Mini Cooper Cabrio: motori a benzina, capote in tessuto, vince la tradizione british

Alla gamma rinnovata della Mini mancava le versione aperta e prontamente la Casa d’Oltremanica (di proprietà Bmw) ha provveduto con la Mini Cooper Cabrio. Non ci sono stravolgimenti rispetto alla versione hatchback, del resto su un’auto dal design così personale e caratteristico non avrebbe senso cambiare quel che va benissimo così com’è.

Il divertimento alla guida è uno dei punti di forza di ogni Mini e nella Cooper Cabrio è ovviamente amplificato, declinato secondo usi e costumi di chi ama viaggiare con il vento nei capelli (che ovviamente bisogna avere, perché non sono previsti nemmeno come optional).

Mini Cooper Cabrio: come è fatta

Le dimensioni restano dunque compatte (lunghezza di 3,88 metri, altezza di 1,41 e larghezza di 1,74) e l’impronta stilistica invariata. Le luci sono a Led circolari, la griglia è di disegno ortogonale, mentre le luci posteriori restano quelle della precedente versione, così come la ribaltina che chiude il bagagliaio (dalla capienza che varia da 215 litri con tetto chiuso a 160 con tetto aperto).

Mini Cooper Cabrio, la capote in tessuto (foto MINI)

La capote in tessuto è totalmente elettrica, si apre in 18 secondi e si può chiudere sino a una velocità di 30 orari. In più si può aprire solo in parte (40 centimetri) come fosse un tettuccio apribile. Il colore base è nero e si può avere con una colorazione grigia che riprende il disegno della Union Jack, la bandiera britannica, in omaggio alle origini dell’auto (costruita in Inghilterra, a Oxford).

Mini Cooper Cabrio, gli interni (foto MINI)

Gli interni sono di impronta minimalista, mai banali e sempre eleganti, con tessuti su plancia e pannelli porta, nonché ampio uso di materiali riciclati e riciclabili. La plancia è pressoché la stessa delle altre versioni, dominata dal display centrale (che ha un diametro di 24 centimetri), un oggetto che indubbiamente affascina: è grande, reattivo, facile da usare. Ci sono anche i comandi vocali e l’assistente virtuale e non manca c’è l’head-up display (opzionale) che proietta le informazioni rilevanti nel campo visivo del conducente.

Mini Cooper Cabrio, i comandi dell’Experience Mode (foto MINI)

Sotto il touchscreen c’è la plancetta (o toggle bar) dalla quale azionare accensione, modalità di guida o Experience Mode (comando replicato sul volante), selettore del cambio, freno di stazionamento, start&stop del motore. Per quanto attiene gli allestimenti, ce ne sono tre: Classic, Favoured e John Cooper Works. Belli i cerchi (da 16 a 18 pollici), dodici i colori disponibili, tante le personalizzazioni. Molto completa la lista degli Adas, come’è naturale in un’auto di questo livello.

Mini Cooper Cabrio (foto MINI)

Mini Cooper Cabrio: la meccanica

Siccome si parla – come su ogni cabrio che si rispetti – di piacere di guida, la Mini ha puntato su una motorizzazione classica, in diverse varianti provate sulle strade dei Colli Bolognesi. Il propulsore è il quattro cilindri di 2,0 litri disponibile in tre livelli di potenza: la versione C eroga 163 Cv e 250 Nm di coppia (0-100 in 8,2 secondi, velocità di 220 orari), la S ha 204 CV e 300 Nm di coppia (0-100 in 6,9 secondi e 237 di velocità massima) e la John Cooper Works ha 231 Cv e 380 Nm di coppia (0-100 in 6,4 secondi e 245 di velocità massima).

Mini Cooper Cabrio (foto MINI)

Mini Cooper Cabrio: come va

Il cambio è un automatico a doppia frizione e 7 rapporti senza paddle al volante. La risposta varia in funzione della modalità di guida. Se si sceglie la Go-Kart è più reattivo, nelle altre modalità predilige un funzionamento fluido. In tutto è possibile selezionare sette Experience Modes per modificare l’atmosfera dell’abitacolo oltreché la modalità di guida preferita.

Di base l’auto, anche se pesa un po’ di più rispetto alla versione da cui deriva, non perde nulla in termini di guidabilità, né di reattività, una delle doti principali della Mini. In più, quando si viaggia al chiuso, il tettuccio di tela garantisce un ottimo isolamento termico e acustico, anche nei tratti autostradali.

Mini Cooper Cabrio, il display centrale (foto MINI)

La chicca sta nell’Always Open Timer. In pratica, sul display centrale, si può monitorare il tempo di viaggio percorso con il soft-top aperto. L’ideale per i veri appassionati dei viaggi all’aria aperta. E’ solo un giochino? Probabile, ma in linea con il carattere di un’auto che invita al divertimento in ogni istante, non solo con il tetto aperto. I prezzi partono dai 32.900 euro della versione C e crescono sino ai 43.900 Euro per la più sportiveggiante John Cooper Works.