Pirelli Motorsport: l’analisi del GP d’Italia fatta dal fornitore di pneumatici

GP d'Italia
Immagine Pirelli Motorsport

per Pirelli Motorsport il GP d’Italia si è svolto in maniera assolutamente lineare, con due mescole che, come nelle previsioni, sono state assolute protagoniste: la Medium e la Hard.

Nessun giro è stato infatti percorso sulle Soft.

Al via, diciassette piloti su venti hanno scelto di partire con la C4, soltanto tre (Hamilton, Bottas e Magnussen) hanno preferito la C3.

Sei piloti hanno effettuato due soste ma uno di loro, Piastri, vi è stato costretto a causa del danneggiamento dell’ala anteriore in un duello con Hamilton.

Gli altri cinque (Gasly, Zhou, Lawson, Hulkenberg e Magnussen) hanno provato questa strategia perché il degrado prestazionale dei pneumatici già nel primo stint era troppo elevato in termini di prestazione.

Dei tre piloti che sono partiti sulle Hard, due – Hamilton e Bottas – hanno ottenuto un piazzamento migliore rispetto alla posizione di partenza in griglia.

Rispettivamente due per l’inglese della Mercedes e quattro per il finlandese dell’Alfa Romeo.

Magnussen, invece, ha guadagnato una posizione solamente perché due piloti davanti a lui non hanno visto la bandiera a scacchi.

Pirelli Motorsport
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Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli, sul GP d’Italia

“Un Gran Premio d’Italia che, nonostante abbia visto ancora una volta Verstappen e la Red Bull fare il pieno di punti, è stato assolutamente spettacolare perché caratterizzato da tantissimi duelli ravvicinati, spesso prolungati per diversi giri”.

“Le temperature dell’asfalto, oggi costantemente superiori ai 40° C, hanno aumentato leggermente il degrado dei pneumatici”.

“Ciononostante, e anche in presenza di un tris di mescole più morbido rispetto allo scorso anno, i piloti non si sono certamente limitati a gestire le gomme, come hanno dimostrato i tantissimi duelli cui abbiamo assistito, anche per più giri di seguito”.

“Dal punto di vista delle strategie, le previsioni fatte ieri sono state sostanzialmente confermate dai fatti”.

“La sosta unica è stata nettamente la più veloce e chi si è fermato prima della finestra prevista è stato poi costretto a fare una seconda sosta”.

Fanno eccezione le due Williams, che hanno dimostrato ancora una volta di essere particolarmente delicate nella gestione dei pneumatici”.

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