La DeLorean torna sul mercato (forse). La forma dubitativa quando si parla di programmi come quelli che stiamo per descrivere è d’obbligo: fare nuove automobili (o anche automobili vecchie che sembrano nuove o che tornino sul mercato) è sempre un’impresa difficile. Più in genere, si può dire che quando si vogliono fare macchine complesse come automobili, aeroplani o computer “uno su mille ce la fa” e gli altri tornano rapidamente nel dimenticatoio.
Tra i miti automobilistici americani di questo dopoguerra si devono annoverare sicuramente la Tucker (irrimediabilmente defunta) e la DeLorean DMC-12, per la quale di quando in quando sono annunciati tentativi di rilancio: sembra che ogni volta ci si avvicini a questa possibilità ma poi tutto si arresta di fronte a battaglie burocratiche e legali o a insufficienza di fondi.
La DeLorean Motor Company originaria fu dichiarata insolvente alla fine del 1982 e circa un centinaio di auto in diversi stadi di approntamento andò all’asta; acquirente fu la Consolidated International (oggi Big Lots, una catena della grande distribuzione). Gli stocks di parti di ricambio si dispersero fino a quando nel 1995 apparve una nuova DeLorean Motor Company, fondata da Stephen Wynne, con sede a Humble nel Texas.
Wynne nel 1997 acquistò tutti i ricambi in possesso della rete di distribuzione Kapac Co. e decise di iniziare una produzione limitata dell’auto, basandosi sulla ricostruzione di esemplari originali. Ad un certo punto, però, sarebbe diventato difficile trovare delle DMC-12 da acquistare e rimettere a nuovo e l’intraprendente successore di DeLorean decise che sarebbe stata possibile la ripresa della produzione, utilizzando le parti in stock ed altre di nuova produzione.
Alla fine del 2011, per attirare l’attenzione sulle potenzialità del suo business, presentò una DMC-12 con trazione elettrica ma non ci fu un seguito. Successivamente Sally DeLorean, vedova di John DeLorean, gli fece causa per utilizzo abusivo dei marchi e tutto era rimasto lettera morta.
Ora, però, si sono verificate due nuove condizioni: è stato raggiunto un accordo tra Wynne e la vedova DeLorean e, soprattutto, è entrata in vigore la legge Low Volume Motor Vehicle Manufacturers Act, firmata dal presidente Obama il 9 dicembre 2015. Questo decreto, che è parte di una legge chiamata “305 billion dollars highway bill”, consente alle aziende che abbiano una produzione annua inferiore a 5.000 auto di costruire fino a 325 repliche di automobili di modelli prodotti prima del 1991, sottoponendole ad un’omologazione semplificata: non dovranno essere soggette ai crash tests ed essere esaminate in base alla legislazione antinquinamento dei singoli stati, attenendosi solo a quella federale.
Così James Espey, vicepresidente della nuova DMC, ha annunciato alla fine di ottobre che da marzo 2017 rimetterà in vendita delle DMC-12 complete (costruite per quanto possibile con parti originali), precisando di essere in grado di realizzarne circa 300. Di prezzo non si parla ancora, anche se si accettano prenotazioni, ma negli anni scorsi la stessa azienda vendeva gli esemplari completati a prezzi variabili tra 37.000 e 65.000 dollari mentre le previsioni per la “nuova” produzione sono tra 65.000 e 100.000 dollari. Nel 1980 il prezzo della versione originale era attorno ai 25.000 dollari.
La DeLorean DMC-12, disegnata da Giorgetto Giugiaro, ha il fascino romantico delle imprese coraggiose e sfortunate ed è stata portata alla fama dal successo dei film della saga “Back to the Future” (tre episodi prodotti tra il 1985 e il 1990). Oggi, comunque, la DeLorean non è “estinta” e vi sono stime che parlano di 5.500-6.500 esemplari circolanti.