere consumi estremamente ridotti e di conseguenza basse emissioni. Grande cura è stata riposta nella riduzione degli attriti, sia sulla superficie di scorrimento dei pistoni (trattata col Bore Spray Coating al plasma) sia nel sistema di azionamento delle valvole, col bilanciere che ha un punto di contatto volvente col profilo della camma.

Silenzioso e regolare riprende fin dai 1.000 giri senza esitazione anche con un rapporto lungo, segno che variatore di fase ed elettronica fanno egregiamente il loro dovere. La posizione di guida non ci ha particolarmente coinvolto, nonostante abbiamo cercato il miglior compromesso tra seduta, schienale e posizione del volante. Il cambio EDC non è rapidissimo nel passaggio da un rapporto all’altro, specie se si affonda decisi sull’acceleratore, ma questo non deve essere considerato un suo difetto, visto l’impiego cui è destinata la vettura: utilizzato nel suo giusto contesto è godibile e toglie gran parte dell’ ‘stress’ da traffico. Da provare prima di scegliere la propria Captur. Renault CapturLe sospensioni sono dedicate giustamente al confort, cui contribuiscono anche i sedili, secondo una tradizione dei Costruttori francesi. I consumi rilevati dallo strumento sono nella norma: fare i 20 con un litro non richiede troppa attenzione e all’opposto per scendere sotto i 15 occorre davvero andare pesanti con l’acceleratore. Tra gli optional, disponibile però solo sulla versione Sport Edition, l’Extended Grip (100 € di extra) che modulando controllo di trazione ed ESP distribuisce la coppia tra le due ruote motrici in funzione del grip. Per avere anche gli pneumatici quattro stagioni M+S occorrono altri 250 €.

Le versioni

L’allestimento Sport Edition MY19 è stato arricchito di serie dalle tinte Be-Style, dai proiettori full LED e dalla parking camera, unito a modifiche di dettaglio agli interni e all’esterno, come i nuovi cerchi Celsius da 16”. Manca, invece, il bracciolo per il gomito destro. Per questa versione, disponibile solo col motore TCe 130 FAP col cambio manuale, il prezzo è di 21.300 €.

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L’esistente versione Sport Edition2 prevede in aggiunta: il sistema multimediale R-Link Evolution, compatibile solo con Android Auto, radio DAB, Easy Access System (iI sistema “mani libere” per facilitare l’accesso a bordo e l’avviamento senza l’utilizzo delle chiavi), sensori di parcheggio anteriori, climatizzatore automatico, sellerie in tessuto e pelle TEP e cerchi in lega da 17” diamantati black. Col motore TCe 130 FAP cambio manuale la Sport Edition2 costa 22.400 €, mentre col TCe 150 FAP il prezzo sale a 23.200 €. Se si desidera il cambio automatico EDC (solo per il TCe 150 FAP) si devono aggiungere altri 1.600 € (24.800 €). L’allestimento di accesso alla gamma dotata dei nuovi motori 1.3 litri è la Business, col motore TCe 130 FAP, quotata 21.150 €, mentre la Captur in assoluto più economica è la Life, col TCe 90, venduta a 16.650 €.

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