Porsche Can Am

1973 Porsche Can Am

1973 Porsche Can Am – Probabilmente l’evoluzione definitiva della Porsche 917/10 fu la 917/30. A guidarla sui campi di gara del Can Am nel 1972, c’era George Follmer. Forse, però, sono in pochi a saperlo, ma la Porsche 917/30 può essere considerata sicuramente il coronamento di una leggenda dell’automobilismo americano. Conoscete Mark Donohue? Di lui ne abbiamo già parlato su Ruote Americane ed ora eccolo rimbalzare anche sulle pagine di Auto Tecnica. E la 930/30 non sarebbe stata nulla se non fosse stato per il duro lavoro svolto da Donohue sulla 917/10 di cui vedete qualche immagine in queste pagine. E non stiamo parlando di bazzecole. Era il 1972 e la 917/10 metteva in bella mostra un 12 cilindri sovralimentato mediante due turbocompressori e capace di sviluppare 850 HP, il tutto con una cilindrata di 5.0 litri. Porsche deve molto al tecnico e pilota americano, che con la saggezza di chi aveva maturato un’esperienza enorme nel settore delle competizioni portò la 917/10 alla piena competitività.

 

Poi, fu il compagno di squadra del team di Penske, il già citato Follmer, a siglare il successo di questa vettura impegnata nella Can Am. Evento che, insieme al resto dell’intera vicenda Donohue/Follmer, generò parecchio attrito tra i due. Non ci vuole molto a capire quale rabbia possa aver provato il mitico Mark vedendo un altro pilota portare al successo il frutto della sua lunga fatica. E sugli stessi campi di gara c’era un mostro sacro motorizzato da uno dei più leggendari V8 di mamma Chevy: il 427 montato sulla vettura sviluppata dalla McLaren. La lunga corsa verso la perfezione, però, costò molto a Donohue, che uscì da un clamoroso incidente sul circuito di Road Atlanta a Braselton in Georgia. Una botta ad oltre 150 mph che procurò a Mark la rottura di una gamba. Senza paura e impavido come sempre, Donohue schiantò un’altra 917/10 sul circuito Donnybrooke International Raceway del Minnesota nel settembre del 1972. Questa volta ne uscì indenne. Le Porsche 917/10 e 917/30 rimasero quindi strettamente legate alla vita professionale di Mark Donohue, tragicamente finita il 19 agosto del 1975. E clamorosamente il tragico evento ebbe luogo durante una sessione di prova su una March. Avrò modo di presentarvi la storia di Mark Donohue sulle pagine di Ruote Americane. Qui voglio solo ricordare che, subito dopo l’incidente, Mark sembrò non riportare alcuna ferita. In realtà, il giorno successivo, dopo aver accusato un mal di testa fu portato all’ospedale di Graz in Austria e lì morì a causa di un’emorragia cerebrale. La versione più prestazionale fu la 917/30 che raggiunse quasi i 1.600 HP (in configurazione da qualifica, 1.100 HP in allestimento da gara) grazie ad un motore 5.4 litri a 12 cilindri turbocompresso in grado di far segnare alla 917/30 i seguenti risultati: da 0 a 100 km/h in circa 1,9 secondi, da 0 a 320 km/h in poco meno di 11 secondi e una velocità massima di 400 km/h.