Grenadier è un nome che suona nuovo agli appassionati dell’off-road. Ma dietro questo 4×4 si cela la INEOS Automotive, una società sussidiaria di INEOS Group, azienda leader nel settore petrolchimico, è Sir Jim Ratcliffe, il suo presidente, che nel 2017, da appassionato di auto, ha intuito che in questo settore ci fosse un vuoto lasciato dagli altri Costruttori che richiedeva di essere colmato.
L’essenza del 4×4
Per fare breccia in un pubblico estremamente esigente in termini di prestazioni off-road, INEOS Grenadier sintetizza nel motto ‘la forma segue la funzione’ le sue profonde radici nei mezzi fuoristrada più essenziali e pratici, in grado di offrire prestazioni superiori nell’off-road vero.
Inutile negare che a colpo d’occhio il Grenadier si riallaccia alle Land Rover più sincere, in particolare al Defender nella sua declinazione più classica, ma anche ai 4×4 più puri di Nissan e Toyota e, perché no, all’icona di questo tipo di veicoli, il Mercedes-Benz Classe G.
“Un veicolo all’avanguardia tecnica e ingegneristica che pur rimanendo fedele all’autentica essenza di un veicolo da lavoro pratico e funzionale supererà la prova del tempo”, come ha sentenziato Toby Ecuyer, Head of Design.
Che INEOS Granadier sia una realtà lo conferma la presentazione del design esterno nella sua veste pressoché definitiva, in vista di un avvio produzione pianificato per il 2021. Le forme seguono canoni classici improntati sulla funzionalità e una elevata capacità di personalizzazione.
Non manca la possibilità di applicare una scala per accedere al tetto, progettato per sopportare carichi elevati, e all’interno è possibile stivare un europallet.
Parafanghi robusti per sopportare il peso di una persona quando si cerca il grip su terreni difficili, barre e fasce sul tetto per fissare i carichi direttamente, senza portapacchi sono dettagli che chi pratica il fuoristrada più avventuroso non mancherà di apprezzare.
Un progetto 100% nuovo
I progettisti del Grenadier sono partiti da un foglio bianco con l’intento di costruire un robusto veicolo tuttoterreno, non un SUV, adatto sia al lavoro sia allo svago, tra le cui caratteristiche salienti troviamo anche la facile manutenibilità, caratteristica fondamentale su questi mezzi che spesso devono essere riparati sul campo con mezzi di fortuna piuttosto che nelle tecnologiche officine autorizzate.
L’inedito telaio è del tipo a longheroni, per la massima rigidità torsionale, con sospensioni a ponte rigido multilink con barra Panhard regolate da molle a passo variabile Eibach e ammortizzatori idraulici ZF assicurano la massima luce da terra, l’adattabilità a ogni superficie e un eccellente grip su ogni terreno.
Tutte le parti sono realizzate in lamiera spessa fino a 4mm, tubi a sezione quadra ed elementi ottenuti per fusione o fucinatura.
In tema di sospensioni la scelta ponte rigido vs. sospensioni indipendenti divide gli appassionati, molti dei quali preferiscono però il ponte rigido quando si tratta di percorrere tratti fortemente accidentati dove sono fondamentali la luce da terra e l’escursione delle ruote, oltre a una robustezza a prova di bomba.
Una collaborazione ampia
Se l’anima della INEOS Grenadier è indubbiamente ‘british’, questo veicolo nasce da una collaborazione più ampia, che va dalla BMW, fornitrice dei motori sei cilindri in linea, benzina o diesel, di varie potenze, alla già citata ZF che si occupa della trasmissione automatica a otto rapporti.
Gli assali sono forniti da Carraro, un’azienda con una lunga esperienza sui mezzi 4×4, mentre la Gestamp si occuperà del telaio e delle sospensioni.
Infine Magna Steyr è l’azienda austriaca con un’imbattibile esperienza nel settore dei 4×4 che si occuperà dello sviluppo delle sospensioni e dell’industrializzazione. Un lavoro d’equipe che ha coinvolto una sessantina di aziende specializzate.
A proposito di questa anteprima che ha svelato, per ora, il design del Grenadier, Dirk Heilmann, CEO di INEOS Automotive, ha affermato: “Siamo felici di condividere con il pubblico il design del Grenadier in una fase così precoce del processo […] stiamo dando forma a un nuovo brand e vogliamo portare le persone con noi in questo fantastico viaggio […] la prossima fase decisiva nello sviluppo del veicolo, vale a dire collaudarne le capacità e la resistenza. Ci attende un programma molto impegnativo, nel quale metteremo i prototipi a dura prova in ogni sorta di condizione, con l’obiettivo di testarli lungo 1,8 milioni di chilometri nell’arco del prossimo anno”.
La produzione, che è previsto parta alla fine del 2021, avverrà in un nuovo stabilimento situato a Bridgend, nel Galles, mentre il preassemblaggio dei sottogruppi più importanti del veicolo sarà effettuata in Portogallo, a Estarreja.