La razionalità del motore rotativo inventato da Felix Wankel è riconosciuta. Pochi hanno però creduto nello sviluppo di questo motore che rappresenta un’estrema semplificazione di un motore endotermico.
Il motore rotativo, infatti, riduce drasticamente i componenti, è perfettamente bilanciato, consente regimi di rotazione altissimi e ha un rapporto potenza/peso elevatissimo, irraggiungibile anche dal più sofisticato dei motore a pistoni lineari.
Ovviamente ci sono delle controindicazioni tecniche, anche queste ben note ma che con l’evoluzione tecnologica e i nuovi materiali possono evidentemente essere risolti, o almeno controllati, come ha dimostrato Mazda.
La Casa giapponese, infatti, è l’unica che ha proseguito nello sviluppo di questo motore e che nell’era dell’ibridizzazione ne ha visto un impiego ideale.
Noi siamo d’accordo con questa visione, e ne abbiamo più volte parlato su Auto Tecnica, portando a esempio anche l’interessante progetto XAM 2.0 realizzato ormai quasi vent’anni fa dal Politecnico di Torino e che riguardava proprio una microcar urbana a batteria con ‘range estender’ rotativo.
Dopo l’utilizzo del motore rotativo sulla Mazda MX30 R-EV e sulla concept Iconic SP, che ipotizza l’alimentazione a idrogeno e quindi a ‘zero emissioni’, Mazda ha creato un gruppo di 36 ingegneri votati all’ulteriore sviluppo di questo motore in vista di un più esteso utilizzo e della sua ottimizzazione con l’utilizzo di idrogeno.
Ichiro Hirose, Direttore, Senior Managing Executive Officer e Chief Technology Officer (CTO):
“Nella storia di Mazda, il motore rotativo ha sempre rappresentato un simbolo speciale del nostro spirito di sfida“.
“Siamo profondamente grati a tutti coloro che hanno supportato il motore rotativo fino a oggi e siamo lieti di annunciare la rinascita dell’organizzazione di sviluppo del RE, il motore che è stato amato dai clienti di tutto il mondo”.
“Negli ultimi sei anni, il nostro team dedicato ai motori rotativi ha fatto parte dell’organizzazione di sviluppo motori, impegnandosi nello sviluppo di funzioni all’avanguardia per i motori a combustione interna e nel massimo miglioramento dell’efficienza”.
“Questi ingegneri hanno ampliato la loro prospettiva oltre i confini dei sistemi motore e si sono allenati a padroneggiare il ‘Model-Based Development’ – lo sviluppo in funzione del modello – uno dei punti di forza dell’ingegneria Mazda”.
“Ora, 36 ingegneri si riuniranno in un gruppo per compiere un importante passo avanti nella ricerca e sviluppo del motore rotativo”.
“Nell’era dell’elettrificazione e in una società a zero emissioni di carbonio, insieme al nostro spirito di sfida promettiamo di continuare a offrire auto attraenti che entusiasmino i clienti”.
Un po’ di storia
Il motore rotativo è un motore dalla struttura unica, che genera energia attraverso la rotazione di un rotore trilobo.
Mazda è stata la prima ad adottare il motore rotativo sulla Cosmo Sport lanciata nel 1967 e, da allora, per molti anni ha lavorato per migliorarne le prestazioni in termini di
- potenza,
- pulizia dei gas di scarico,
- risparmio di carburante,
- affidabilità.
Nel giugno del 2023, Mazda ha per la prima volta ripreso la produzione di vetture con motore rotativo, a undici anni di distanza dall’uscita di scena nel 2012 della Mazda RX-8, equipaggiando la MX-30 con un gruppo motogeneratore cuore del suo prima sistema PHEV in serie.
Lanciata in Giappone e in Europa, attualmente la Mazda MX-30 e-SKYACTIV R-EV è il dodicesimo modello Mazda a montare un motore rotativo.