Prima era semplicemente una sigla che significava Nissan Van. Da oggi, invece, la gamma di veicoli commerciali leggeri NV sarà identificata da un nome proprio, a seconda delle dimensioni e della mission del veicolo.
NV400 diventa Interstar, l’NV300 Primastar e ad essi si aggiunge il nuovo Townstar, che sostituisce i due veicoli più compatti e prettamente cittadini, nonché i più popolari della gamma Nissan, ovvero l’NV200 e l’e-NV200.Â
Nissan Townstar punta sull’elettrico (ma c’è anche a benzina)
Con una taglia adatta alle consegne dell’ultimo chilometro e agli artigiani che si spostano dai loro clienti e fornitori su tragitti medio-brevi, Townstar attira quei profili di utenza che, secondo Nissan, saranno i primi ad avvicinarsi alla trazione elettrica.
Una scelta, quella dei veicoli a batteria, condivisa ormai da tutti i Costruttori, nonostante da molte parti si sollevino forti dubbi sull’effettiva capacità del mercato di metabolizzare questa trasformazione in tempi brevi, o almeno adeguati a quanto imposto dall’Unione Europea.
Se il Townstar elettrico, con una batteria da 44 kWh che alimenta per 285 km (in attesa di omologazione) un motore asincrono da 122 CV (90 kW) e 245 Nm raccoglie l’eredità di e-NV200 (che però faceva 200 km), quello a benzina conta di proseguire il successo di NV200 con un motore da 130 CV e 240 Nm Euro 6d-full.
Entrambi sono coperti da una garanzia di 5 anni o 160.000 km che diventano 8 anni e 160.000 km per la versione 100% elettrica.
Essendo un veicolo commerciale, interessante la copertura paraurti, la garanzia sulla verniciatura e l’assistenza stradale, per limitare al minimo i fermi macchina.Â
Riconoscibile
I grandi Gruppi condividono ovviamente le piattaforme su veicoli della medesima classe (Nissan in questo caso utilizza la CMF-CD dell’Alleanza) e questo, specie sui commerciali, è associata anche a una similitudine estetica che toglie parte della personalità del marchio.
Ovviamente la condivisione di molte parti e componenti coi prodotti Renault e anche Mercedes non si può nascondere (rispetto alle passenger car i commerciali hanno vincoli ancora più stretti su volumetria e accessibilità ), ma alla Nissan hanno puntato sul muso per trasmettere il family feeling lanciato sulle ultime generazioni delle sue vetture.Innanzitutto è il primo veicolo Nissan a mostrare il nuovo logo (nella versione elettrica retroilluminato) e poi sempre sul frontale ripropone, in modo adeguato al mezzo, il ‘taglio’ dei gruppi ottici (a Led di serie), le luci diurne col design V-motion e la calandra inclinata, elementi che rendono i nuovi LCV Nissan subito riconoscibili.
Van oppure Combi
Con la possibilità di ospitare 2 europallets in 3,9 m3 di volume e con una portata di 8 qli, la versione van è perfetta per il delivery cittadino dove chi guida il Townstar apprezzerà anche il sistema di parcheggio automatico.
Montando il gancio è possibile trainare fino a 1.500 kg. Nella configurazione standard oltre alle porte posteriori ci sono le scorrevoli laterali che consentono l’accesso al volume di carico.
In alternativa è possibile avere il portellone a doppio battente 60/40 con apertura a 180° e il portellone posteriore singolo con cerniere superiori.
La versione combi, che vista la qualità degli interni e il comfort può svolgere senza preclusioni la funzione di mezzo da lavoro e per la famiglia, offre molte soluzioni di carico, arrivando a un volume di 775 litri e una lunghezza interna sfruttabile di 2,7 metri (abbattendo anche il sedile anteriore del passeggero).
Ci hanno soddisfatto la qualità dei rivestimenti di sedili e portiere e in generale il layout della plancia e della console centrale: elementi che rendono l’abitacolo del nuovo Townstar confortevole al pari di un’autovettura ‘tradizionale’.Â
L1 ed L2
Venendo alle dimensioni di ingombro, valori cruciali per questi veicoli, non ci sono differenze tra la versione elettrica e quella termica: entrambe prevedono l’esecuzione L1 (a passo corto) lunga 4.486 mm e alta 1.808 mm. Per la L2 (passo lungo) i valori salgono a 4.910 mm e 1.844 mm, così come la volumetria disponibile, che passa da 3,9 a 4,9 m3.Â
Muoversi in elettrico
L’utente del veicolo commerciale è ovviamente sensibile ai costi di esercizio e soprattutto a quelli di fermo macchina.
Ovvio che in questo contesto l’elettrico sia ancor più soggetto a critiche dell’auto passeggeri relativamente ai lunghi tempi di ricarica.
Fermo restando la cronica mancanza di infrastrutture che pongono il nostro Paese come al solito a inseguire quelli più evoluti, è indubbio che il tempo per rifornire un serbatoio di benzina non è comparabile con quello di ricarica di una batteria da 44 kWh capace di autonomie come quelle denunciate da Nissan per il Townstar.
Non viviamo in un mondo ideale e dunque la realtà del quotidiano il più delle volte obbliga a vere acrobazie per consentire a un trasportatore di effettuare le consegne programmate a tavolino.
La ricarica si integrerà nel lavoro?
Tuttavia un’organizzazione del lavoro pensata per consentire soste sufficienti per la ricarica minima necessaria per compiere il tragitto di consegne, consente di affrontare la giornata ‘elettrica’ con meno patemi.
D’altro canto Marco Toro, amministratore delegato di Nissan Italia, è stato chiaro sul fatto che il forte aumento della domanda di consegne a domicilio e l’inevitabile limitazione del traffico nelle zone centrali delle grandi città , dove c’è gran parte del bacino di utenti dell’online, non consentono di indietreggiare sull’elettrificazione della gamma.
Nissan proseguirà con convinzione su questa strada, tanto da dichiarare che nel 2023 i 3/4 delle sue vendite saranno di prodotti elettrificati e che nel fatidico 2030 si arriverà al 100%.
Tecnicamente la velocizzazione della ricarica dipende dalla potenza del caricabatterie AC/DC installato sul veicolo (standard 11 kW, optional 22 kW) per collegarsi alle colonnine in alternata di pari potenza (con tempi teorici da 2 a 4 ore), mentre in presenza di una colonnina DC di potenza fino a 75 kW (con presa CCS) l’80% della carica si raggiunge in 42’.
Ovviamente se il fornitore di energia mantiene le promesse di potenza erogata.
Sicurezza
Nissan ha dotato il nuovo Townstar di una lunga serie di dispositivi di sicurezza attivi in ogni situazione. Nel contesto urbano, ad esempio, funziona la frenata di emergenza con riconoscimento dei pedoni e dei ciclisti e il sistema di parcheggio automatico, mentre il cruise control intelligente aiuta chi guida a rispettare i limiti cittadini (70, 50 e sempre più frequente i 30 km/h) anche quando abbassa l’attenzione alla cartellonistica.Â
La stabilità durante la guida è assicurata dal Side Wind Assist, che protegge dalle raffiche di vento laterali correggendo sullo sterzo, e dal Trailer Sway Assist che compensa eventuali scompensi innescati durante il traino di un rimorchio carico agendo sulla frenatura delle ruote.
L’Around View Monitor (AVM) è una novità per un LCV compatto Nissan: consiste in una serie di telecamere che riproducono la vista dall’alto a 360° dello spazio attorno al veicolo, facilitando le manovre in spazi limitati.
E non manca neppure il noto ProPILOT, il sistema Nissan di assistenza alla guida di Livello 2, che regola accelerazione, frenata, stop e ripartenza, oltre a mantenere il veicolo nella corsia di marcia.
E-Call, Apple CarPlay/Android Auto e la ricarica wireless del telefono sono presenti su tutta la gamma.
Nissan Townstar: provare per credere
Come già per la gamma di auto elettrificate, Nissan sostiene la necessità di provare questi veicoli prima di rifiutarli a priori e per questo consente test drive estesi che possano dare all’utente dei concreti elementi di valutazione sulla scelta da compiere. Â