Mercedes, 45 anni fa debuttava la 450SEL 6.9

Gli anni passano per tutti, anche per le nostre amate automobili. Ce ne sono alcune però che riescono a rimanere impresse nella mente degli appassionati grazie al fascino che sono riuscite a suscitare al momento del loro debutto o ancora di più per qualche caratteristica tecnica o meccanica che le ha contraddistinte all’epoca in cui sono nate. Una di queste è sicuramente la Mercedes-Benz 450SEL 6.9, una versione lussuosa e potente basata sui modelli a passo lungo della serie W116. Nata nello stabilimento Daimler di Stoccarda, la 450SEL 6.9 fu presentata per la prima volta nel 1974 al Salone di Ginevra per poi essere prodotta dal 1975 al 1981 in sole 7.380 unità e ha portato con sé alcuni elementi meccanici di rilievo come il motore V8 da 6,9 litri da cui deriva la sigla finale.

La derivazione dall’M100 di Mercedes

Il motore che equipaggiava la 450SEL derivava dal propulsore M100 prodotto dalla Casa della Stella dal 1963 al 1981 a cui erano state fatte alcuni modifiche non solo sulla cubatura ma anche sugli elementi che lo componevano. Le principali caratteristiche di questo motore risiedevano nello schema a V degli 8 cilindri con albero a camme in testa che sfruttava un sistema di iniezione meccanica progettato direttamente da Daimler. Con la produzione della 450SEL 6.9 i tecnici di Stoccarda decisero di fare alcune modifiche allo schema propulsivo. Innanzitutto, l’alesaggio dei cilindri venne aumentato da 103 a 107 millimetri con un aumento della cilindrata di circa 500 cc. L’iniezione, invece, venne affidata al sistema K-Jetronic, un sistema ad iniezione continua sviluppato e commercializzato da Robert Bosch GmbH. Grazie a queste modifiche, la 450SEL 6.9 era in grado di erogare una potenza massima di 286 CV a 4.250 giri e raggiungere una coppia massima di 550 Nm a 3.000 giri. L’elevata coppia, inoltre, permesse alla Casa di Stoccarda di raggiungere un alto rapporto di trasmissione tra l’albero motore e l’asse di trazione (2,65:1), andando a diminuire la velocità di rotazione del motore e il livello di rumorosità prodotta.

Un’altra modifica tecnica fu l’introduzione di un impianto di lubrificazione a carter secco, utilizzato nei giorni nostri nelle macchine super sportive, che poteva contare su un serbatoio d’olio da 12 litri. In questo modo il motore poteva resistere maggiormente allo stress termico e poteva essere posizionato più in basso, riducendo ingombro verticale e baricentro. Questa modifica, insieme all’azionamento idraulico del sollevatore delle valvole e a guarnizioni speciali della testa, permetteva di effettuare la manutenzione anche dopo 80.000 chilometri. Lo schema propulsivo veniva completato da una trasmissione automatica a 3 rapporti e da un differenziale a slittamento limitato.

Le sospensioni idropneumatiche

Una novità assoluta della 450SEL 6.9 era rappresentata dall’introduzione per la prima volta su una Mercedes di sospensioni idropneumatiche auto livellanti che sfruttavano un fluido apposito, immagazzinato in un serbatoio all’interno del vano motore del veicolo. Una scelta che andava ad aumentare le prestazioni di comfort e handling di una macchina che sfiorava quasi le due tonnellate di peso. Grazie a questo sistema, sotto al tachimetro all’interno del veicolo, era posizionata una manopola con cui si poteva regolare l’altezza da terra della vettura.