Con l’arrivo della primavera sono comparse anche le prime allergie. Naso che cola, occhi che prudono. Le temperature aumentano e molti iniziano a soffrire. In Germania quasi 12 milioni di persone soffrono di raffreddore da fieno e questo numero continua ad aumentare. Chi viaggia su una Opel però può ritenersi fortunato: dal 2000, tutte le vetture della Casa sono equipaggiate di serie con diverse tipologie di filtri originali Opel antipolline o ai carboni attivi.
Dall’anno modello 2018 lo storico costruttore tedesco installa esclusivamente filtri a carboni attivi a due strati, in grado di tenere il particolato fuori dall’abitacolo ma anche di neutralizzare gas come l’ozono e i cattivi odori, proprio grazie ai carboni attivi. La notizia migliore è che i pollini vengono comunque eliminati quasi al 100%, per cui chi acquista una Opel nuova o usata può respirare profondamente e guidare in totale relax. La qualità dei filtri ai carboni attivi è superiore alla media del mercato e in alcuni casi è addirittura allo stesso livello dei filtri antiparticolato. Il materiale del filtro è idrorepellente, per cui non congela in inverno e non diventa un ricettacolo per i batteri. Nonostante le ottime prestazioni filtranti, la permeabilità all’aria rimane eccellente. Il filtro dovrebbe essere cambiato ogni anno.
Retrofitting per i modelli più vecchiÂ
In molti casi è possibile montare i filtri a carboni attivi anche in un secondo momento e pure su modelli Opel più vecchi come Calibra o Vectra C. Il retrofitting può non essere sempre facilissimo, per cui è meglio affidarsi a uno specialista. Su ADAM o sulla Corsa D, per esempio, il filtro si trova dietro al cassetto portaguanti; a volte è invece posizionato nel vano motore dietro la griglia del radiatore, in un punto di non facile accesso.
Come comportarsi nella stagione dei polliniÂ
“In generale, quando la concentrazione dei pollini è elevata, si dovrebbe guidare tenendo chiusi i finestrini”, consiglia la dott.ssa Anne-Marie Albuszies, responsabile medico Opel. Questo atteggiamento va anche a vantaggio della sicurezza stradale in generale: se chi guida si trova a starnutire con una maggiore frequenza, aumenta il rischio di incidenti. Nel traffico urbano, per esempio, una vettura può percorrere ben 20 metri nel tempo di uno starnuto; a 100 km/h, chi guida può distogliere gli occhi dalla strada anche per più di 50 m. È meglio cercare di informarsi in anticipo sulla situazione dei pollini, magari leggendo le previsioni pubblicate dall’istituto meteorologico locale. A febbraio la concentrazione dei pollini di ontano a Berlino era la più alta della storia. “Nei prossimi mesi inizieranno le allergie ai noccioli, oltre a quelle a frassini e betulle”, racconta la dott.ssa Albuszies. Nel corso dell’estate sono le graminacee e l’ambrosia a provocare i disturbi principali. Il raffreddore da fieno può colpire da marzo a ottobre.
Se possibile, le persone allergiche dovrebbero evitare di praticare attività sportive all’aperto nei prossimi mesi. “L’attivazione della circolazione peggiora le reazioni allergiche”, spiega la dott.ssa Albuszies. Inoltre non si dovrebbero assumere farmaci prima di mettersi alla guida di un’automobile, perché i prodotti antistaminici possono creare sonnolenza. Sarebbe meglio spogliarsi in bagno e non in camera da letto, aggiunge la dottoressa, e lavarsi i capelli la sera per evitare che i pollini finiscano sul cuscino. Uno sciacquo con cloruro di sodio al mattino e alla sera calma l’irritazione nasale e una pezza umida sugli occhi permette di alleviare il prurito.
In città in genere i pollini si posano a terra alla sera. Si consiglia pertanto di arieggiare la propria casa alla mattina presto. Le zanzariere con reti antipolline sulle finestre rappresentano una barriera ulteriore. In campagna, invece, la concentrazione di pollini è maggiore al mattino, per cui è meglio tenere le finestre aperte alla sera tardi.