Renault Captur 2020: salto di qualità

CS - Nuovo Renault CAPTUR: l’innovazione diventa rivoluzione

Se dovessimo descrivere la nuova Renault Captur 2020 con una sola parola sceglieremmo qualità. Già, perché la seconda generazione del Suv compatto della Casa francese ha compiuto un enorme passo avanti sotto diversi fronti. La rivoluzione, infatti, non è soltanto stilistica, ma anche tecnica e in generale, ha migliorato la vettura sotto tantissimi punti di vista, a partire come dicevamo, dalla qualità percepita.

Migliorata in tutto

Il design degli esterni è stato profondamente cambiato e sfoggia ora linee più mature e attuali, ma è salendo a bordo che si capisce quanto la nuova Renault Captur sia migliorata. Lo stile della plancia si allinea all’attuale corso stilistico della Losanga, con il grande schermo a sviluppo verticale del sistema di infotainment che domina la plancia. Ma a colpire, sono i materiali. Addio plastiche rigide, benvenuto soft touch. Tutti i rivestimenti ora sono morbidi al tatto e anche alla vista hanno un aspetto meno “fragile”. Ottimi anche i sedili, avvolgenti quanto basta e sempre comodi. E a proposito degli interni, lo spazio a bordo è aumentato grazie al passo che è cresciuto di 2 centimetri, mentre la lunghezza complessiva della vettura è aumentata di ben 11 centimetri, portando il totale a 4,23 metri, che si traducono quindi in maggiore spazio sia per i passeggeri, sia per i bagagli, ai quali è stato riservato uno spazio di 536 litri, ben 81 in più rispetto alla prima generazione. Utile poi a proposito di capacità di carico, la possibilità di far scorrere la panca posteriore in avanti di 16 centimetri.

Tutta da guidare

Per questo primo contatto con la nuova Renault Captur abbiamo scelto di metterci al volante della versione Diesel 1.5 Blue dCi da 115 CV e 260 Nm di coppia, in abbinamento al cambio automatico EDC 7. Bastano pochi chilometri per rendersi conto del grande passo avanti compiuto dal B-Suv francese anche dal punto di vista tecnico. Sviluppato sulla nuova piattaforma CMF-B, la medesima della Clio, assicura un comfort di marcia superiore rispetto alla serie precedente. Le asperità del terreno sono ben filtrate, questo pur senza rendere l’assetto troppo cedevole in curva, rendendo la Captur oltre che confortevole, anche piacevole da guidare. Peccato quindi per l’eccessiva demoltiplicazione dello sterzo, che se da una parte rende l’auto molto maneggevole soprattutto in città, dall’altra limita un po’ il feeling con le ruote anteriori. Finezze, ovviamente, perché nel complesso il comportamento dinamico della nuova Captur è molto buono. Il motore poi, è sempre pronto e la generosa coppia a disposizione, ben spalmata su tutto il renge di giri, permette di “avere motore” in ogni marcia, con il cambio che passa da un rapporto all’altro in maniera pronta e quasi impercettibile. Unica pecca, la visibilità posteriore ridotta a causa del lunotto di piccole dimensioni.

Un modello, quattro tipi di alimentazione

La nuova Renault Captur è già in vendita con prezzi a partire da 17.700 euro. I motori disponibili sono, oltre al 1.5 Blue dCi oggetto di questa prova (ordinabile anche nella variante da 95 CV), sono anche i benzina 1.0 TCe da 100 CV, anche GPL e il 1.3 TCe da 130 e 155 CV. Nel corso dell’estate, poi, la gamma si allargherà con l’ingresso a listino della variante E-Tech, ovvero l’ibrida plug-in con batteria da 9.8 kWh capace di percorrere 50 km a zero emissioni nel ciclo misto.