
Nissan Micra MY15: city-car chic – La compatta cittadina giapponese eccelle per abitabilità, sicurezza, tecnologia e rispetto per l’ambiente.
Dinamicamente aggraziata
Con un profilo arrotondato pressoché identico al modello uscente, la grintosa 5 porte mantiene inalterate anche le misure esterne confermandosi nuovamente una vettura ideale per la quotidianità cittadina. Il look esterno acquista ora una linea di cintura più marcata e delle fiancate più evidenti che, impreziosite da uno spoiler posteriore più pronunciato e da linee arcuate dei finestrini, donano alla nuova Nissan Micra quella ventata di eleganza sportiva che male non le fa di certo. I maggiori cambiamenti li ritroviamo nel frontale e nella coda dove, se nel primo fanno bella mostra di se la calandra con griglia cromata a nido d’ape a forma di “V” e gli esclusivi fari arrotondati, nel secondo saltano all’occhio i gruppi ottici posteriori con tecnologia a LED e lo spoiler sul tetto in tinta con la carrozzeria. Una linea di cintura bassa ed i cerchi il lega da 16 pollici completano infine la vista laterale di un design dinamico ma chic.
Comodamente spaziosa
La stessa linea elegante e giovanile degli esterni la si ritrova in toto una volta saliti a bordo. Il cruscotto dal look sportivo presenta il display dell’infotainment nella massiccia consolle centrale e due grandi bolle ai suoi lati che corrispondono alla strumentazione circolare davanti al pilota e al vano portaoggetti davanti al passeggero. I sedili con effetto scamosciato sono comodi e contenitivi, abbondano i dettagli silver e gli elementi cromati e non mancano le plastiche in nero lucido ad accrescere la sportività generale. L’abitacolo della nuova 5 porte giapponese è spazioso, confortevole e facilmente accessibile. I tanti e capienti portaoggetti dislocati qua e la innalzano e non poco la capacità di carico della vettura. Capacità di carico che però non è delle migliori se consideriamo il solo bagagliaio posteriore il quale fa registrare una capienza di 265 litri estendibili fino a 1132 litri una volta abbattuti i sedili posteriori.
La tecnologia è di casa
La piccola cittadina giapponese sa farsi apprezzare anche per il ricco contenuto tecnologico proposto di serie optando per la più accessoriata versione Tekna. Si parte dalla connettività USB/Aux e Bluetooth per tutti i dispositivi multimediali e non; si prosegue con il display multifunzione dislocato dietro il volante ricco di informazioni utili alla guida; si termina con i fari automatici, i tergicristalli con sensore pioggia, il cruise control ed i sensori di posteggio posteriori. A completare questo ricco equipaggiamento si aggiungono il Nissan Connect, un sistema d’infotainment con schermo touch-screen da 5,8 pollici a colori e navigatore satellitare, ed il dispositivo PSM (Parking Slot Measurement) cioè una sorta di parcheggio assistito in grado di aiutare il guidatore a calcolare se lo spazio individuato è sufficiente o meno per parcheggiare l’auto. Mantenendo, infatti, una velocità inferiore ai 25 km/h, i sensori sono in grado di analizzare lo spazio a disposizione e di informare il guidatore se il posteggio è possibile o meno e, in caso affermativo, il grado di difficoltà dello stesso. Naturalmente i sensori assistono il conducente informandolo anche sulla possibile presenza di piccoli ostacoli come colonnine spartitraffico, coni stradali e così via.
Aspirato o turbo
Sotto il cofano della compatta cittadina a 5 porte trovano posto due motorizzazioni: un 1.2 litri 3 cilindri aspirato benzina (declinato anche nella versione GPL) e un 1.2 litri 3 cilindri sempre benzina ma sovralimentato tramite compressore volumetrico. Entrambi i propulsori adottano l’iniezione diretta Multi-Point in camera di combustione per una maggiore coppia motore, il catalizzatore di post trattamento a 3 vie e rispettano la normativa Euro 5. Se la variante aspirata sviluppa 80 CV a 6.000 rpm e 110 Nm a 4.000 rpm, la versione sovralimentata tramite compressore volumetrico eroga 98 CV a 5.600 giri/min e 147 Nm a 4.400 giri/min. Entrambe le motorizzazioni possono essere abbinate ad un cambio manuale a 5 rapporti o ad un cambio automatico CVT e trasmettono il moto alle sole ruote anteriori (FWD). I consumi medi fanno registrare valori nel ciclo combinato che vanno dai 20 ai 23,3 litri ogni 100 chilometri a cui fanno seguito emissioni di CO2 che si attestano su valori tra i 99 ed i 115 grammi al chilometro.
Nello specifico il 1.2 litri DIG-S con compressore volumetrico, denominato HR12DDR, vanta non poche particolarità tecniche in più rispetto al fratellino aspirato. Innanzitutto non è un motore a ciclo Otto, ma è un motore a ciclo Miller, cioè con rapporto di compressione inferiore a quello di espansione così da migliorare l’efficienza stessa del motore grazie alla maggiore energia estratta dalla combustione sottoforma di pressione. Nonostante questo il rapporto di compressione riesce comunque a raggiungere il notevole valore di 13:1. La sovralimentazione, che come dicevamo è attuata per mezzo di un compressore volumetrico, si avvale di una speciale frizione elettronica in grado di scollegare automaticamente il compressore quando non è necessario il suo utilizzo così da ridurre ulteriormente le perdite di potenza generate dall’attrito. Tra le altre particolarità vanno segnalati la pompa dell’olio a portata variabile, un contrappeso sulla puleggia dell’albero motore per limitare le vibrazioni tipiche del 3 cilindri, le punterie rivestite in materiale antiattrito, le fasce elastiche e le valvole di scarico al sodio.
Iniezione diretta
Grazie all’iniezione diretta in camera di combustione gli ingegneri giapponesi sono riusciti ad incrementare il quantitativo di coppia motrice diminuendo al contempo i consumi. Questo perché l’iniezione diretta, che avviene tramite un processo di evaporazione del combustibile nel cilindro, consente al combustibile stesso di assorbire il calore della carica (aria all’interno del cilindro) in modo da raffreddarla e renderla più densa. Grazie poi alle minori temperature raggiunte in camera di combustione è stato possibile aumentare il rapporto di compressione pur mantenendo una maggiore resistenza alla detonazione. Con rapporto di compressione più elevato ed una carica più fresca e più densa all’interno del cilindro, l’efficienza volumetrica del propulsore non può che crescere portandosi dietro benefici come: maggiore potenza e coppia, minori emissioni a freddo e minori consumi.
Compressore volumetrico
L’adozione del compressore volumetrico ha consentito poi di innalzare ulteriormente i valori di coppia e potenza regalando, allo stesso tempo, una più rapida risposta al pedale del gas. Il compressore volumetrico è, infatti, ben noto per la sua capacità di spostare la medesima quantità di aria ad ogni ciclo motore. Questa macchina volumetrica è caratterizzata da una portata di aria che aumenta in modo direttamente proporzionale con la velocità di rotazione del motore e da un rapporto di compressione indipendente dalla velocità di rotazione cioè da una pressione di sovralimentazione che rimane costante sempre. Questo compressore è azionato meccanicamente cioè viene messo in rotazione tramite una cinghia o una catena che lo collega direttamente con l’albero motore. Questo tipo di collegamento se da un lato produce un effetto positivo, l’estrema rapidità di risposta all’azionamento a qualsiasi regime e carico motore, dall’altro produce anche un effetto negativo che consiste in una quota parte di energia che viene sottratta direttamente al motore per mettere in rotazione il compressore stesso. Questa parte di energia (cavalli) che viene sottratta al motore è tanto più elevata quanto maggiore è il grado di sovralimentazione per il quale è stato progettato.
Cambio CVT
La scelta, infine, di utilizzare un cambio CVT è da collegare ad una ricerca di maggiore efficienza e minori consumi. Il cambio CVT altro non è che un cambio a variazione continua del rapporto di trasmissione. Semplificando molto può essere assimilato alle trasmissioni a variatore installate sugli scooter che tutti noi ben conosciamo. Grazie, infatti, ad un sistema composto da due pulegge mobili assialmente e da una cinghia che le collega, il cambio CVT è in grado di garantire un numero teoricamente infinito di rapporti mantenendo al contempo il motore sempre ad un regime ideale e costante. Questa caratteristica gli consente di migliorare la gestione dei consumi poiché ottimizza l’abbinamento tra la curva di coppia erogata dal motore e la curva di coppia resistente imposta da tutti gli attriti e inerzie del veicolo. Come aspetto negativo potrebbe esserci la non tanto apprezzata sensazione, specie per gli automobilisti più sportivi, del motore fisso ad un numero di giri costante e del rapporto di trasmissione che varia senza soluzione di continuità rendendo praticamente impercettibile ogni minimo cambio di marcia.
Telaio e sospensioni
La quarta generazione di Nissan Micra ha visto l’introduzione dell’inedita piattaforma globale denominata “V” che sta per “versatile”. Questa rivoluzionaria piattaforma, robusta e leggera, ha consentito una consistente riduzione di peso generale della vettura (massa totale attuale = 915 kg) pur mantenendo ottimi valori di rigidità torsionale e flessionale a tutto vantaggio della sicurezza e del piacere di guida. Il serbatoio ha, infatti, visto una riduzione di circa 2,2 kg, l’impianto di scarico di altrettanti 3,2 kg, il comparto sospensioni anteriori hanno fatto registrare ben 9 kg in meno ed il tetto altri 2 kg. Una considerevole dieta dimagrante che ha permesso alla cittadina giapponese di perdere in totale ben 35 kg nonostante la nuova piattaforma abbia introdotto una crescita nel passo della vettura di ben 20 millimetri a tutto vantaggio dell’abitabilità interna. All’innovativa piattaforma i progettisti giapponesi hanno collegato un comparto sospensionistico di tutto rispetto. All’anteriore trovano posto delle sospensioni indipendenti di tipo MacPherson con molle elicoidali e barra stabilizzatrice. Al posteriore, invece, la classica barra di torsione sempre accoppiata a molle elicoidali e barra stabilizzatrice. Le sospensioni, sia all’anteriore che al posteriore, sono montate direttamente su telai ausiliari che consentono di ridurre il livello di NVH (rumore e vibrazioni) a tutto vantaggio del comfort acustico e del piacere di guida. Alla sospensione anteriore è, inoltre, abbinato il classico impianto di sterzo con pignone a cremagliera e servosterzo elettrico. Un’unità semplice, a demoltiplicazione fissa, ma pur sempre affidabile e adatta ad un utilizzo prettamente cittadino. Infine, l’impianto frenante vede l’adozione di freni a disco anteriori e a tamburo posteriori, circuito incrociato servoassistito, ABS, EBD e assistente alla frenata d’emergenza.
La scelta di adottare una sospensione MacPherson deriva direttamente da esigenze di poco ingombro all’interno dei passaruota anteriori causate dalla dislocazione del motore all’anteriore e dalla scelta di adottare la trazione sulle ruote anteriori. La sospensione MacPherson garantisce comunque una buona risposta e una buona direzionalità all’avantreno anche in presenza di trazione. Non assicura però un controllo sulla variazione degli angoli della geometria della sospensione durante la percorrenza di una curva, sotto carico o affrontando delle asperità. In definitiva è un ottimo compromesso tra prestazioni, comfort e costi. La barra di torsione, che consiste in due bracci longitudinali collegati insieme da una barra di collegamento che li unisce alle due ruote e ai punti di ancoraggio della scocca, è uno schema tutto sommato semplice ed economico in grado però di mantenere le ruote sempre perpendicolari al terreno garantendo una considerevole resistenza alle forze trasversali in curva a scapito di un comportamento non troppo sportivo.
Accessoriata ed economica
La compatta 5 porte della Casa giapponese è ordinabile in 4 diversi allestimenti: Visia, Acenta, N-Tec e Tekna. Già ben accessoriata fin dal primo allestimento (Visia) diventa praticamente full optional optando per la Tekna. I prezzi partono da 10.650 euro per la 1.2 Visia e possono arrivare ai 17.650 euro per la 1.2 DIG-S Tekna con cambio automatico CVT. In definitiva, una spaziosa cittadina a 5 porte capace di abbinare un prezzo interessante ad una ricca dotazione in tutti gli allestimenti.