La Ghibli è stata una vettura importante nella storia della Maserati. Innanzitutto perchè la prima versione, presentata nel 1967 e spinta dal classico V8 di 4.719 centimetri cubici rappresentava l’ultima Maserati concepita nel periodo in cui la proprietà era della famiglia Orsi, prima di passare sotto la Citroën.
Un ‘canto del cigno’ di classe, che pur con una meccanica in linea coi modelli passati proponeva un nuovo approccio stilistico, commissionato a Ghia che si avvalse della fresca e brillante matita di Giorgetto Giugiaro, il cui stile inizia a destabilizzare stilemi ormai ben arroccati.
Nel 2013 il nome Ghibli torna per una quattro porte stilosa che va a collocarsi nel segmento delle berline di classe di lunghezza sotto i 5 metri in cui i volumi produttivi vanno ben oltre quelli cui il Marchio del Tridente era abituata. Un’auto che è piaciuta subito e la cui linea non è tramontata ma è rimasta pressoché invariata fino ai giorni nostri.
Oggi alla nuova Ghibli spetta un altro primato, ovvero l’aggiunta del nome Hybrid che la colloca come prima vettura Maserati a subire la cura dell’elettrificazione, peraltro già pianificata per tutti i modelli nei prossimi anni.
D’ora in poi l’iconica berlina del Tridente dividerà la propria gamma in tre categorie: Ibrida, V6 (benzina e diesel, col motore a gasolio in phase-out) e V8, con l’esuberante versione Trofeo.
Un’ampia scelta che racchiude potenze che variano dai 330 CV fino ai 580 CV, per assecondare le diverse esigenze dei clienti di tutto il mondo.
Maserati Ghibli Hybrid si affaccia in particolare al mercato europeo, dove l’attenzione all’ambiente e alle propulsioni alternative sono più marcate rispetto agli altri Continenti.