Illuminazione Hi-Tech

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La tecnica legata all’illuminazione sta prendendo sempre maggior peso sul veicolo. Per questo oltre alle storiche aziende specializzate nello sviluppo di questi componenti come Automotive Lighting ed Hella, per citarne solo un paio, anche le Case implementano al loro interno strutture dedicate a sviluppare questo tema. Tra queste, la Audi è sicuramente una delle più attente, oltre ad aver battuto questa strada per prima, come dimostrato da una recente ‘open house’ tenutosi a Ingolstadt dove ha invitato una selezione di giornalisti specializzati cui mostrare le principali innovazioni.

Luci, tecnica e design

Fiore all’occhiello di Audi in questo settore il nuovo Lighting Assistance Center (LAC) che supporta le struttura tecnica esistente con un tunnel lungo 120m nel quale sviluppare e testare ‘dal vivo’ le soluzioni più avanzate di assistenza alla guida per mezzo di fasci luminosi hi-tech.

In questo luogo si parla di fasci laser estremamente precisi e modulabili, di LED e di OLED. ovvero organici, in grado di adattarsi alle forme più complesse volute dai designer.

A proposito di LED, introdotti per prima proprio da Audi nel 2004 e ormai divenuti di uso comune per le luci diurne e quelle posteriori, essi consentono di creare disegni luminosi caratteristici per ogni vettura, tali da renderla riconoscibile univocamente. Un’altra applicazione del LED sono le frecce dinamiche, ovvero che si illuminano progressivamente da sinistra a destra o viceversa per indicare meglio la direzione che si vuole prendere anche in caso di scarsa visibilità della vettura.

Un esempio di freccia dinamica applicata su una Audi A8.
Un esempio di freccia dinamica applicata su una Audi A8.

La matrice di LED

E’ una tecnologia per le luci abbaglianti che sta ormai divenendo comune su vetture di alta gamma e che ci aspettiamo entro breve di uso comune anche su segmenti più accessibili. Le luci sono in questo caso costituite da decine di LED che creano un fascio ad alta luminosità in grado di essere parzializzato nelle zone di abbagliamento verso altri veicoli intercettati da una telecamera.

I componenti di un gruppo ottico a matrice LED.
I componenti di un gruppo ottico a matrice LED.

Due i vantaggi: anche seguendo o incrociando un altro veicolo si mantiene un elevato livello di illuminamento della strada e, superato l’ostacolo, il fascio torna automaticamente alla massima ampiezza. Questa modulabilità vale anche in curva, col fascio luminoso che segue la traiettoria del veicolo anziché puntare sulla tangente come avviene normalmente.

Un gruppo ottico con luci diurne a LED conformate secondo le richieste del designer.
Un gruppo ottico con luci diurne a LED conformate secondo le richieste del designer.

Il futuro è laser

Ha debuttato nell’estate dell’anno scorso sulla Audi R8LMX. Parliamo del modulo laser che superati i 60 orari genera un cono di luce esteso per centinaia di metri. Ogni modulo contiene quattro diodi laser di diametro 0,3mm che generano una luce monocromatica blu con lunghezza d’onda di 450 nanometri. Un convertitore trasforma questo fascio in una luce bianca a 5.500 Kelvin (in pratica la luce diurna) adatta all’illuminamento stradale. La profondità supera i 500m!

Per attuare questa strategia, alla Audi utilizzano la tecnologia DMD (Digital Micromirror Device) che si basa su centinaia di migliaia di microspecchi che utilizzando dei campi elettrostatici possono essere orientati ciascuno fino a 5.000 volte in un secondo! Da qui si capisce che le possibilità di modulazione del fascio sono pressoché infinite e possono andare oltre i limiti che conosciamo: si possono seguire linee tracciate sull’asfalto, indicare la direzione da prendere, perfino proiettare a terra frecce o altri simboli grafici.

Il DMD (Digital Micromittor Device) che consente di segmentare la luce emessa da un laser e orientarla su infinite posizioni.
Il DMD (Digital Micromittor Device) che consente di segmentare e orientare la luce emessa da un laser.

Ovviamente anche in questo caso vale l’adattività già esposta per le luci a matrice LED. La tecnologia a matrici laser (o LED) consentirà anche di proiettare sulla strada due strisce lunghe 15m che indicheranno il ‘sentiero’ che contiene l’ingombro della vettura: un aiuto nei passaggi stretti come ad esempio avviene nei sorpassi in velocità dei mezzi pesanti su strade a due corsie delimiate al centro dai new jersey. A tutti è capitato di reagire ad improvvise frenate di chi ci precede, che teme di non aver spazio per il passaggio.

Il laser può rendere più efficiente anche la luce posteriore antinebbia. In caso di nebbia o pioggia, il fascio laser illuminerà le goccioline generando una forma percepita da chi segue come un triangolo rosso di pericolo, mentre sull’asfalto sarà visibile una striscia rossa posta alla distanza di sicurezza rispetto alla vettura.

La tecnologia OLED

Sono i cosiddetti LED organici, ovvero componenti costituiti da materiale organico sottoforma di pasta e dunque facilmente plasmabile su un supporto rigido. Quando si applica una tensione elettrica le molecole racchiuse nel materiale emettono fotoni che ne illuminano la superficie. Audi sta compiendo studi per applicare gli OLED alle luci posteriori: l’utilizzo di placchette di qualche centimetro quadrato consente di ottenere un effetto tridimensionale. Un limite applicativo è la temperatura di utilizzo, che non dovendo eccedere gli 80°C richiede un efficiente sistema di ventilazione. Facile intravedere come questa ‘pasta’ possa essere utilizzata sulla carrozzeria per delimitarne i confini o illuminare zone circoscritte, come le maniglie delle portiere o il tappo di rifornimento. Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di arrivare a vedere queste soluzioni sulle vetture di serie, ma gli OLED posteriori sono già in avanzato stadio di sperimentazione, anche perché con la loro rapidità nell’illuminarsi aumentano la percezione delle luci di stop.

Gli OLED applicati ai fanali posteriore consentono geometrie 3D.
Gli OLED applicati ai fanali posteriore consentono geometrie 3D.
Un esempio di OLED 4x4cm la cui posizione nello spazio genera figure tridimensionali.
Un esempio di OLED 4x4cm la cui posizione nello spazio genera figure tridimensionali.

 

Un'applicazione degli OLED per il faro antinebbia posteriore. Il triangolo è generato dall'incidenza del fascio luminoso con le goccioline d'acqua; la striscia è invece proiettata a terra per indicare la distanza di sicurezza.
Un’applicazione degli OLED per il faro antinebbia posteriore. 

Illuminazione interna

Anche l’illuminazione dell’abitacolo, se realizzata con criterio, può avere benefici effetti sul comfort e la sicurezza dei passeggeri. I tecnici Audi si sono ispirati all’architettura per studiare nuovi modi di illuminare l’interno della vettura. L’uso della luce può fare apparire diverse le superfici, rendendole più calde e accoglienti, generando perfino la sensazione di spazi più ampi. E si deve andare oltre la semplice luce bianca. Sulla Audi Q7 chi guida può selezionare uno dei 32 colori disponibili per evidenziare le informazioni e i contorni della strumentazione. Questo è un aspetto importante, poiché non tutti abbiamo la stessa capacità di visualizzare i colori in contrasto: molti vedono meglio le indicazioni verdi su fondo nero piuttosto che rosse su fondo nero. E anche l’intensità gioca un ruolo importante. L’illuminazione sulla superficie interna delle portiere potrà essere utilizzata per segnalare l’approssimarsi di un veicolo e dunque avvertire di non aprire per evitare l’impatto.

 

Gli OLED possono essere utilizzati sull'esterno vettura per definirne i confini e illuminare zone di servizio.
Degli OLED applicati sull’esterno vettura per definirne gli ingombri e illuminare zone di servizio.

Controllo della temperatura

I LED non scaldano più di altri sistemi di illuminazione. Quelli che emettono luce rossa possono convivere con temperature fino a 120°C, quelli a luce bianca fino a 150°C. La porzione maggiore di calore è generata dalla potenza dissipata dall’elettronica di controllo, che può essere posizionata nella parte posteriore del proiettore, lasciando la zona della lente relativamente fredda. Tuttavia il calore non è del tutto nocivo: può infatti essere utilizzato per limitare l’appannamento invernale o l’accumulo di neve. Per questo Audi sta studiando l’ottimizzazione dell’uso di piccoli ventilatori, il cui flusso d’aria è simulato con un software specifico, per indirizzarlo nelle zone volute.

“Il veicolo comunicherà con le luci”, ci ha detto Cesar Muntada, designer Audi. “Non sarà più possibile separarlo da esse, poiché ne esprimeranno lo stato e il carattere al pari dell’occhio umano, l’elemento dominante del viso che esprime il carattere dell’individuo”.

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