Leclerc re solo il sabato. Domenica vince ancora Verstappen

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La pole position non basta a Charles Leclerc e alla Ferrari per tornare alla vittoria: in Messico – anzi, per dirla correttamente “anche” in Messico – ha vinto Max Verstappen.

Il campione del mondo ha ottenuto la 16ma vittoria in stagione e ha raggiunto quota 51 successi, gli stessi di un mostro sacro come Alain Prost.

Il GP messicano non è stato noioso, né scontato (a parte la vittoria di Verstappen).

Tante battaglie, tante emozioni

Sono state tante le battaglie, tanti i sorpassi. Alcuni eccellenti, come quello di Hamilton (alla fine secondo) su Daniel Ricciardo o quello di Lando Norris (autore di una straordinaria rimonta) su George Russell.

In pratica, a causa di un incidente (drammatico) di Kevin Magnussen, ci sono state due gare in una: il botto del danese (l’impressione è che abbia ceduto la sospensione posteriore della sua Haas) ha comportato una bandiera rossa, dunque una ripartenza.

Ma entrambe le due ‘mini-gare’ le ha vinte il solito Verstappen.

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Che partenza per Max. Ferrari imbottigliate

La prima grazie a una partenza straordinaria, che ha bruciato le due Ferrari (Leclerc era in pole, Carlos Sainz al suo fianco): Max s’è ritrovato in testa e ha condotto in solitudine.

Certo, senza la ripartenza, Max avrebbe (forse) rischiato qualcosa in più perché aveva scelto una strategia su due soste (i ferraristi e Hamilton erano su una sosta sola).

Ma alla fine, quale imperfezione si può trovare nelle imprese di un pilota che sta dominando in questo modo?

Perez rimandato, Ricciardo ritrovato

La lotta, dunque, è stata alla sua spalle. Nella prima frazione di gara Leclerc ha tenuto un buon ritmo (più rapido di quello di Sainz) nonostante un contatto al via con Sergio Perez gli avesse strappato una parte dell’ala anteriore.

A rimetterci è stato il messicano, ormai osservato speciale in casa Red Bull. Ogni volta deve affrontare un esame e sinora trova sempre il modo di farsi rimandare.

Chissà se avrà ancora il posto nel 2024, considerando – è il fatto nuovo del fine settimana messicano – che tra i protagonisti di ieri c’è stato il ritrovato Daniel Ricciardo, eccellente in qualifica e molto concreto in gara (ha chiuso settimo) con grande soddisfazione dell’Alpha Tauri, la scuderia di Faenza gemella della Red Bull.

Per Chris Horner sarebbe un attimo riportare Ricciardo a Milton Keynes. Ma tutto questo si capirà strada facendo nel finale di stagione.

Hamilton piazza il colpo

Ottimo Hamilton, secondo. La mossa chiave, alla ripartenza dopo la bandiera rossa, è stata la scelta della Mercedes di montare le gomme medie: Lewis le ha gestite con maestria, superando Leclerc (con le bianche, cioè la mescola dura), tanto che negli ultimi chilometro ha fatto segnare il giro veloce. “Un un grande risultato considerato che siamo partiti sesti. Sono fiero della squadra e del lavoro effettuato”.

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Immagine Pirelli.com

La Rossa ha scelto di rimandare in pista entrambi i piloti con le dure (forse la strategia si sarebbe potuta differenziare tra i due) e il rendimento sull’auto di Leclerc non è stato sufficiente per vincere la cosiddetta gara ‘dei secondi’. Si sarebbe potuto fare meglio? Se ne può discutere.

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Foto credit @ Ferrari Spa

I fischi a Leclerc

Lo ammette anche il Team Principal, Fred Vasseur:

“Purtroppo la partenza in sé non è stata buona, in quel modo i nostri piloti hanno perso la posizione e hanno finito con l’offrire la scia agli avversari. Non sono contento del risultato guardando la griglia di partenza, ma nel complesso non siamo andati poi così male”.

Leclerc è costretto ad accontentarsi del podio: “Abbiamo sofferto con le gomme dure, c’è poco da dire”.

Il pubblico lo ha fischiato a lungo (per il ‘botto’ con Perez:

“Mi spiace, è stato un incidente di gara. Purtroppo non avevo spazio per evitare l’incidente, a lui è andata è peggio, ma anche io ho rovinato la mia auto. Capisco la delusione del pubblico”.

Leclerc è stato anche investigato per essere rimasto in pista (per due giri) con un pezzo d’ala che stava cedendo.

Partendo davanti, un terzo e quarto posto finali sono riduttivi per la Ferrari, che ha già la possibilità di riscattarsi il prossimo weekend, in Brasile.

Norris e McLaren, che rimonta!

Di sicuro, nella giornata di ieri, va segnalato – oltre a Ricciardo – un arrembante Lando Norris, che si è esibito in sorpasso impossibile su Russell. Bravo lui e complimenti alla McLaren, costantemente in crescita.

La Classifica Piloti

  • 1 Max Verstappen 491,
  • 2 Sergio Perez 240,
  • 3 Lewis Hamilton 220,
  • 4 Carlos Sainz 183,
  • 5 Fernando Alonso 183,
  • 6 Lando Norris 169,
  • 7 Charles Leclerc 166,
  • 8 George Russell 151,
  • 9 Oscar Piastri  87,
  • 10 Pierre Gasly 56.

Classifica Costruttori:

  • 1 Red Bull Racing 731,
  • 2 AMG-Mercedes PETRONAS 371,
  • 3 Ferrari 349,
  • 4 McLaren Mercedes 256,
  • 5 Aston Martin Aramco Mercedes 236.

Mario Isola – Direttore Motorsport Pirelli

“Una gara disputatasi in un’atmosfera bellissima – nonostante il prematuro ritiro dell’idolo di casa, Sergio Perez – come sempre accade da quando la Formula 1 è tornata in Messico”.

“Dal punto di vista del comportamento dei pneumatici, abbiamo visto come l’evolversi delle condizioni della pista e le temperature più elevate abbiano portato ad emergere la C4 come la mescola complessivamente più redditizia: lo si è visto particolarmente dopo la ripartenza, quando chi ha scelto la soluzione aggressiva – vale a dire montare la Medium – ha potuto sfruttarla al meglio in fase offensiva senza però avere un degrado dei tempi nel finale, come hanno fatto ad esempio Hamilton e Norris. Verstappen, dall’alto del suo vantaggio competitivo, ha avuto la possibilità di scegliere cosa fare in termini di soste: la safety-car gli ha permesso di fare il secondo pit-stop senza perdere alcuna posizione, visto che i suoi avversari più vicini erano appena rientrati ai box per la sosta programmata. Come spesso succede ai piloti vincenti, la fortuna ogni tanto vuole dare il suo contributo”.