GP d’Italia: il sogno della doppietta Ferrari è durato 24 ore

GP d'Italia
Immagine Ferrari.com

Le battaglie combattute dalla Ferrari nel GP d’Italia hanno ridato slancio alla passione ferrarista, anche se il bilancio lascia un po’ di amaro bocca.

Va detto, senza girarci attorno, che la Red Bull era partita per vincere e ha vinto, Max Verstappen voleva il decimo successo consecutivo e l’ha ottenuto, la squadra di Milton Keynes cercava la doppietta (con tanto di giro di rientro in parata) e l’ha conquistata.

Dal punto di vista della scuderia più forte del momento e del pilota che si sta preparando a diventare campione del mondo per la terza volta consecutiva, non ci sarebbe potuto essere pomeriggio più dolce.

Doppietta Rossa nel GP d’Italia? Irrealizzabile

Detto questo, nel GP d’Italia la Ferrari è riuscita a non essere solo comprimaria, ma antagonista dei numeri uno.

Però, certo, una doppietta Rossa, che qualcuno nella Scuderia aveva forse sognato, sarebbe stata irrealizzabile.

Anche perché bisogna ammettere che la bizzosa e ostica monoposto di quest’anno va meglio su piste come Monza che non su quelle come Zandvoort (dove s’è corso il precedente GP) e dunque c’è da credere che la prossima gara, a Singapore, sarà di nuovo in salita.

Ormai va così, il nuovo direttore tecnico (parte chassis) Enrico Cardile lo dice già da un po’: “Abbiamo individuato il limite di questa auto, che ne rende impossibile lo sviluppo. Correggeremo i difetti su quella del 2024”.

Il basso carico, un alleato

Dunque a Monza, sfruttando il tracciato da bassissimo carico, si è ottimizzato quel che c’era da ottimizzare ed è stato possibile duellare con la Red Bull, anche se – passata la prima quindicina di giri, con Sainz in testa – è parso evidente che Verstappen sarebbe passato e che anche Sergio Perez prima o poi ce l’avrebbe fatta.

Com’è puntualmente accaduto.

E come sempre, il problema dell’eccessivo degrado gomme s’è fatto sentire.

Sainz rilanciato

Al netto di tutto questo, è stato bella la lotta di Sainz con Verstappen e nel finale è stato divertente vedere i due ferraristi lottare tra loro, con correttezza e senza alzare il piede.

Come ha ammesso Leclerc: “In momenti così ti dimentichi che stai lottando per il terzo posto e non per vincere”.

Dal suo punto di vista, non c’è ragione per non credere che dica la verità.

Per Carlos Sainz, che si era preso le luci della ribalta con la pole, salire sul podio è stato particolarmente emozionante: “Mi era già successo una volta, ma allora guidavo una McLaren e siccome c’era il Covid mancava il pubblico”.

“Vedere tutta questa gente è stato straordinario”.

“E’ stata forse la giornata migliore della mia carriera”.

“Speriamo che qualcuno dei nostri miglioramenti sia possibile usarlo anche su piste diverse da queste, anche se sappiamo che a Singapore si ripartirà da zero”.

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La Ferrari di Carlos Sainz. (Immagine Ferrari.com)

Un dato è emerso senza dubbi: Carlos Sainz, nell’economia del fine settimana dl GP d’Italia, è stato più efficace di Charles Leclerc: non è mai facile esserlo.

Il monegasco ci ha provato ad agguantare il podio, ma ha dovuto arrendersi al compagno di squadra.

Lo spagnolo è parso rinfrancato e probabilmente rilanciato.

Invece i sorrisi in pubblico mascherano la comprensibile delusione di Leclerc: “Mi sono divertito molto, penso che la Formula 1 dovrebbe essere sempre così combattuta. E’ stato bello, anche se la Red Bull non era battibile”.

Lo pensa anche Fred Vasseur, il Team Principal, alla sua prima Monza in rosso. “Abbiamo lasciato i piloti liberi di lottare, era giusto così. Speriamo di essere competitivi anche a Singapore, qui non saremmo riusciti a battere le Red Bull”.

Resta il fatto che, sebbene quella di Monza sia stata una giornata moderatamente positiva (“siamo stati i primi tra i secondi” ha aggiunto Leclerc) la Mercedes è ancora davanti nel Mondiale marche e Fernando Alonso è terzo nel Mondiale piloti.

Di strada da fare ce n’è ancora tanta e probabilmente pure tortuosa.