NASA MRV: robot e “drive-by-wire”

Modular Robotic Vehicle

NASA MRV: robot e “drive-by-wire”. Ancora una proposta nel campo della guida autonoma viene dalla NASA che, con il suo Modular Robotic Vehicle, ha puntato soprattutto a sperimentare un sistema di comandi “drive-by-wire”.

Modular Robotic Vehicle
L’MRV non dispone ancora di guida autonoma ma può funzionare mediante radiocomando, come dimostra in questa prova nella quale il collaudatore è sul sedile del passeggero.

La NASA (National Aeronautics and Space Agency) è uno degli enti di ricerca più conosciuti del mondo e, benché – come dice la sua denominazione – abbia come principali scopi l’aeronautica ed il volo spaziale, sono molti i risultati della sua attività scientifica e di sperimentazione tecnologica che trovano applicazione in altri campi.

Abbiamo già avuto l’occasione di occuparci dei suoi rover, veicoli automatici o a pilotaggio remoto impiegati per l’esplorazione planetaria, ed era inevitabile che con la vera e propria esplosione di interesse per la guida driverless, cioè automatica, nel settore automotive commerciale, anche l’ente aerospaziale americano trovasse modo di dire la sua.

Modular Robotic Vehicle
Le ruote dell’MRV, ognuna delle quali è motrice, possono assumere angolazioni estreme, consentendo parcheggi “impossibili”.

Lo ha fatto con il programma MRV (Modular Robotic Vehicle) che si basa sull’esperienza costruita con il precedente progetto Constellation, portato avanti dal 2006 al 2010; mentre il Constellation aveva come obiettivo primario lo studio della mobilità delle future spedizioni su Marte, il MRV punta esclusivamente ad applicazioni nel campo della circolazione sulla Terra e, specificamente, ha approfondito lo studio di questi aspetti: sistema di guida drive-by-wire (sull’esperienza di quanto avviene con il fly-by-wire degli aeroplano) in grado di rimanere operativo anche in condizioni di generale avaria; ruote indipendenti con trazione autonoma; manovrabilità estrema; propulsione con alimentazione elettrica a batteria; funzionalità robotica mediante telecomando o guida autonoma.

Modular Robotic Vehicle

Le informazioni tecniche sul prototipo dimostratore di tecnologia non sono abbondanti, ma possiamo dire che l’MRV è un piccolo veicolo alimentato da un battery pack a ioni di litio e mosso da quattro motori elettrici (con 8,0 Nm di coppia ciascuno) sulle ruote che sono tutte direzionali oltre che motrici. La velocità massima, visto che al momento questa mezzo prefigura una condizione di piccola mobilità urbana, è di 64 km/h, anche se per i collaudi il computer centrale la limita a 24 km/h. Tutti i comandi sono drive-by-wire, cioè azionati mediante impulsi del computer, e non è stato previsto un sistema meccanico d’emergenza. Il veicolo ha una carreggiata di 1,55 m ed un passo di 2,15 m; il suo peso su strada è di 900 kg e l’aspetto ricorda quello di una automobilina per campi da golf, con la possibilità di accogliere due persone. Secondo la definizione che si usa nel mondo aeronautico, l’MRV è optionally manned, cioè consente anche la possibilità della guida “umana” mediante volante e comandi tradizionali.

Modular Robotic Vehicle

L’MRV della NASA, quindi, è lo studio di fattibilità di una piccola automobile elettrica per gli spostamenti in città nella quale l’attenzione è tutta indirizzata verso la maneggevolezza e la facilità di parcheggio. Gli aspetti relativi all’intelligenza artificiale non sembrano essere stati approfonditi, dato che questo mezzo (che ha raggiunto la sua forma prototipica completa circa un anno fa) non presenta quella dotazione di videocamere, radar e lidar (radar-laser) che sembrano irrinunciabili per un’efficace guida autonoma. L’MRV, peraltro, prevede anche la funzione del telecomando, per operare in aree problematiche.