Mole Urbana: un quadriciclo elettrico per ripartire

Mole Urbana Up-Design Umberto Palermo

Ormai è un’abitudine. Una buona abitudine. Quando arriva un comunicato stampa di Umberto Palermo, c’è sempre qualche bella sorpresa. Così, anche questa volta ho alzato il telefono per farmela raccontare ‘dal vivo’ da questo signore che come pochi sa trasmettere l’entusiasmo delle proprie idee. Cosa che in questo periodo rappresenta un’ottima cura antidepressiva.

“Mole Urbana è un progetto a cui sto lavorando da tempo e che avrebbe dovuto uscire a giugno”, esordisce Umberto. “Vista però la situazione ho deciso di anticipare, proprio come risposta a quanto sta accadendo in Italia e nel mondo. Un mio passaggio dall’auto fuoriserie Mole Costruzione Artigianale a un’interpretazione democratica della mobilità che però non vuole mortificare il design e tanto meno l’automobile”.

In effetti, come puntualizza Palermo, Mole Urbana non è un’automobile, poiché essa non solo adotta una tecnica costruttiva che nulla a che vedere con quella comunemente adottata dall’industria dell’auto, ma è classificata come quadriciclo, con tutti i vantaggi di cui possono godere questo tipo di veicoli.

“La tecnica costruttiva è più vicina all’architettura. Economica e flessibile, avvicina questo mezzo a una visione ecologica globale, non solo a livello di emissioni ma anche di processo produttivo, con investimenti più bassi. Qui non serve muovere presse da tonnellate per formare un paraurti o un cofano”.

Mole Urbana Up-Design Umberto Palermo
Una fase dell’allestimento del primo prototipo.

Mole Urbana nasce da un’idea di Umberto Palermo divenuta realtà dopo che al progetto hanno aderito partner qualificati come la Pretto, un’azienda di Pontedera che opera già con Piaggio, Dongfeng e Isuzu, che si occuperà dell’assemblaggio e dell’elettrificazione, e la Movim, leader nel noleggio a lungo termine, che invece curerà la diffusione di Mole Urbana sul territorio.

“Faremo un passo alla volta”, continua Palermo, “iniziamo con 50 pezzi entro il 2020 e poi, anche in funzione della reazione del mercato, proseguiremo con uno strutturato piano di sviluppo nei prossimi due anni. E’ un progetto post-crisi che nascerà proprio con la tanto sospirata ripresa della normalità e che ritengo pienamente in sintonia con la trasformazione della mobilità urbana con cui ci dovremo confrontare”.

Mole Urbana Up-Design Umberto Palermo

I quadricicli rappresentano una realtà di cui si prevede una crescita costante del 30% all’anno nei prossimi 10 anni: Mole Urbana conta di raggiungere una quota di mercato del 2% entro il 2023 e del 6% entro il 2026. Tra i limiti imposti ai quadricicli i 600 kg di portata, da qui l’esigenza di una struttura leggera per non penalizzare il carico, la carreggiata massima di 1,5 metri e la velocità limitata ai 50 km/h, come le microcar.

Un vantaggio su tutti la guida senza patente. Palermo è confortato in questa sua scelta da un’illustre precedente: ”E’ stata la presentazione del quadriciclo Citroën AMI, avvenuta l’anno scorso,  che mi ha definitivamente convinto della validità della mia idea”.

Dal punto di vista puramente estetico, lo stile in questo caso è stato sacrificato alla funzionalità: “Certo che non ci sono linee sinuose, ma il bello può non essere soltanto determinato dalla fluidità del tratto ma anche dalla creazione di un oggetto simpatico. Mole Urbana ha un qualcosa di ancestrale, che esprime il bisogno di ritornare a un modo di muoversi diverso”. In effetti il quadriciclo di Palermo ricorda le prime vetture ancora ispirate alle carrozze, reinterpretandole con materiali moderni e leggeri.

Mole Urbana Up-Design Umberto Palermo

La modularità costruttiva cui ha accennato il designer consentono di declinare Mole Urbana in tre taglie: la Small, lunga 3,2 metri, larga 1,49 metri ed alta 1,4 metri, la Medium che ha una lunghezza di 3,4 metri, una larghezza di 1,49 metri ed un’altezza di 1,4 metri e la Large, lunga 3,7 metri, larga di 1,49 metri e con un’altezza di 1,20 metri.

Possono essere utilizzate batterie che consentono un’autonomia variabile dai 75 ai 150 km, anche se è dimostrato che in ambito urbano autonomie sotto i 100 km sono più che sufficienti a garantire una buona indipendenza dalla presa di corrente. La ricarica può essere fatta dalla comune presa domestica a 220V in circa 4 ore, ma sarà possibile utilizzare colonnine di alta potenza per ridurre drasticamente i tempi e riuscire, ad esempio, a ricaricare il tipico tragitto casa lavoro in pochi minuti.

In termini di innovazione vale la pena sottolineare la dotazione di serie di un monopattino elettrico ricaricabile da bordo vettura. Il sistema è ingegnoso, poiché utilizza come sorgente di energia una dinamo applicata alle ruote della vettura che ricaricano solo quando si è in movimento. “Questo completa la fruibilità del mio quadriciclo, che può così muoversi liberamente nelle ZTL e consente di proseguire anche nelle isole pedonali con un mezzo pratico e portatile come il monopattino elettrico”, aggiunge Palermo.

Mole Urbana Up-Design Umberto Palermo

Innovativa anche la formula di noleggio: “Proprio in considerazione del periodo cui andiamo incontro abbiamo cercato un modo per togliere ai nostri clienti l’imbarazzo dell’acquisto. Si paga semplicemente un affitto mensile fisso che verrà rivalutato in funzione dell’uso più o meno virtuoso che l’utente farà di Mole Urbana. Chi lo usa con riguardo, non ha incidenti e lo mantiene in buone  condizioni avrà dei vantaggi, al contrario di chi ne farà un uso non consono”, conclude Palermo.

Seguiremo da vicino l’evoluzione di questo interessante progetto completamente ‘Made in Italy’.