La nuova generazione della Mini Countryman non rappresenta soltanto un’evoluzione della serie uscente del modello. Il SUV del costruttore di origini inglesi, infatti, porta con sé l’onore di traghettare il marchio in una nuova era e per farlo, porta al debutto non soltanto un nuovo linguaggio stilistico che, a cascata, verrà utilizzato su tutti i futuri modelli del brand, ma anche un approccio molto più digitale alla mobilità.
La Countryman rappresenta quindi un modello fondamentale nel processo di sviluppo del marchio. Proprio per questo, viene proposto in abbinamento a diverse motorizzazioni, a partire dal benzina, passando per il diesel e l’ibrido, fino ad arrivare all’elettrico puro. Ma come ogni Mini che si rispetti, non può mancare la John Cooper Works, la variante più potente, pensata per i clienti più sportivi. Proprio quella che abbiamo messo alla prova tra le colline della Toscana.
Mini Countryman JCW: lo stile
Cresciuta nelle dimensioni, la nuova Mini Countryman è ora lunga 4,43 metri, ovvero 13 centimetri in più della generazione uscente, mentre il passo si attesta ora a 2,69 metri. Misure molto generose che si traducono in una maggiore abitabilità interna, con centimetri di spazio in più tanto per chi siede davanti, quanto per chi trova posto sui sedili posteriori.
Anche il vano di carico è cresciuto nella volumetria e ora si attesta su una capacità di 460 litri, che può arrivare fino a 1.450 litri abbattendo gli schienali della seconda fila di sedili. Ma rimaniamo negli esterni: lo stile è profondamente cambiato rispetto alla serie precedente.
Nel frontale spicca la grande calandra che è sulla versione JCW si caratterizza per la trama dedicata, così come inedite sono le prese d’aria nella parte bassa del paraurti, più grandi nelle dimensioni per assicurare un maggiore apporto d’aria al propulsore che trova posto sotto il cofano.
Pulita e lineare la vista laterale dove il principale elemento di spicco è caratterizzato dall’inserto in plastica dello stesso colore del tetto sul terzo finestrino laterale sul quale trova posto il logo John Cooper Works.
Ma è forse la parte posteriore quella ad essere cambiata di più: ora ha un aspetto molto massiccio, con fari piuttosto sottili a sviluppo verticale e tecnologia a LED mentre il portellone di grandi dimensioni ospita ora il lettering del modello nella parte bassa. Dedicati esclusivamente alla variante più potente a listino sono poi i quattro terminali di scarico circolari che trovano posto nella parte bassa del paraurti.
Mini Countryman JCW: gli interni
Vedendo gli interni, e qui che si esprime al meglio il salto generazionale rispetto alla precedente Countryman. Ora l’abitacolo ha un aspetto ancora più minimale e al contempo digitale. Sulla plancia trova posto unicamente il grande display circolare posizionato al centro con un diametro di 24 cm dotato di tecnologia OLED, che funziona attraverso il nuovo sistema operativo Mini OS9 basato su Android.
Da qui è possibile controllare tutti i parametri di funzionamento della vettura oltre ad accedere alle classiche funzioni del sistema di infotainment. In questo tripudio di tecnologia risulta quindi un po’ anacronistica la presenza di un piccolo “vetrino” subito davanti al conducente con funzione di head-up display. Detto questo, non appena si sale a bordo si percepisce un alto livello di qualità, che si esprime attraverso l’attenta cura negli assemblaggi e nella scelta dei materiali che ora sono in buona parte di origine riciclata.
Mini Countryman JCW: la meccanica
Ma veniamo alla parte più interessante della nuova Mini Countryman. Sviluppata sulla piattaforma FAAR, sulla quale nasce la BMW X1, la Mini Countryman è spinta da un propulsore di 2 litri a quattro cilindri turbo. Capace di sviluppare una potenza massima di 300 CV tra 5.750 e 6.500 giri, per una coppia di 400 Nm tra 2.000 e 4.500 giri/min.
Numeri che permettono al modello più grande di Mini di raggiungere una velocità massima di 250 km/h e di scattare da 0 a 100 km/h in appena 5,4 secondi. Un risultato di tutto rispetto quest’ultimo, reso possibile anche dalla trazione integrale xDrive e dal cambio automatico a sette rapporti.
Il sistema xDrive è tra i sistemi di trazione integrale non permanenti più evoluti oggi disponibili sul mercato e indubbiamente tra quelli con la connotazione più sportiva. Di base il sistema manda potenza alle sole ruote anteriori. Attiva quelle posteriori soltanto quando le anteriori perdono aderenza, oppure analizzando parametri come l’angolo di sterzo e la quantità di potenza richiesta.
In funzione di questi, parte della potenza del propulsore viene mandata anche a quelle posteriori. In più, grazie alla capacità del sistema di ripartire della coppia anche tra lato sinistro e lato destro della vettura, questo è in grado di assolvere anche la funzione di torque vectoring.
Mini Countryman: come va su strada
Nonostante le maggiori dimensioni rispetto al passato, la Mini Countryman continua a rappresentare uno dei modelli del carattere più sportivo all’interno della categoria, specialmente nella variante John Cooper Works.
Partiamo dal propulsore: il 2 litri ha un buon carattere. Spinge con decisione fin dai bassi regimi, allungando in maniera molto progressiva fino alla zona rossa posizionata a circa 7.000 giri al minuto. Grazie al disegno della curva di coppia piuttosto piatta la spinta del quattro cilindri di origine BMW restituisce una sensazione molto vicina a quella di un propulsore a gasolio. Permette così di poter contare sempre su una buona dose di potenza indipendentemente dalla marcia inserita o del regime di giri al quale il motore in quel momento sta lavorando.
Ottima poi l’accoppiata con il cambio doppia frizione a sette rapporti che mette in luce una buona reattività e passaggi di marcia sempre precisi e molto veloci. Ma è dal punto di vista dinamico che la Mini Countryman JCW stupisce maggiormente. Il comporto sospensivo non punta su uno schema particolarmente raffinato, siamo davanti ad un classico McPherson all’anteriore e ad un multilink al posteriore.
Tuttavia, l’ottima taratura delle sospensioni riesce a “mascherare bene” il peso e le dimensioni della vettura, permettendole di muoversi anche tra le curve in maniera assolutamente disinvolta. Si fa apprezzare anche lo sterzo, che seppur molto demoltiplicato, rimane sempre molto preciso e comunicativo.
Mini Countryman: i prezzi
La nuova Mini Countryman in allestimento John Cooper Works viene proposta ad un prezzo di 51.000 euro. A listino, poi, trovano posto anche altre due varianti a benzina, entrambe mild-hybrid, da 170 e 218 CV. La prima, denominata C, parte da 34.900 euro, mentre la seconda, la S ALL4, da 40.900 euro. Non manca nemmeno il diesel, un 2.0 mild-hybrid da 163 CV in vendita con prezzi a partire da 37.900 ero. Per concludere, a listino troviamo poi due varianti elettriche: E ed SE All4, rispettivamente da 204 e 313 CV. La prima parte da 40.700 euro, mentre la seconda da 46.700 euro.