Con la Ioniq 5 Hyundai aveva fatto scalpore, presentando un’elettrica dallo stile inedito e fuori dagli schemi. Ora però, con la nuova Ioniq 6 il costruttore coreano si è superato. Non si tratta soltanto di una berlina diversa da qualsiasi altra tre volumi abbia mai circolato su strada, ma è anche una delle auto elettriche più efficienti in circolazione. Per scoprire come è fatta e come va l’ho messa alla prova tra le curve e i sali-scendi delle Langhe.
Hyundai Ioniq 6: gli esterni
Ma andiamo per gradi e cominciamo ad analizzare la nuova Ioniq 6 dall’esterno. Lo stile è controcorrente e si ispira alle streamliner della prima metà del ‘900. ma dietro le linee retrò di questo modello c’è molto di più, perché sulla Ioniq 6 la forma segue la funzione: ogni elemento della carrozzeria è stato appositamente studiato per migliorare quanto più possibile l’aerodinamica del modello. E in questo i tecnici Hyundai hanno fatto centro, riuscendo a fermare il CX ad appena 0,21. Un risultato davvero degno di nota, reso possibile dal frontale molto rastremato e privo di prese d’aria. Sono presenti due piccole aperture nella parte bassa del paraurti, ma queste si aprono solo in caso la batteria abbia bisogno di essere raffreddata. Molto particolare anche la parte posteriore, dove l’andamento molto discendente del tetto rimanda al mondo delle coupé. Qui in coda, poi, si trovano due degli elementi caratteristici della vettura: due spoiler posizionati uno sopra l’altro, con quello superiore di maggiori dimensioni che oltre ad assolvere una specifica funzione aerodinamica ingloba anche al suo interno la terza luce di stop.
Hyundai Ioniq 6: gli interni
Più tradizionali gli interni, se così si può dire, che riprendono in maniera piuttosto fedele i contenuti e le forme già viste sulla più piccola Ioniq 5. La plancia, infatti, e dominata dalla presenza di due schermi affiancati con quello posizionato dietro il volante con funzione di quadro strumenti mentre quello centro plancia permette di gestire il sistema di infotainment. Ai lati della plancia poi, sull’esemplare oggetto di questo primo contatto trovano posto due piccoli schermi che servono a riprodurre le immagini catturate dagli specchietti digitali offerti come optional.
Hyundai Ioniq 6: la meccanica
La nuova Hyundai Ioniq 6 viene proposta in abbinamento a tre diversi powertrain. Alla base dell’offerta si posiziona quello con il pacco batterie da 53 kWh che alimenta un singolo motore elettrico posizionato sull’asse posteriore in grado di sviluppare 151 CV per 350 Nm di coppia che promette 429 km di autonomia. Si passa poi al pacco batterie da 77,4 kWh, questo offerto in due diverse tipologie: a motore singolo, sempre sull’asse posteriore ma qui con una potenza di 228 CV é sempre 350 Nm di coppia oppure il top di gamma che sfrutta la spinta di due motori uno per ciascuna sale, per una potenza complessiva di 325 CV e 605 Nm di coppia. Nel primo caso l’autonomia raggiunge i 614 km mentre la variante a trazione integrale si ferma a 519 km. Grazie alla piattaforma 800 V, la Ioniq 6 può essere ricaricata fino ad una potenza di 350 kW. Molto interessante, poi, la presenza del sistema V2L che consente di collegare attrezzature elettroniche esterne alla vettura e sfruttare così la carica stipata all’interno della batteria per ricaricarli.
Hyundai Ioniq 6: come va
Ho provato la nuova Ioniq 6 in abbinamento al powertrain più potente. Ma al netto di quelle che sono le prestazioni tra parentesi di tutto rispetto considerando che per scattare da zero 100 sono sufficienti poco più di cinque secondi) ciò che mi ha impressionato e la dinamica di guida, che rispetto alla più piccola Ioniq 5 ha fatto un salto avanti notevole. Nonostante il modello sia indiscutibilmente votato il comfort, anche tra le curve si comporta egregiamente: gli inserimenti sono sempre molto precisi e la taratura dell’assetto assicura un ottimo contenimento dei movimenti della scocca anche nei cambi di direzione più repentini. Buono anche il feeling con il volante Caratterizzato da un carico piuttosto leggero ma pur sempre molto comunicativo. Molto interessante poi la possibilità di intervenire sulla ripartizione della potenza: attraverso lo schermo centro plancia è possibile impostare la trazione in modalità automatica oppure bloccarla 50/50 sui due assali ho ancora escludere l’assale anteriore e trasformare la Ioniq 6 in una trazione posteriore, potendo così sfruttare al massimo le doti dinamiche di questa berlina fuori dagli schemi.