
Nuovi pneumatici Yokohama. Per i sui 100 anni Yokohama si è regalata tre nuovi pneumatici che vanno a completare la gamma, nel momento di timida ripresa del mercato spinto soprattutto dalle misure dai 17” in su, sottolineando la filosofia che ha guidato l’azienda giapponese in questo suo… primo secolo di attività, improntata all’innovazione tecnologica ma nel rispetto dell’ambiente.
Pollice, alzato, verde
Infatti, nell’occasione della presentazione dei nuovi prodotti, presso l’autodromo di Franciacorta, i vertici di Yokohama Italia hanno sottolineato l’impegno dell’azienda nella realizzazione del progetto “Forever Forest”, lanciato nel 2007, che prevede entro l’anno la piantumazione di oltre 500.000 alberi presso i propri stabilimenti produttivi per compensare le emissioni di gas serra derivanti dalla produzione di pneumatici. Ma non solo, perché BlueEarth, la tecnologia che utilizza nel processo produttivo il succo estratto dalla buccia degli agrumi, rappresenta l’ultima frontiera di Ricerca e Sviluppo dell’azienda che punta ad affermarsi come brand totalmente ecocompatibile. Seguendo questa linea, gli impianti Yokohamahanno progressivamente ridotto le proprie emissioni di gas serra e CO2 utilizzando l’energia rinnovabile offerta dai pannelli solari. Inoltre, vari stabilimenti hanno già raggiunto l’importante obbiettivo dell’eliminazione del problema degli scarti di lavorazione inquinanti, effettuando il puntuale riciclo degli stessi.
Silenzio, si viaggia
L’impianto di Franciacorta ci ha consentito di testare i tre nuovi pneumatici Yokohama utilizzando la pista per verificare la massima performance in fatto di tenuta di strada e frenata, il paddock per i classici esercizi di simulazione di manovre di emergenza, il tracciato fuoristradistico per mettere alla prova il pneumatico off-road e pure le strade intorno all’impianto per verificare confort e silenziosità di viaggio. Siamo partiti proprio con la prova su strada del BluEarth-Es ES32, creato con un occhio di particolare riguardo l’ambiente ecosostenibile, l’entry level di vocazione turistica che punta proprio al confort di viaggio riducendo rumorosità e resistenza all’avanzamento, a vantaggio anche dei consumi. Questo grazie ai tasselli a 5 passi variabili, che unito al profilo ad alta resistenza e l’impronta a terra maggiore e più omogenea evita anche un’usura irregolare. La buona rigidità e la seghettatura longitudinale garantiscono la direzionalità, mentre le tre scanalature centrali larghe e profonde assicurano una adeguata evacuazione dell’acqua
evitando il pericoloso effetto acquaplaning e assicurando il necessario grip in frenata. Perché la sicurezza viene prima di tutto, perciò non dobbiamo mai dimenticare che un pneumatico valido, e tenuto in buone condizioni, può fare la differenza nelle situazioni più critiche. Purtroppo non abbiamo potuto effettuare test su superficie bagnata, mentre su strada il feeling di guida si è rivelato buono. Anche per quanto riguarda la rumorosità la sensazione è positiva, però per avere dei parametri reali sarebbe necessario svolgere prove strumentate e magari delle comparative sulla stessa superficie. Nel nostro caso l’abbiamo provato in velocità su un tratto della BreBeMi, dove la rugosità dell’asfalto drenante crea obbiettivo un forte rumore di sottofondo che rende difficoltoso stabilire quanto quanta percentuale della rumorosità percepita in abitacolo derivi dal rotolamento piuttosto che dal fondo. E’ pur vero che tornati su una strada provinciale, con il passaggio ad un asfalto a grana fine, il nuovo BluEarth-Es ES32 è passato a una tonalità molto delicata.
Per ogni situazione
Quindi siamo passati sul percorso off-road di Franciacorta per mettere alla prova il Geolandar A/T G015, pneumatico all-terrain, cioè in grado di affrontare tutti i tipi di terreno e, anche, di stagione: dal fuoristrada, la sua vocazione principale, alla strada di tutti i giorni, eventualmente anche innevata, avendo la certificazione M+S. Una polivalenza garantita dalle lamelle 3D che conferiscono rigidità del blocco, che unitamente ad incavi laterali più profondi e una maggiore area di contatto della spalla assicurano maggiore trazione sullo sterrato. Mentre la nuova variazione del passo dei tasselli limita la rumorosità su strada e le quattro profonde scanalature longitudinali eliminano il fenomeno dell’acquaplaning. Infine, la nuova tipologia di mescola, più morbida, garantisce aderenza alle microasperità in caso di pioggia e funzionalità per un ampio range di temperature che vanno dagli oltre 20° a sotto
zero, e unitamente allle piccole scanalature a zig zag sul battistrada assicura grip anche sulla neve. Noi non l’abbiamo provato in questa condizione, ma in fuoristrada abbiamo potuto simulare praticamente tutte le situazioni che si possono incontrare ed in ogni frangente il Geolandar A/T G015 se l’è cavata bene. Ottima la trazione in salita e il grip in discesa, buona la tenuta laterale nei passaggi con il mezzo inclinato dove non ha manifestato segni di flessione del fianco, e pure buona la direzionalità e l’assorbimento delle asperità del terreno nei brevi tratti di trasferimento da un’area all’altra anche ad andatura brillante.
Sempre presente
Per ultimo, come ciliegina sulla torta, ci siamo tenuti l’Advan Fleva V701, pneumatico premium dichiaratamente dedicato alle compatte sportive, che però si prefigge di coniugare la performance ad un buon confort di marcia e durata, comunque richieste ad un pneumatico stradale. L’impronta a terra ottimizzata è stata studiata per offrire maggiore stabilità in curva, così come la struttura della carcassa differenziata tra l’area centrale e le spalle per garantire un ottimo feeling e ridurre la rumorosità di rotolamento, mentre la nuova mescola “sport ecologica” è stata progettata per combinare un equilibrio ottimale tra alte prestazioni sul bagnato, grazie anche agli intagli a saetta e le scanalature ad artiglio che convogliano l’acqua verso gli incavi maggiori, risparmio di carburante e resistenza all’usura. In pista, al volante della Mercedes A45 AMG 4Matic (trazione integrale che privilegia leggermente l’anteriore) da 381 cv, l’Advan Fleva V701, ci ha innanzitutto rassicurati nella prova di frenata per l’ottimo grip offerto, così come ci ha trasmesso un buon feeling sia nella fase di ingresso sia nella percorrenza di curva, non manifestando brusche reazioni
di perdita di aderenza anche quando abbiamo cercato di forzare l’approccio alla curva e favorendo il recupero della linea corretta anche quando abbiamo azzardato correzioni. Insomma, alla prova del nove della pista, l’Advan Fleva V701 si è sempre fatto trovare pronto. Per giunta, ci hanno garantito che sulla vettura da noi utilizzata c’era montato un treno di pneumatici reduce da altri due giorni di “maltrattamenti” in pista, che ha così dimostrato un’ottima durata e, data l’assenza di qualsiasi vibrazione o reazione anomala, un’usura corretta. Perciò, buon compleanno Yokohama.