
Phillip Thomas Clark e la Ford Mustang – Lo sketch del cavallo al galoppo che troneggia sulla calandra della Mustang è opera di Phil Clark. Un simbolo che ha superato 50 anni rimanendo sempre sulla breccia, conservando quell’unico appeal che lega una famosa automobile americana al suo mondo, quello degli open range, delle praterie, delle lunghe, dritte ed infinite interstate che attraversano, in lungo e in largo, gli Stati Uniti d’America.
Phillip Thomas Clark e la Ford Mustang: quando inizia l’avventura
Era il 1962 quando Phillip Thomas Clark, all’età di 27 anni, lasciò General Motors per entrare in Ford Motor Company. Dietro la creazione della Mustang I si celano i famosi 100 giorni di lavoro intenso, quel famoso lasso di tempo necessario per ideare e mettere a punto la vettura che sarebbe stata la sportiva della classe media americana. Clark era solito disegnare schizzi di animali e, come racconta il figlio, molto spesso faceva la stessa cosa quando, durante il pranzo, aveva a disposizione dei tovaglioli di carta. Fu probabilmente da uno di questi schizzi che nacque l’idea del Mustang al galoppo. La ragione per cui il cavallo si muove da destra verso sinistra sembrava inizialmente avere un significato ben preciso. In realtà, da ricerche svolte su Clark, si evince semplicemente che questa fu la direzione che Clark stesso diede al suo Pony semplicemente perché scrivendo con la mano destra gli venne più facile realizzare il disegno in quel modo. Ma nei pensieri di Clark c’era qualcosa che andava ben al di là di un semplice simbolo. La volontà di Clark, infatti, era quella di creare un’automobile dal design estremamente moderno per il mondo reale dell’epoca. Ciò non gli fu possibile nel breve tempo che rimase alla General Motors ma quando approdò alla Ford fu, insieme ad altri colleghi coetanei, una delle tante persone al posto giusto nel momento giusto. La Mustang I ha molte caratteristiche degli schizzi che Clark aveva creato e lui stesso spiegò che era la prima volta, nella storia della Ford, che un unico schizzo veniva utilizzato per la realizzazione di una vettura. Molto spesso venivano infatti prese in considerazione le diverse proposte dei designer interni e il risultato che si otteneva era un mix delle idee che erano state raccolte. Ma così non fu per la Mustang I. Con il passare del tempo, dopo quell’ormai lontano 6 ottobre 1962 in cui la Mustang I fu premiata a Watkins Glen, il prodotto cambiò radicalmente e ciò fu motivo di serio disappunto da parte di Clark. Disappunto che aumentò negli anni sino alla morte prematura di Phil che avvenne all’età di soli 32 anni. La causa fu senza dubbio il problema renale che lo costrinse in dialisi sin da giovanissimo. Clark ha scritto il proprio nome nella storia dell’auto e della Ford e lui rimane “the man behind the running horse”.
Phillip Thomas Clark e la Ford Mustang: il cambio del logo
Con il 2009 finisce un’era e ne comincia un’altra. La Mustang è pronta per affrontare una nuova generazione e per l’occasione viene modificato il look del leggendario pony al centro della calandra. Siamo quasi alla fine della quinta generazione, quella dei model year 2005-2009, ed è già tempo di sesta generazione. Quella che gli americani chiamano 2010 and up. Tra le novità di rilievo c’è proprio la modifica dell’emblema che da più di 40 anni simboleggia uno dei brand più famosi dell’automobilismo mondiale. Sembrerebbe assurdo dedicare un articolo alla modifica di un logo ma si faccia attenzione. Ogni particolare è studiato ad hoc per meglio rappresentare il prodotto che simboleggia. Questo aspetto è ancora più vero quando si parla di auto americane. Si, perché l’automobilismo statunitense, più di quello europeo, è fondato su tradizioni e simboli che scandiscono il corso del tempo. Ecco quindi che la modifica di un logo come quello della Mustang assume importanza veramente strategica.
Il nuovo logo che vedete nell’immagine qui sopra confrontato con quello precedente è il frutto dell’opera di stile e del concetto formale così come voluto da Rick Howard, un veterano del centro stile Ford che per l’occasione ha trascorso numerose ore alla ricerca delle immagini di cavalli selvaggi al galoppo. Questo tipo di studio si è rivelato fondamentale per identificare i caratteri somatici di un Mustang al galoppo e trasferirli quindi al logo della vettura. Se osservate con attenzione il nuovo emblema scoprirete che il cavallo è ora molto più muscoloso e che una particolare scelta di stile è stata fatta per la rappresentazione dell’occhio che mostra estrema aggressività. Alcuni giornalisti americani hanno già parlato di sguardo indiavolato. La criniera è cambiata e nell’insieme l’animale cromato mostra ora una dinamicità incredibile. La testa è stata sollevata e il pony ora galoppa selvaggio alla sua massima velocità. Dal 1964, anno in cui la Ford Mustang fu introdotta, il pony emblema del modello ha subito numerosi ritocchi. Il logo originale fu disegnato da Phil Clark mentre un primo grosso cambiamento fu quello ad opera di Charles Keresztes. Era il 1974 e l’era della Mustang II. Il periodo buio era iniziato e la crisi petrolifera stava mietendo vittime in ogni settore del comparto auto.