Finisce con l’inno di Mameli cantato a squarciagola sotto il podio di Imola, il GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. Ma a intonarlo sono i tifosi, il popolo del Santerno.
Perché il GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna è stato vinto – more solito – da Max Verstappen, alla quinta vittoria dell’anno (senza calcolare le Sprint) e l’inno ufficiale è stato ovviamente quello olandese.
Secondo è arrivato Lando Norris, McLaren, reduce dalla vittoria di Miami.
E terzo, meglio una medaglia di bronzo che una delusione, Charles Leclerc con la prima delle due Ferrari.
Carlos Sainz ha chiuso invece quinto, dietro anche a Oscar Piastri, sull’altra McLaren.
Non è stata la solita cavalcata di Verstappen, questa volta Max ha dovuto sudare:
“Negli ultimi dieci giri ho iniziato a scivolare molto, non potevo permettermi alcun errore. Con le gomme dure abbiamo faticato, per questo vincere è stato bello”.
Un GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna a due volti
La gara ha avuto due volti: nella prima parte l’olandese ha scavato un solco nei confronti degli inseguitori, piccolo rispetto al consueto, ma sufficiente.
Nella seconda parte s’è vista invece la straordinaria cavalcata di Norris, che ha rimontato sino a concludere pressoché incollato (meno di due secondi negli ultimi cinque giri, sette decimi sotto la bandiera a scacchi).
Norris s’è detto convinto che con un paio di giri in più sarebbe riuscito a insidiare Verstappen.
Difficile saperlo, il campione del mondo sa come attaccare, ma sa anche molto bene come giocare in difesa, gestendo con attenzione le risorse disponibili.
Tra l’altro Imola, circuito vecchio stile, non ha praticamente punti utili per i sorpassi e con una sola zona Drs.
Comunque sia, i segnali che arrivano da Imola sono abbastanza chiari: la Red Bull resta davanti, ma con un vantaggio leggermente minore rispetto alle gare precedenti.
Tra le dirette avversarie la crescita della McLaren è un dato di fatto.
Ha spiegato Norris:
“Ho fatto il possibile in questa gara e tutti abbiamo fatto il possibile da inizio stagione per recuperare il gap”.
“In buona parte ce l’abbiamo fatta, ma sarà una lotta dura sino alla fine”.
“Dopo aver vinto la prima volta, fa male quando ti rendi conto che mancano sei o sette decimi per vincere di nuovo”.
Chi sarà l’anti-Max?
Domanda inevitabile: è lui il candidato al secondo posto nel Mondiale piloti, al netto del rendimento altalenante di Sergio Perez?
La classifica al momento dice che è ancora Leclerc (il monegasco ha 113 punti, Norris ne ha 101, mentre Verstappen comanda alla grande con 161 punti).
Si vedrà nel prosieguo della stagione.
Decisiva per la vittoria è stata la pole position conquistata sabato, una pole controversa: Max ha avuto tanti problemi tra libere e qualifiche, ma nel momento cruciale ha sfruttato la scia concessagli da Niko Hulkenberg, il tedesco della Haas, con cui c’è un rapporto di amicizia consolidata.
E’ giusto che sia accaduto? Max aveva aiutato ‘Hulk’ nella stesso modo, per evitargli il taglio nella Q2. C’è materia per riflettere.
Imola deludente per Charles, Sainz in difficoltà
Ma a Imola l’attenzione era tutta sulla Ferrari, attesa alla gara di casa.
La Rossa ha portato un esteso pacchetto di aggiornamenti, subendo una sorta di ‘redbullizzazione’ concettuale.
Difficile sapere nel dettaglio cosa ingegneri e piloti abbiano promosso e cosa abbiano rimandato.
Il mantra degli uomini in rosso era più o meno questo: le modifiche sono andate bene, ma per capire quanto peseranno bisognerà aspettare almeno qualche altra gara, a Imola hanno permesso di tenere un ottimo passo ed è un dato positivo.
Però, a voler fare l’avvocato del diavolo, tocca registrare che le novità non sono state sufficienti a battere le McLaren (né ovviamente la Red Bull).
La prossima prova sarà a Montecarlo, pista atipica, sulla quale contano tanto i fattori casuali.
Insomma, tutto è da rivedere a cominciare dall’appuntamento successivo in Canada.
Con parole e sensibilità diverse, sono i concetti che hanno sostenuto i due piloti del Cavallino.
Il GP di Imola secondo Leclerc:
“La gara qui a Imola è stata buona, ci siamo avvicinati ai nostri diretti avversari e credo che con una qualifica migliore avremmo potuto ottenere anche un risultato migliore”.
“Ci sono tanti aspetti positivi che portiamo a casa da questa gara, gli aggiornamenti hanno funzionato bene”.
“Bisogna lavorare per colmare quel gap che ancora rimane”.
“Io sono davvero soddisfatto solo se vinco, ma il primo podio a Imola è stata una bella sensazione, che voglio condividere con i tifosi”.
Il commento di Carlos Sainz:
“Non posso dirmi felice, la mia gara è stata davvero molto difficile”.
“Devo lavorare con la squadra per capire perché non sono riuscito a essere competitivo né in qualifica né in gara”.
“C’è qualcosa che bisogna affrontare con gli ingegneri. Da subito cominciamo a preparare la gara di Montecarlo”.
Lewis e Kimi, quanta attesa
Attorno alla gara e ai suoi temi portanti ci sono stati tanti altri momenti di interesse.
Per esempio c’è stato il primo bagno di folla di Lewis Hamilton da ‘quasi ferrarista’ (arriverà a Maranello l’anno prossimo), che nella fan zone – tra giostre e ruota panoramica – ha salutato i suoi prossimi tifosi ricevendo in cambio un assaggio di quell’affetto con cui sarà sicuramente accolto in Italia.
E poi ci sono state tanti chiacchiere (i famosi rumors nel paddock) attorno al baby italiano Andrea Kimi Antonelli, che potrebbe guidare già da titolare il prossimo anno sotto l’egida della Mercedes, o in ‘parcheggio’ alla Williams (per fare esperienza) o direttamente nella squadra di Brackley, al posto di Hamilton.
Sarebbe bello rivedere un italiano in pista.
Il GP di Imola secondo Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli
La gara si è disputata in ottime condizioni ambientali, ma con una temperatura più alta rispetto al previsto, soprattutto dell’asfalto. I piloti (alcuni, come Perez o Alonso) sono partiti con le medie, ma sono passati alle hard molto presto. Con le mescole più dure tutti hanno tenuto un buon ritmo sino alla fine, senza problemi, eccezion fatta per Verstappen.
“Una gara molto serrata, senza picchi di emozione per larga parte, ma accesasi nel finale grazie alla rimonta di Norris su Verstappen”.
Su una pista vecchio stile come Imola i sorpassi sono sempre stati difficili e anche l’edizione di quest’anno non ha fatto eccezione”.
“La strategia su una sola sosta è stata secondo le previsioni quella più veloce e più utilizzata, col primo stint completato con la Medium e il secondo con la Hard”.
“Entrambe le mescole si sono comportate piuttosto bene, nonostante il fatto che i piloti abbiano spinto praticamente per tutta la corsa, con temperature dell’asfalto che, sia pur in presenza di qualche nuvola, hanno oscillato fra i 43 e i 50 gradi”.
“L’andamento della corsa ha confermato che la finestra prevista per il pit-stop era quella giusta: infatti, chi ha anticipato molto si è poi trovato in difficoltà nel finale. Il degrado, infatti, non è stato elevatissimo perché di graining se n’è visto poco.
Infine, lasciatemi fare i complimenti allo stupendo pubblico di Imola che, con la sua passione, ha offerto una volta di più uno spettacolo straordinario sulle tribune che, ne sono sicuro, ha entusiasmato piloti e squadre”.