GP di Spagna: qui non si capisce più niente!
No, Charles Leclerc è troppo educato e troppo signore per una frase così, infatti non la pronuncia. Ma si potrebbe scommettere che pensi qualcosa di simile…
La Ferrari a Barcellona ha portato un ampio aggiornamento della sua auto, alla ricerca del “down wash” (stile Red Bull) e di efficacia nel gestire le gomme.
Qualche passo in avanti c’è stato, ma – a parte la citata Red Bull – crescono anche gli altri avversari, in primis la Mercedes.
La sensazione, dopo il GP di Spagna, è che la Rossa soffra di un male oscuro, difficile da diagnosticare (figurarsi guarirlo…).
Per questo la delusione di Leclerc (11° e fuori dalla zona punti) è palpabile:
“In qualifica il posteriore dell’auto era ingestibile, in gara l’auto andava meglio. Ma abbiamo un’incostanza incredibile, all’inizio abbiamo montato le gomme dure e non andavano, alla fine le stesse gomme invece andavano. Ma io guido sempre allo stesso modo. E’ andata male, la monoposto è impossibile da capire. In queste condizioni, gestire le gomme è impossibile”.
Anche le parole del Team Principal, Fred Vasseur sono improntate alla delusione, anche se cerca di nasconderla un po’:
“Abbiamo sempre lo stesso problema, in qualifica abbiamo un passo discreto e questo dimostra che il potenziale c’è. Prendete la gara di Sainz: nella parte centrale ha perso un sacco di tempo, nel finale era velocissimo. Almeno siamo davanti alla Aston Martin, ma non mi aspettavo la crescita della Mercedes”.
A salvarsi (parzialmente) resta solo lo spagnolo della Ferrari Carlos Sainz jr, che almeno chiude quinto:
“Credo che su una pista come questa, sempre difficile per noi, si siano visti i nostri punti deboli e questo non ha reso un’idea precisa del nostro miglioramento, che invece c’è stato. Dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo imboccato, credo che si sia aperta una nuova finestra di sviluppo, ma la si dovrà rivalutare su piste a noi più favorevoli”.