Land Rover Discovery Sport

Dopo 25 anni il termine Discovery non indica più soltanto un modello ma diventa una famiglia. Dedicata al tempo libero e alla versatilità, la nuova famiglia Leisure ben si inserisce tra il lusso (Luxury) della Range Rover e la durata (Durability) di Defender.
ESTERNI. Il cambiamento, rispetto alla precedente generazione di Discovery, è evidente. Riprende il look esterno della sorellina Evoque per rielabolarlo in meglio a tutto vantaggio di una linea equilibrata, slanciata e per nulla esagerata. Dalla sorellina Evoque eredita anche lo stabilimento di produzione, quello di Halewood a Liverpool, e la piattaforma. Con una lunghezza di 4590 mm ha dimensioni più importanti rispetto alla Freelander. Grazie al passo di 2741 mm, ben 80 mm in più della Evoque, si viaggia bene e lo spazio a bordo per le gambe non manca. La silhouette, decisamente più sportiva e filante rispetto al passato, adotta ora carreggiate larghe e sbalzi ridotti che le donano un’immagine di stabilità e sicurezza oltre ad una presenza da segmento superiore.
INTERNI. Se gli esterni sono in puro stile Evoque, gli interni riprendono il know-how delle sorelle maggiori Range Rover. Saliti a bordo ci si trova di fronte ad un abitacolo classico e per nulla vistoso, caratterizzato da una plancia massiccia e lineare contenuta da due barre di alluminio. E’ una continua intersezione di linee verticali della consolle centrale con i più sottili elementi orizzontali della plancia. Tutti i comandi sono a loro posto secondo un raggruppamento logico e sono posizionati in una classica cornice gloss black. Tutti i materiali dell’abitacolo sono di alta qualità e sono stati progettati per essere premium ma non ricercati. La HSE Luxury, l’allestimento più ricco da noi provato, includeva i rivestimenti in morbida pelle estesi anche alla fascia centrale della plancia, la consolle centrale contornata da profili in alluminio e comodi sedili con regolazioni interamente elettriche.
ABITABILITA’. Come dicevamo lo spazio a bordo non manca, grazie alla lunghezza aumentata di 100 mm è stato possibile inserire una terza fila di sedili (+ 1.330 euro) per un totale di sette posti o meglio per una configurazione 5+2 dato che l’ultima fila è adatta ad ospitare comodamente due bambini. I sedili della seconda fila sono divisi nel rapporto 40/60 e posso scorrere avanti e indietro di ben 160 mm. Notevole anche la capacità del bagagliaio con un volume minimo di 830 litri che posso diventare 980 spostando in avanti la seconda fila di sedili. Il capiente bagagliaio sorprende non solo per la profondità ma anche per la larghezza minima con un valore di 1110 mm ottenuta grazie alla nuova sospensione posteriore multilink: una sospensione in alluminio, supercompatta e leggera, che ha permesso di non rubare spazio al bagagliaio.
MOTORI E CAMBI. La parentela con la sorellina Evoque non si limita al design esterno ed al look interno ma si ritrova anche nella famiglia di motori utilizzati, nei due cambi e nel sistema di trazione integrale Efficient Driveline. Sulla Discovery Sport, però, il differenziale autobloccante elettronico Haldex è stato alleggerito di ben 4 Kg e reso più rapido nella risposta. Tre i motori disponibili: il 2.2 litri quattro cilindri turbo diesel nella versione Td4 da 150 CV e 400 Nm a 1.750 giri, il 2.2 litri quattro cilindri turbo diesel nella versione Sd4 da 190 CV e 420 Nm a 1.750 giri ed il 2.0 litri quattro cilindri turbo benzina Si4 da 240 CV e 360 Nm a 1.750 giri. Due i cambi: il cambio automatico ZF a 9 rapporti (+2.420 euro) o in alternativa sui diesel il cambio manuale a 6 rapporti. L’SD4 può accelerare da 0 a 60 mph in 8,4 secondi e toccare i 188 km/h.
OFF-ROAD. Le capacità off-road sono da vero Range Rover. Adottando l’optional Active Driveline (+1.030 eruo) si potrà viaggiare in modalità 4×2 o 4×4 in base alla necessità. Nel caso in cui non fosse necessaria la trazione integrale, il sistema utilizza la sola trazione anteriore a tutto vantaggio dei consumi. Grazie al Wade Sensing (+ 360 euro) riesce ad affrontare guadi profondi fino a 600 mm ed offre angoli caratteristici da vero fuoristrada: 25° per l’angolo di attacco anteriore, 21° per l’angolo di uscita posteriore e 31° per l’angolo di dosso nonostante il passo estremamente lungo. L’altezza minima da terra di 212 mm le permette di andare ovunque e, merito di una prima marcia dal rapporto estremamente corto, riesce ad affrontare un’inclinazione massima di 45°. Mancano purtroppo le ridotte a renderla un vero fuoristrada estremo ma non manca l’Hill Descent Control che aiuta a guidare il veicolo sulle discese più impegnative e non manca il sistema Terrain Response, che grazie ai tasti sulla consolle centrale, adatta alla condizioni del terreno la risposta all’acceleratore, le regolazioni dello sterzo, della trasmissione, del giunto centrale, del controllo della stabilità e della frenata. Infine il corredo tecnologico off-road è completato dal Gradient Release Control, dal Roll Stability Control, dal Dynamic Stability Control, dal’Electronic Traction Control e dal’Engine Drag torque Control. Per i più esigenti sono disponibili gli ammortizzatori MagneRide (+ 1.130 euro) che si adattano alla guida e alla strada, aggiungendo la regolazione Dynamic al Terrain Response.
PREZZI E ALLESTIMENTI. La Discovery Sport ha un prezzo di partenza di 36.500 euro per la Td4 con allestimento S. La cifra può però salire fino ai 56.100 euro se si opta per la Si4 nell’allestimento HSE Luxury. Quattro gli allestimenti disponibili su tutte e tre le motorizzazioni. “S” che offre una dotazione essenziale. “SE” (+4.500 euro) che offre in più climatizzatore bizona con bocchette posteriori, sedili posteriori scorrevoli con schienali reclinabili, sensori di posteggio posteriori, fari automatici, cruise control e navigatore Gps. “HSE” (+ 4.500 euro) per fari xeno con abbaglianti automatici, cerchi da 18″, sedili in pelle, sensori di posteggio anteriori e telecamera posteriore. “HSE Luxury” (+5.900 euro) per la pelle Windsor ed il portellone elettrico. La differenza di prezzo tra il cambio manuale a 6 rapporti ed il cambio automatico ZF a 9 rapporti è di 2.420 euro.
COME VA. Ci siamo messi alla guida della Land Rover Discovery Sport HSE Luxury con il motore a gasolio Sd4 da 190 CV abbinato al cambio automatico ZF a 9 marce. Il motore è brioso e potente ma la massa è consistente (circa 1.800 Kg) a causa della mancanza della scocca in alluminio. Per questo la Discovery risulta brillante ma non sportiva. Si viaggia bene, è agile e svelta ma nelle situazioni più critiche il peso si fa sentire tutto. Il cambio a nove marce ha logiche di funzionamento ben progettate, sia in modalità normale che in modalità Sport dove la guida diventa più reattiva. I passaggi di marcia sono quasi impercettibili ed anche la insonorizzazione a bordo è di alta qualità. Ci siamo trovati a nostro agio fin da subito con un SUV che si è dimostrato facile da guidare perché ben piantato a terra. Il merito va al nuovo assale posteriore multilink che, realizzato in alluminio, risulta estremamente compatto e leggero ed ha permesso un netto miglioramento del comfort e dell’handling della vettura. A qualsiasi andatura la Discovery Sport si è dimostrata comoda e confortevole merito dell’ottima taratura delle sospensioni votate ai lunghi viaggi. Nonostante il baricentro leggermente alto, il comportamento dinamico è impeccabile e la inglese percorre senza problemi i curvoni veloci.
Il SUV inglese ha dato il meglio di se sia nei percorsi on-road tra le belle curve delle strade dolomitiche, sia nei percorsi off-road più estremi. Prima di giungere a San Martino di Castrozza ci siamo concessi una piccola deviazione per poter apprezzare al meglio le sue doti fuoristradistiche. Intrapresa una strada sterrata ci dirigiamo verso Malga Civertaghe, la più antica Malga delle dolomiti. Dopo qualche chilometro nello sterrato ci avventuriamo lungo un percorso innevato in forte pendenza per raggiungere i 1600 metri della Malga. Impostiamo la modalità “Neve” sul Terrain Response per il massimo della trazione 4×4 e la modalità “S” sul cambio automatico per sfruttare le partenze in seconda marcia e limitare al minimo gli slittamenti: il Discovery avanza senza problemi e corregge ogni minimo slittamento o sbandata. Unico accorgimento è quello di tenere il gas costante e di girare il volante solo se necessario, per il resto il SUV fa tutto da solo. I consumi sono influenzati dalla massa (quasi 18 quintali) e dalle dimensioni: durante tutta la prova, sia su strade extraurbane che in off-road, il computer di bordo non ha mai segnato percorrenze sotto gli 11 Km/l. Merito del serbatoio da 65 litri si potrà comunque percorrere delle distanze accettabili.