Mini Cooper 3P 5P Cabrio: arriva il facelift

Facile iniziare un pezzo sulla MINI decantandone l’unicità, il go-kart feeling e l’essere divenuta, come d’altronde la sua antenata, un modello di stile ed esclusività.

Chi possiede una MINI ne è parte integrante, la vuole indossare come un vestito e per questo ad ogni aggiornamento la Casa si preoccupa di accrescerne la capacità istrionica di plasmarsi al suo proprietario.

Eppure, non me ne vogliano gli entusiasti addetti al marketing e alla comunicazione di questo brand, credo che dopo 20 anni di successo, se MINI vuole crescere ancora, sia giunta ora di pensare a un’altra MINI.

Non una sostituta, semplicemente un’altra MINI. Il rischio, a mio giudizio, è che se la MINI non troverà presto un’altra declinazione si troverà irrimediabilmente prigioniera di se stessa e qualunque futuro cambiamento, per geniale che possa essere, sarà irrimediabilmente offuscato dalla sua ombra. Lo insegna la storia.

La MINI di Issigonis, cui l’attuale è fortemente ispirata, nel 1980 fu affiancata da un nuovo veicolo più adeguato ai tempi. Nacque la Metro, una vettura di segmento B che aveva soluzioni tecniche ed estetiche che avrebbero poi fatto scuola.

Il cofano spiovente e l’angolo molto aperto che questo formava col parabrezza cambiavano la prospettiva a chi guidava; ampie vetrature e grande accessibilità ad abitacolo e bagagliaio proiettavano chi veniva dalla MINI classica in un’altra dimensione. Soluzioni riprese da altri, tra cui la FIAT con la sua fortunatissima Uno.

La Metro arrivò 21 anni dopo la prima MINI. Anche se Bernd Körber, Head of MINI, presentando l’ultimo restyling ha dichiarato che “La MINI è l’originale che si distingue dalla massa e continua a reinventarsi ancora e ancora”, ritengo che i tempi siano ormai maturi per pensare a un’altra declinazione che magari riproponga in chiave moderna (ed elettrica) proprio la Metro.

Mini Cooper 3P 5P Cabrio

MINI COOPER 3P 5P CABRIO: COSA CAMBIA

Fatta questa premessa, da chi MINI ‘moderne’ se ne è godute due e in garage ha ancora una ‘classic’, passiamo a raccontarvi in cosa consistono gli interventi di aggiornamento introdotti nella revisione della terza generazione, lanciata nel 2014.

Parliamo delle versioni a 3 e 5 porte e della cabrio che fino a oggi, in Italia, sono state vendute complessivamente in circa 250.000 unità. Iniziamo con un tocco originale, ovvero il Multitone Roof che enfatizza la capacità di MINI di essere sempre diversa.

Con questa opzione, grazie a un sistema di verniciatura computerizzato e gestito da un software apposito, la tinta sfumata del tetto non è mai uguale per tonalità e intensità, quasi fosse opera di un artigiano con l’aerografo.

Dal punto di vista estetico, l’intervento dello stilista è proseguito sull’ulteriore pulizia delle linee e un’ancor più marcata caratterizzazione del frontale, dominato dalla classica griglia del radiatore, ora inclusa nel perimetro esagonale di una evidente fascia che si chiude sul limite inferiore del paraurti.

Resta l’espressività quasi umana dei fari tondi, gli occhi, e la calandra, la bocca, che da sempre caratterizzano la MINI.

Mini Cooper 3P 5P Cabrio

Sono poi state aperte due feritoie verticali all’estremità del paraurti che, oltre a indirizzare il flusso aerodinamico all’esterno delle ruote anteriori, danno visivamente una maggiore ‘impronta’ al veicolo.

LUCI LED DI SERIE E COLORI UNICI

Montate in un alloggiamento nero (il nero ricorre spesso sulle nuove MINI) le luci LED abbaglianti e anabbaglianti migliorano la sicurezza attiva del veicolo.

In opzione, la versione Adaptive LED unisce il Cornering Light a una combinazione di luci attivabile in condizioni di scarsa visibilità diurna, nebbia o forte pioggia.

Anche le posteriori sono LED e, come ormai tradizione, adottano di serie il disegno Union Jack.

Mini Cooper 3P 5P Cabrio

La scelta dei colori continua ad essere un plus della MINI e le nuove non sono da meno: alta qualità e tinte esclusive ed estremamente brillanti fanno voltare la testa ai passanti.

I cerchi in lega da 17” e 18” sono disponibili sia con nuovo disegno sia con pattern ereditati da modelli esclusivi precedenti, come i Pedal Spoke nati per l’edizione del Sessantesimo.

Segnaliamo il pacchetto Piano Black Exterior in cui abbondano i dettagli rifiniti in nero lucido, tra cui citiamo le maniglie delle porte, il tappo del carburante, i loghi MINI sul cofano e sullo sportello del vano bagagli, le cornici dei fari e il tubo dell’impianto di scarico.

NOVITA’ ALL’INTERNO

Nell’abitacolo resta la tipica atmosfera MINI, ma ci sono un nuovo volante in pelle di serie, Nuove bocchette di aerazione, il quadro strumenti digitale come sulla SE (opzionale) e il display centrale touch da 8.8” fa da contraltare tecnologico ai pulsanti classici a cui MINI ci ha abituato da sempre.

Mini Cooper 3P 5P Cabrio
Il cluster centrale della Cooper SE elettrica può essere richiesto anche sulle altre versioni.

Nuovi l’infotainment e l’Active Cruise Control con funzione Stop&Go, oltre alla diffusione delle luci interne.

Mini Cooper 3P 5P Cabrio

MOTORI EURO6D

Sono solo a benzina i tre e quattro cilindri montati su MINI 3 porte, MINI 5 porte e MINI Cabrio.

Tutti adottano la tecnologia MINI TwinPower Turbo, composta da un’unità di sovralimentazione integrata nel collettore di scarico, dall’iniezione diretta e dalla fasatura variabile.

I 3 cilindri di 1,5 litri sono disponibili con potenze di 55 kW (75 CV), 75 kW (102 CV) e 100 kW (136 CV). Il 4 cilindri di 2,0 litri è disponibile con 131 kW (178 CV) o 170 kW (231 CV) nei due modelli John Cooper Works.

Per tutti filtro antiparticolato e omologazione Euro 6d.

Di serie il cambio manuale a 6 marce, ma tranne le versioni entry level 3P e 5P è disponibile come optional il cambio Steptronic a 7 rapporti con doppia frizione e, per i modelli JCW, lo Steptronic a 8 rapporti.

MINI COOPER SE

Tra quelle disponibili per la nostra prova, la Cooper SE, versione 100% elettrica, è quella che ci ha maggiormente interessato visto l’ambito urbano del test.

Mini Cooper 3P 5P Cabrio

Rispetto al passato l’autonomia non è cambiata e resta su livelli che non consentono ampie escursioni fuoriporta.

La batteria da 32,6 kWh carica al 100% ci indicava un’autonomia di 160 km che abbiamo verificato essere piuttosto reale se non si sfruttano a fondo la brillantezza del powertrain da 135 kW (184 CV) e l’agilità tipica di questa vettura nel traffico cittadino.

Per avvicinare l’autonomia di omologazione WLTP (indicata in 203-234 km) occorre privilegiare la guida ‘one-pedal’ sfruttando al massimo il freno rigenerativo.

 

QUATTRO ALLESTIMENTI

Attraverso il configuratore MINI è possibile allestire la propria MINI partendo dalle quattro versioni e dai 6 pacchetti di accessori preconfezionati che propongono una così ampia possibilità di personalizzazione dall’aver consentito di diminuire da 58 a 20 gli optional singoli.

Un vantaggio per l’utente e per la pianificazione della produzione.

CAMDEN EDITION

In MINI la chiamano ‘Volume Edition’ ed è quella creata ‘ad hoc’ a ogni uscita di un nuovo modello o un restyling per massimizzare il rapporto dotazione/prezzo.

In questo caso si chiama Camden, contiene una serie di accessori unificati ed è proposta, nella versione 3P, a partire da 22.400 euro.

All’estremo opposto di prezzo c’è la John Cooper Works Cabrio, proposta a partire da 41.300 euro.