HUD: dall’aeroplano all’auto. Lo HUD o Head-Up Display (visore “a testa alta”) è nato per l’impiego da parte degli aerei da combattimento ma ormai si sta diffondendo anche in campo automotive, sia pure in forme diverse.
Lo HUD è un’evoluzione dei dispositivi di puntamento degli aerei da caccia della Seconda Guerra Mondiale, i collimatori a riflessione che disponevano anche della possibilità di eliminare la parallasse, in parole povere lo scarto tra la linea dello sguardo del pilota e l’effettivo allineamento delle armi, e di “anticipare” la posizione del bersaglio (la cosiddetta “prediction”), indicando il punto dello spazio nel quale il bersaglio si sarebbe trovato dopo il breve intervallo di tempo richiesto dai proiettili per percorrere la loro traiettoria.
Questi sistemi apparvero nella seconda metà degli anni Trenta e già nell’ottobre 1942 si riusciva a combinare l’immagine dello schermo catodico di un radar con quella del reticolo di mira sul collimatore.
Nel 1955 gli esperti dell’aviazione navale americana, alla ricerca di metodi per facilitare il lavoro del pilota, reso più difficile dall’incremento della velocità degli aerei, costruirono un modello sperimentale di Head-Up Display mentre le prime applicazioni si ebbero in Inghilterra nel 1958.
Questi dispositivi si sono, naturalmente, evoluti e oggi si avvalgono di tecnologie laser e LED, oltre che di un calcolatore generatore di simboli per proiettare su uno schermo semitrasparente davanti agli occhi del pilota informazioni fondamentali; la loro messa a fuoco è all’infinito, e perciò chi è ai comandi distingue correttamente i simboli anche mentre guarda il bersaglio, senza alcuna necessità di adattamento.
In auto, se tralasciamo i film delle serie “Mad Max” e “Death Race”, non vi sono bersagli da inseguire o armi da puntare ma può essere utile, senza distogliere lo sguardo dalla strada per spostarlo sul cruscotto, avere proiettati sul parabrezza dei dati relativi alla guida.
Lo HUD per auto (automotive HUD) può essere essenzialmente di due tipi: quello che funziona mediante proiezione sul parabrezza (trattato in modo da rendere visibile l’immagine) e quello che impiega un cosiddetto schermo combinatore che si trova lungo la linea visuale del guidatore e, quando non è in funzione, può rientrare nel cruscotto.
Contrariamente a quanto si crede, lo HUD per auto non è cosa recentissima: dal 1988 la GM iniziò ad offrirlo sulle Oldsmobile Cutlass Supreme e sulle Pontiac Grand Prix. Tuttavia, questi dispositivi (in realtà molto diversi tra loro) sono ancora percepiti come “l’ultima novità ” e, come tali, non sono del tutto accettati e non sono ancora considerati irrinunciabili.
Poco più di un anno fa, ad esempio, l’University of Toronto (Canada) ha prodotto una ricerca secondo la quale la proiezione di dati sul parabrezza potrebbe produrre l’effetto opposto a quello desiderato, cioè una diminuzione dell’attenzione ed un senso di eccessiva sicurezza e padronanza del veicolo. Un altro problema, verificato già dai piloti militari, è il “bombardamento” di informazioni. Naturalmente i risultati di questo studio possono essere opinabili ed essere legati proprio alla relativa novità del sistema: il guidatore, infatti, imparerà in modo automatico a riconoscere le informazioni che richiedono un’immediata attenzione da quelle che possono essere archiviate, così come gli stessi dispositivi offriranno menù sempre più user-friendly e selettivi.
Naturalmente questi sistemi stanno diventando sempre più popolari ed un recente sondaggio attribuisce loro il 33% dei consensi in una ricerca sul gradimento degli optionals. Ciò stimola i costruttori a fornire sempre nuove capacità , fino a farne dei veri e propri sistemi di infotainment, come l’Exploride, annunciato negli Stati Uniti alla fine del 2015, con un’incredibile serie di funzioni ed impiegabile come plug and play. All’estremo opposto vi sono sistemi semplici ed economici, come lo Hudway Glass che funziona in associazione con uno smartphone. Vi sono poi HUD per la “enhanced reality” che migliorano la visione dell’esterno in caso di oscurità e nebbia (derivati da tecnologie in uso sugli commerciali).
In ogni caso è importante che lo HUD non vada oltre la sua funzione di miglioramento della SA (Situational Awareness, consapevolezza della situazione) e cada nell’eccesso di informazioni. Per esempio non è adatto a guidatori tendenti all’ansia…