In Israele c’è già il fuoristrada robot. Se ne parla poco e le notizie non sono sufficientemente approfondite ma è in atto lo sviluppo di una famiglia di veicoli con diverse modalità di guida (e i primi esemplari sono già in servizio).
Il punto di partenza è rappresentato dai piccoli veicoli fuoristrada per impiego commerciale e militare realizzati dalla Tomcar Automotive, la cui sede principale è a Phoenix, in Arizona. Nel catalogo di quest’azienda vi sono svariate interpretazioni di quelli che si potrebbero definire dei quad evoluti, con motorizzazione a benzina, Diesel ed elettrica. I diritti di alcuni elementi della meccanica sono stati acquistati da Israel Aerospace Industries ed Elbit, rispettivamente il maggior gruppo aerospaziale e della difesa israeliano e uno specialista, sempre israeliano, nel campo dell’elettronica e dei sistemi “unmanned” (senza equipaggio). Questi due importanti marchi hanno costituito una joint venture, la G-NIUS (la cui pronuncia è la stessa del termine inglese che significa “genio”) con lo scopo di mettere a frutto le conoscenze nel campo della guida automatica; non va dimenticato, infatti, che IAI ed Elbit sono leader mondiali nel settore dei droni.
Questo trust ha portato alla creazione di una famiglia di veicoli UGV (unmanned ground vehicle), in pratica dei “droni di terra”; ciò che più interesserà il nostro lettore è che il primo di questi sistemi sembra in tutto e per tutto un normale fuoristrada (a parte le protuberanze costituite da antenne e sensori) e prevede la possibilità di guida remota mediante una control station simile a quelle impiegate per comandare i droni ma anche in modalità completamente robotizzata, seguendo una missione preprogrammata ma prevedendo anche possibilità di intervento autonomo. Il secondo modello della famiglia, il Mk.II derivato dal Tomcar TM5, consente la guida con pilota remoto e la funzione “mule”, con la quale il veicolo segue automaticamente una persona a piedi; benché la letteratura tecnica fornita dal costruttore non sia esplicita, la presenza di un ampio parabrezza e di porte fa pensare che sia possibile anche la guida con pilota a bordo. Il terzo modello (Mk.III), infine, tuttora in corso di sviluppo, è il più sofisticato poiché ha l’aspetto di un SUV e prevede guida remota, automatica ed “optionally manned” ciò con possibilità di pilota a bordo.
Il primo di questi veicoli è il G-NIUS Guardium Mk.I, già in servizio nell’esercito israeliano per la sorveglianza dei confini. Il costruttore non è stato generoso nel fornire dati tecnici: si parla di motore a benzina o diesel ed è facile ritenere che, come sui modelli simili Tomcar, si tratti di un propulsore a quattro cilindri da 1 litro a benzina o 1,4 litri diesel. Il mezzo è lungo 2,95 m, largo 1,80 m e alto 2,20 m; il suo peso totale è di 1.400 kg. Le prestazioni sono in parte riservate, ma si parla di 50 km/h per il modello diesel, con autonomia fino a 24 ore. Indicazioni non ufficialmente confermate riportano che, con il ricorso a serbatoi supplementari a bordo, il mezzo abbia potuto viaggiare per 103 ore ininterrottamente, cioè più di quattro giorni. Il Guardium Mk.I è dotato di radar, dispositivi optronici per visione diurna e notturna, sensori infrarossi, microfoni, indicatori di fuoco ostile e può essere dotato di armi convenzionali o non letali, con la capacità di reagire autonomamente a situazioni impreviste. Il Guardium Mk.II ha caratteristiche e prestazioni simili e la sua vocazione è il trasporto di rifornimenti, con portata fino a 300 kg.
Infine, il Guardium Mk.III, del quale si sono visti solo un dimostratore di tecnologia e dei disegni, è il veicoli più grande e brillante; per la meccanica si basa sul pick-up Ford F350 e perciò probabilmente ne monta il motore 6 litri Power Stroke da 325 HP o il 6,7 litri diesel turbocharged da 440 HP. Lungo 5 m, largo 2 m ed alto 2,2 m, pesa 3 tonnellate e può raggiungere 120 km/h. Questo veicolo nei disegni d’anticipazione presenta una certa somiglianza con l’israeliano Sand Cat, sviluppato dalla Plasan ma commercializzato anche con i marchi Ford e Oshkosh e basato sulla stessa meccanica dell’F350, ma al momento non è dato sapere se questa somiglianza indichi anche una “parentela”. In Israele, quindi, l’era delle auto-robot è già cominciata.