I collettori della Ford Mustang Boss 302 del 2011

Non ci sono dubbi. Ford, quando tre anni fa presentò la nuova Boss 302 (l’antesignana dell’attuale Shelby GT350), fece le cose sul serio. E come poteva essere diversamente. Con i collettori di aspirazione della Boss, Ford ha dimostrato quali e quante siano le risorse di un costruttore di auto.

Ford Mustang Boss 302

Dopo la presentazione della Ford Mustang Boss 302, molti erano rimasti sbalorditi dalle prestazioni del nuovo motore Coyote 5.0 litri (già presente sulla versione GT, versione su cui ha esordito) ottimizzato per l’applicazione sul prodotto Boss. Alcuni preparatori americani avevano iniziato a studiare la situazione, e quelli più dediti all’analisi tecnica si erano impegnati in un processo del tipo “cerca le differenze”. È ovvio che, sotto questo punto di vista, si trattava di operazioni di accrescimento conoscitivo sul prodotto. Uno degli argomenti più gettonati era la differenza tra i collettori di aspirazione del motore 5.0 litri dedicato alla versione GT e quelli montati sulla Boss 302, estendendo il confronto anche a collettori prodotti in aftermarket.

Ford Mustang Boss 302

Ecco cosa è stato scoperto ad oggi. I collettori originali della prima GT con il 5.0 litri sono più lunghi e vantano una misura di 16” contro i 9” di quelli montati sulla Boss. La notizia giunge più come una conferma che come una novità. Il 5 litri della Boss 302, infatti, trova parte della sua potenza accresciuta grazie anche all’innalzamento del numero di giri, da 7.000 giri/min a 7.500 giri/min, scelta che ha richiesto l’utilizzo di collettori più corti e ad andamento più rettilineo, esattamente come sono quelli della Boss. Ce lo dice la fluidodinamica. Il corpo farfallato però è rimasto lo stesso così come la sua posizione centrale. Quello che invece è cambiato in modo drastico è l’architettura vera e propria. Nel caso della Boss 302 i collettori sono stati portati nella parte inferiore del gruppo mentre nella parte alta è stato previsto lo spazio per il plenum. Questa configurazione ha consentito non solo di aumentare il numero di giri massimo ma anche la risposta del corpo farfallato, e non di poco. Tra gli effetti indesiderati c’è da segnalare una leggerissima perdita nei valori di coppia nella parte alta della curva di potenza, un calo peraltro di difficile percezione alla guida della vettura. I collettori della Boss 302 sono stati testati anche con un sistema di sovralimentazione a compressore volumetrico e i valori fatti riscontrare dal banco a rulli sono stati incredibili visto che il 5.0 litri della Mustang GT oggetto del test faceva segnare oltre 670 HP alle ruote posteriori. A questo livello di potenza, però, il sistema di alimentazione non era più in grado di sopperire alle richieste del motore.
Confrontati con un terzo gruppo di collettori di aspirazione, quelli della Boss 302 si sono però rivelati i migliori in assoluto, a conferma del fatto che quando un costruttore decide di realizzare un prodotto high performance lo fa meglio di qualsiasi preparatore sulla piazza.
Oggi il 5 litri V8 si è evoluto ulteriormente e la nuova versione GT, quella del 2015 che arriverà anche in Italia, è migliorato anche in termini di potenza e coppia visto che ora offre ben 435 HP e oltre 542 Nm di coppia massima (valori per modello americano). Il 5.2 litri V8 della Shelby GT350, invece, è un ulteriore evoluzione del 5.0 litri, e quindi un passo avanti incredibile rispetto anche al motore che veniva montato sulla Boss 302 del 2011, ma con questi ultimi non condivide molti componenti. Anzi, l’unica vera fonte di condivisione rimane il tipo di architettura. Per il resto si tratta di qualcosa di totalmente nuovo. La Boss 302 del 2011, però, rimane un esercizio tecnico incredibile che dimostra, per chi ne avesse ancora bisogno, quali sono le risorse di un costruttore di auto come Ford. Boss 302 del 2011

Non ci sono dubbi. Ford, quando tre anni fa presentò la nuova Boss 302 (l’antesignana dell’attuale Shelby GT350), fece le cose sul serio. E come poteva essere diversamente. Con i collettori di aspirazione della Boss, Ford ha dimostrato quali e quante siano le risorse di un costruttore di auto.
Dopo la presentazione della Ford Mustang Boss 302, molti erano rimasti sbalorditi dalle prestazioni del nuovo motore Coyote 5.0 litri (già presente sulla versione GT, versione su cui ha esordito) ottimizzato per l’applicazione sul prodotto Boss. Alcuni preparatori americani avevano iniziato a studiare la situazione, e quelli più dediti all’analisi tecnica si erano impegnati in un processo del tipo “cerca le differenze”. È ovvio che, sotto questo punto di vista, si trattava di operazioni di accrescimento conoscitivo sul prodotto. Uno degli argomenti più gettonati era la differenza tra i collettori di aspirazione del motore 5.0 litri dedicato alla versione GT e quelli montati sulla Boss 302, estendendo il confronto anche a collettori prodotti in aftermarket.
Ecco cosa è stato scoperto ad oggi. I collettori originali della prima GT con il 5.0 litri sono più lunghi e vantano una misura di 16” contro i 9” di quelli montati sulla Boss. La notizia giunge più come una conferma che come una novità. Il 5 litri della Boss 302, infatti, trova parte della sua potenza accresciuta grazie anche all’innalzamento del numero di giri, da 7.000 giri/min a 7.500 giri/min, scelta che ha richiesto l’utilizzo di collettori più corti e ad andamento più rettilineo, esattamente come sono quelli della Boss. Ce lo dice la fluidodinamica. Il corpo farfallato però è rimasto lo stesso così come la sua posizione centrale. Quello che invece è cambiato in modo drastico è l’architettura vera e propria. Nel caso della Boss 302 i collettori sono stati portati nella parte inferiore del gruppo mentre nella parte alta è stato previsto lo spazio per il plenum. Questa configurazione ha consentito non solo di aumentare il numero di giri massimo ma anche la risposta del corpo farfallato, e non di poco. Tra gli effetti indesiderati c’è da segnalare una leggerissima perdita nei valori di coppia nella parte alta della curva di potenza, un calo peraltro di difficile percezione alla guida della vettura. I collettori della Boss 302 sono stati testati anche con un sistema di sovralimentazione a compressore volumetrico e i valori fatti riscontrare dal banco a rulli sono stati incredibili visto che il 5.0 litri della Mustang GT oggetto del test faceva segnare oltre 670 HP alle ruote posteriori. A questo livello di potenza, però, il sistema di alimentazione non era più in grado di sopperire alle richieste del motore.
Confrontati con un terzo gruppo di collettori di aspirazione, quelli della Boss 302 si sono però rivelati i migliori in assoluto, a conferma del fatto che quando un costruttore decide di realizzare un prodotto high performance lo fa meglio di qualsiasi preparatore sulla piazza.
Oggi il 5 litri V8 si è evoluto ulteriormente e la nuova versione GT, quella del 2015 che arriverà anche in Italia, è migliorato anche in termini di potenza e coppia visto che ora offre ben 435 HP e oltre 542 Nm di coppia massima (valori per modello americano). Il 5.2 litri V8 della Shelby GT350, invece, è un ulteriore evoluzione del 5.0 litri, e quindi un passo avanti incredibile rispetto anche al motore che veniva montato sulla Boss 302 del 2011, ma con questi ultimi non condivide molti componenti. Anzi, l’unica vera fonte di condivisione rimane il tipo di architettura. Per il resto si tratta di qualcosa di totalmente nuovo. La Boss 302 del 2011, però, rimane un esercizio tecnico incredibile che dimostra, per chi ne avesse ancora bisogno, quali sono le risorse di un costruttore di auto come Ford.

Ford Mustang Boss 302