
La settima generazione della Classe S, come da tradizione Mercedes-Benz, continua ad essere sinonimo di innovazione e introduce anche questa volta numerose novità.
La Classe S è la sfida che la Casa della Stella lancia alle dirette concorrenti, Audi e BMW in primis, e per questo rappresentare tutta la capacità tecnologica applicabile a un veicolo stradale.
Tra i tanti elementi digitali e tecnici implementati, ne spiccano due: il nuovo asse posteriore sterzante e il Drive Pilot.
Il primo punta a migliorare le caratteristiche dinamiche di un veicolo che ha massa e dimensioni importanti, mentre il secondo, che verrà introdotto nella seconda metà del 2021, farà debuttare inizialmente solo in Germania e successivamente su tutto il mercato europeo la guida autonoma di Livello 3.
Meglio 4 che 2, e non parliamo delle ruote motrici
Al giorno d’oggi sapere che una vettura è dotata di un sistema a quattro ruote sterzanti potrebbe non suscitare un interesse così grande.
Si tratta di una tecnologia introdotta ormai nel lontano 1985 sulla Nissan Skyline R31 e che si è fatta conoscere a livello globale con l’uscita, nel 1987, della Honda Prelude.
Oggi la utilizzano anche Costruttori europei come ad esempio Renault, che la utilizza su numerosi modelli piuttosto popolari, come Espace e Mégane.
Dotare un veicolo dell’asse posteriore sterzante permette di variare virtualmente il passo della vettura e quindi di ridurre al minimo le variazioni di segno dell’angolo di assetto (o angolo di deriva ß della vettura) che si crea dalla differenza di direzione, dovuta alla velocità tangenziale v, tra il verso della velocità V dove punta la vettura e la velocità u che ha come direzione l’asse longitudinale della stessa, prevenendo l’instabilità dinamica.
Mercedes aveva introdotto questo sistema nel 2018 sulla AMG GT R e lo aveva denominato Active Rear Wheel Steering. Esso, grazie a degli attuatori elettromeccanici poteva orientare le ruote posteriori per migliorare stabilità e reattività di un veicolo marcatamente sportivo.
Oggi la Casa equipaggia l’ammiraglia Classe S con un sistema decisamente migliorato con lo scopo di incrementare sensibilmente la maneggevolezza, l’agilità e la stabilità di una vettura che nella versione ‘lunga’ arriva a misurare 5.299 mm con un passo di 3.216 mm.

E lo fa proponendone addirittura due versioni, una delle quali raggiunge un angolo massimo di ben 10° tanto da ridurre il diametro di sterzata di quasi 2 metri.
Come funziona
L’asse posteriore sterzante della Mercedes-Benz Classe S è azionato da un motore elettrico che, per mezzo di una cinghia, muove una madrevite sul cui asse trasla quale un mandrino.

In funzione dell’angolo di rotazione del volante, e quindi dell’angolo di sterzo anteriore, le ruote posteriori sterzano in fase (ovvero nella stessa direzione) quando la velocità è superiore ai 60 km/h oppure in controfase (ovvero nella direzione opposta) quando invece la velocità è inferiore ai 60 km/h.
Nel primo caso si ottiene un aumento della stabilità di marcia, mentre nel secondo si ottengono un aumento di agilità e una riduzione del diametro di volta. L’angolo di sterzata posteriore massimo, che come abbiamo detto può essere di 4,5° oppure di 10°, diventa utilissimo nelle manovre di parcheggio.
Il sistema delle quattro ruote sterzanti, che sfrutta i dati raccolti da radar, telecamere e sensori ad ultrasuoni per ottimizzare l’angolo delle ruote posteriori, collabora in tempo reale con lo sterzo anteriore (dotato in questo caso di un rapporto di trasmissione più diretto del 15%) e l’ESP, aumentando notevolmente il livello di sicurezza su strada.
Senza asse posteriore sterzante | Con asse posteriore sterzante | |||
Angolo di sterzata max sull’asse posteriore (°) | 0 | 4,5 | 10 | |
Diametro di sterzata (m) Classe S a passo corto (W 223) |
Trazione posteriore | 12,2 | 11,4 | 10,5 |
4MATIC | 12,5 | 11,6 | 10,7 | |
Diametro di sterzata (m) Classe S a passo lungo (V 223) |
Trazione posteriore | 12,5 | 11,7 | 10,8 |
4MATIC | 12,8 | 11,9 | 10,9 |
Mercedes mette a disposizione dei clienti due tipi di asse posteriore sterzante: uno che arriva a 4,5° e uno a 10°. Nella versione a 10°, per consentire di raggiungere il maggiore angolo di sterzata, le dimensioni massime degli pneumatici sono 255/40 R 20.
Il futuro è vicino
Nel centro test e ricerca di Immendingen, Mercedes sta continuando a sviluppare il sistema Drive Pilot che farà la sua comparsa nell’equipaggiamento di serie della Classe S per il mercato tedesco nella seconda metà del 2021.

Rispetto agli attuali sistemi di guida autonoma di Livello 2 che, in conformità con lo standard SAE J3016, consentono un’automazione parziale (dove il conducente ha sempre il pieno controllo del veicolo ma può essere supportato durante il viaggio da vari sistemi di assistenza alla guida, come il cruise control adattivo e il sistema di mantenimento della posizione in corsia), il Drive Pilot punta dritto verso la guida autonoma di Livello 3.

Attraverso due pulsanti posti nella parte interna della corona del volante si attiva il sistema che per il momento è previsto sia operativo fino ad una velocità massima di 60 km/h.
Per far sì che la vettura sia in grado di districarsi nel traffico e gestire le classiche situazioni durante la marcia, lasciando che il conducente possa distogliere l’attenzione e dedicarsi ad altre attività, i tecnici della Casa della Stella hanno deciso di implementare alcuni nuovi elementi.

Nel paraurti anteriore trova posto il sensore LiDaR (Light Detection and Ranging) che misura tramite lo spettro a infrarossi la distanza e la velocità.

A questo si aggiungono il rilevamento della posizione, con un sistema ad alta precisione (con uno scarto di pochi centimetri), e la presenza sul lunotto di una retrocamera con microfono in grado di rilevare la luce blu e i segnali speciali dei veicoli di pronto intervento.
I dati raccolti vengono impreziositi dalle informazioni sulla geometria e sulle caratteristiche della strada (traffico o lavori) grazie ad una mappa HD, aggiornata in tempo reale mediante un collegamento back end.

Il parcheggio? La Classe S lo trova da sola
Se tutto questo non bastasse Mercedes, grazie alla collaborazione con Bosch e Apcoa (società attiva in Europa nella gestione dei parcheggi), ha lanciato il nuovo progetto Automated Valet Parking nel parcheggio P6 dell’aeroporto di Stoccarda.
La Classe S dotata di Intelligent Park Pilot sfrutta le indicazioni che arrivano dalle telecamere del parcheggio per muoversi autonomamente alla ricerca di un parcheggio libero.
Al conducente basterà solamente seguire le istruzioni sull’applicazione, chiudere la vettura, avviare il parcheggio automatico e dirigersi verso il gate per l’imbarco.
