Ricorre proprio in queste settimane il 125esimo anniversario della Opel Patent-Motorwagen, ovvero la prima automobile costruita dall’azienda che portava il nome del fondatore Adam Opel.
Ma nell’incontro avvenuto a Torino Mirafiori a fine gennaio, non si è parlato del passato ma del presente e soprattutto del futuro di Opel, e di come questo marchio storico abbia saputo evolversi in modo estremamente rapido negli ultimi anni, conseguenza anche dell’accorpamento nel Gruppo Stellantis, avvenuto nel 2021.
A parlare dei piani aziendale di fianco del concept Opel Experimental, una sorta di laboratorio sullo stile e la tecnologia che vedremo declinati sui prodotti futuri, è stato Florian Huettl in persona, CEO di Opel.
Experimental è una sorta di simbolo della trasformazione di Opel e dell’industria automotive, che vede Opel in prima linea nella transizione dai motori endotermici a quelli elettrici e, più in generale, verso le zero emissioni.
Non solo. Entro il 2038 Opel ha l’obiettivo di annullare la propria impronta di carbonio perché, come rimarcato a caratteri cubitali da Huettl, la sua azienda e aggiungiamo noi il Gruppo Stellantis, ha preso piena coscienza che il rispetto dell’ambiente rende la transizione non solo necessaria ma assolutamente fondamentale per l’industria automotive.
Una trasformazione che Opel considera Un’opportunità che Opel non vuole lasciarsi sfuggire e che considera strategica per rafforzare la sua posizione sul mercato.
Opel: tre anni di cammino verso la e-mobility
Opel opera in Germania con tre stabilimenti, Rüsselsheim, Einsenach e Kaiserlautern.
Solo tre anni fa nel primo era prodotta la Insignia, motorizzata esclusivamente con motore ICE e senza alcuna possibilità di essere elettrificata.
Lo stesso per Eisenach dove era prodotta la Grandland esclusivamente con powertrain termico e col primo step di ibridizzazione.
Infine, Kaiseralautern produceva componenti, la maggior parte dei quali a basso valore aggiunto che coi costi dell’energia e della manodopera tedeschi avrebbe avuto un futuro molto incerto.
Queste semplici considerazioni bastano a giustificare la profonda trasformazione subita da questi stabilimenti negli ultimi anni.
Oggi a Rüsselsheim viene fabbrica la nuova Astra, basata su una piattaforma multienergia, inclusa quella full electric, ed è un ‘battery shop’.
Ad Eisenach è stato fatto un investimento di 130 milioni di euro per adeguarlo alla produzione della nuova Grandland, che comprenderà anche la versione BEV.
Infine, lo storico sito di Kaiserlautern è in fase di trasformazione e in un paio d’anni, in collaborazione con ACC, diventerà una Gigafactory di batterie.
Dal punto di vista della flessibilità delle linee produttive, l’adozione della piattaforma multienergia comune con altri prodotti Stellantis, ha consentito poter utilizzare la stessa linea di assemblaggio per motorizzazioni endotermiche, ibride ed elettriche, con enorme vantaggio in termini di saturazione delle linee e quindi del loro ammortamento nel tempo.
Ingegneria ‘made in Germany’
Vanto di Opel è da sempre l’appartenenza alla scuola tecnica tedesca, al di là delle proprietà che si sono succedute.
Rüsselsheim resta il centro tecnico d’eccellenza e anche qui negli ultimi anni sono avvenute profonde trasformazioni.
Il focus si è infatti spostato dallo sviluppo delle tecnologie applicate ai motori endotermici e dell’hardware allo studio, ad esempio, delle applicazioni delle celle a combustibile alimentate a idrogeno, allo sviluppo di software e all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale.
Stile tedesco
Rüsselsheim è anche il centro stile di Opel e anche in questo specifico settore negli ultimi tre anni sono stati fatti importanti progressi nell’approccio al design dei veicoli, passando da metodi tradizionali di modellazione e visualizzazione per prototipi al disegno, lo sviluppo e la visualizzazione dei modelli in modo digitale, utilizzando anche la realtà virtuale.
Sistemi che permettono di velocizzare il processo che va dall’idea alla sua realizzazione concreta, analizzare un numero estremamente più alto di proposte e, in definitiva essere più competitivi in un mercato che, sotto la spinta cinese, cambia continuamente e propone a ripetizione modelli nuovi ed evoluti.
Cliente al centro e dealer multimarca
Al pari del prodotto anche la rete di vendita necessita di un approccio più moderno e allineato alla concorrenza.
Tre anni fa il modello di vendita dell’automobile era esclusivamente quello tradizionale, col produttore che vendeva al concessionario e questo, attraverso lo showroom e i venditori che indirizzavano la scelta del cliente, che vendeva il prodotto al cliente finale.
Ora, ha precisato Huettl, lo scenario sta profondamente cambiando e lo stesso cliente è più confidente nell’e-commerce e apprezza la possibilità di fare acquisti anche importanti, come la propria automobile, da casa.
Opel è stata pioniera nella vendita online e considera il mercato italiano all’avanguardia in questo, con circa il 20% dei clienti già portati a utilizzare la rete per approcciare l’acquisto dell’auto.
Fare questo richiede che tutta l’organizzazione sia pronta e Opel sta investendo per offrire ai propri clienti una Digital Experience sempre più centrata sulle loro esigenze.
Huettl ha pure posto l’accento sul fatto che fino a qualche anno fa la rete dei dealer era sostanzialmente monomarca, con il pro di essere ben identificabile e specializzato ma il contro di sentire fortemente gli alti e bassi del mercato.
La trasformazione della rete, grazie anche all’ingresso nel Gruppo Stellantis, ha portato in tre anni ad avere il 50% dei dealer europei e il 75% di quelli italiani, a diventare multibrand, col vantaggio di poter sfruttare l’immissione continua di nuovi modelli per attirare in modo maggiormente continuativo clienti di diversa estrazione sociale, gusto e disponibilità.
I prossimi passi
Opel sta completando un’offensiva senza precedenti in tutti i segmenti, potendo già oggi contare su 15 modelli elettrificati.
Il 2024 sarà un anno importante, oltre che per essere il 125esimo anniversario della prima Opel, anche perché saranno presentati due nuovi modelli, un inedito SUV elettrico e il nuovo Grandland su piattaforma STLA ‘stella’ Medium, ed entro fine anno ogni modello Opel avrà la versione 100% elettrica.
Dal 2025 il passo successivo nel cammino della trasformazione consisterà nell’immissione sul mercato di nuovi modelli con motorizzazione esclusivamente elettrica.
Questo non sarà limitato alle auto passeggeri ma sarà esteso anche ai veicoli commerciali leggeri, dove Opel è pioniera nell’applicazione della tecnologia delle fuel cell a idrogeno.
Un Concept per celebrare il nuovo corso Opel
L’anniversario che si celebra quest’anno è stata l’occasione per presentare il concept Opel Experimental che vuole sintetizzare gli stilemi stilistici che ispireranno gli esterni e gli interni delle Opel che vedremo nei prossimi anni.
A presentare questo veicolo è stato Florian Theis, Chief Designer Future Concepts di Opel, che ha esordito ricordando che nel 2017, con l’ingresso di Opel nel Gruppo Stellantis è stato definito l’avvio di un nuovo corso stilistico che ha avuto il primo esempio concreto
nel concept GTX Experimental del 2018, esempio di quello che è stato definito ‘Bold and Pure design language’.
In particolare GTX trasse ispirazione dall’iconico frontale della Opel Manta per creare il ‘Vizor’ che sarebbe stato adottato sui nuovi modelli, come Mokka e Astra, e sui restyling di Grandland, Crossland e Corsa. Opel Experimental è la sua naturale evoluzione.
“La nostra nuova Opel Experimental offre un’interpretazione più estrema della nostra filosofia di design Bold and Pure. Dà forma alla nostra visione del futuro. Molti degli elementi del suo design e la mentalità che c’è dietro saranno visibili nei futuri veicoli di produzione. Il design esterno offre prestazioni aerodinamiche ottimizzate in combinazione con una silhouette mozzafiato, mentre l’interno offre un’esperienza utente coinvolgente ed emozionante”, ha spiegato Theis.
Aerodinamica all’avanguardia
La linea elegante e fluente della Opel Experimental è fondata su un design molto efficiente che offre soluzioni aerodinamiche intelligenti e ottimizzate.
I flap anteriori e posteriori aumentano l’efficienza aerodinamica, così come il diffusore posteriore mobile per adattarsi alla modalità di guida prevalente.
Gli pneumatici, sviluppati in collaborazione con Goodyear, sono realizzati in gomma riciclata e poggiano su cerchi Ronal su cui si intersecano tre figure geometriche complesse poste a 120° che collaborano attivamente all’aumento ulteriore dell’efficienza aerodinamica.
Ovviamente tutte le superfici sono raccordate e prive di scalini per favorire il flusso dell’aria e non ci sono appendici aerodinamiche, poiché è ipotizzabile l’utilizzo del fondo completamente carenato per generare downforce.
Anche gli specchietti retrovisori tradizionali hanno lasciato il posto a telecamere con campo d’azione a 180° integrate nei pillar-C.
Abbiamo notato, inoltre, l’assenza di cromature, una pratica seguita anche da altri Costruttori per evitare l’uso di processi galvanici non in linea con l’aspetto ecologico del veicolo.
Al loro posto, per segnare linee e proporzioni, ci sono elementi illuminati e grafica a contrasto.
Il crossover elettrico a batteria di Opel è basato su una piattaforma BEV Stellantis all’avanguardia e può disporre anche di trazione integrale elettrica.
Nuovo Opel Vizor 4D
Intorno alla bussola anteriore che ingloba il nuovo logo Opel Blitz illuminato, si trova la prossima generazione di Opel Vizor 4D.
La dimensione extra consente l’aggiunta al suo interno delle tecnologie di visione avanzate tra cui sensori, lidar, radar e sistemi di telecamere.
Ai lati della Bussola Opel, elemento guida della filosofia di design Opel, troviamo i gruppi ottici che si estendono in orizzontale con un angolo dietro pronunciato e visualizzato dalle luci diurne a Led.
Questi elementi geometrici si ripetono nella parte posteriore, con la Bussola formata dai caratteristici gruppi ottici con tecnologia di illuminazione tridimensionale, sempre a Led, racchiusa nella sofisticata trasparenza del vetro.
Manca il logo Blitz che in questo caso è sostituita da una evidente scritta Opel illuminata.
Novità all’interno
Mentre le dimensioni esterne collocano Opel Experimental nel segmento C, gli interni vantano la spaziosità da segmento D.
Ciò è stato reso possibile dalla liberazione dello spazio (space detox).
Considerando che stiamo parlando di un concept, il volante si ripiega quando non è necessario grazie al sistema steer-by-wire, che riduce ulteriormente il peso eliminando i componenti meccanici dello sterzo.
I sedili combinano una struttura snella ma resistente con tessuti realizzati tecnologia mesh 3D. Questi garantiscono l’eccezionale comfort di seduta a cui i clienti Opel sono abituati, contribuendo ulteriormente a generare spazio interno e a ridurre il peso del veicolo.
L’approccio detox continua con la Pure Experience.
I guidatori possono personalizzare le informazioni in base alle loro esigenze sul sottile Tech Bridge, una nuova interpretazione del Pure Panel vista negli attuali modelli Opel.
Invece che su schermi convenzionali, le informazioni o l’infotainment vengono presentati utilizzando la tecnologia di proiezione supportata dall’intelligenza artificiale e dal controllo vocale naturale.
Il Pure Pad fluttuante e trasparente si trova davanti al bracciolo anteriore.
Può essere configurato in base alle preferenze personali del conducente, consentendo così l’accesso immediato ai comandi più frequentemente utilizzati.
La ricerca sui materiali
Opel Experimental incarna i pilastri Opel quali Detox, Modern German e Greenovation, e compie un passo avanti ulteriore verso l’approccio sostenibile.
Degli pneumatici abbiamo già accennato. Ricordiamo anche i tessuti elettrocromici, che immergono gli occupanti nella luce naturale creando un ambiente perfetto per il benessere.
I tessuti reattivi che possono migliorare le caratteristiche funzionali visualizzato un avviso luminoso nell’inserto della porta quando ad esempio un veicolo entra nella ‘zona d’ombra’.