
Che GP di Miami, che emozione, che spettacolo!
Lando Norris ha vinto una corsa tiratissima, segnata da duelli infiniti, ritmo infernale, colpi di scena.
Il pilota inglese, appassionato di Twitch, cresciuto nel mito di Valentino Rossi, molto popolare tra i più giovani appassionati di corse, una sorta di pilota-influencer, ha colto la sua prima vittoria, dopo 110 gare nelle quali il miglior piazzamento era stato un secondo posto.
Per noi italiani, la soddisfazione della prima vittoria del Team Principal, Andrea Stella, ingegnere di Orvieto, lunghissimo passato da ferrarista.
Norris ha spezzato l’egemonia di Max Verstappen, che comunque è giunto al secondo posto, corroborando la classifica sua e della Red Bull.
Terzo Charles Leclerc, sulla Ferrari colorata oltre che di rosso con una banda azzurra per ricordare i 70 anni della Ferrari in America.
Ottimo anche Carlos Sainz, subito ai piedi del podio (ma poi retrocesso, con una decisione quantomeno dubbia della direzione gara, al quinto posto per un contatto con Piastri).
GP di Miami ad alto tasso di divertimento
Un gara ad alto tasso di divertimento, grazie alle caratteristiche del tracciato ricavato attorno all’Hard Rock Stadium di Miami.
Molto veloce, grandi staccate, alcuni tratti lenti e guidati, asfalto caldo (ovviamente, in Florida) ma superficie non abrasiva, quindi poca usura per le gomme.
La battaglia s’è scatenata fin dalla partenza (che rischio con Checo Perez che per poco non buttava fuori Leclerc e il suo compagno di squadra Verstappen!) e ha infuriato sino alla fine.
La McLaren di Norris, un po’ in ombra nelle libere, in qualifica e anche nella Sprint di sabato, ha subito mostrato un grande passo; del resto è stato veloce anche l’altro pilota, Oscar Piastri (finito poi nelle retrovie dopo un contatto con Sainz), a dimostrazione che il lavoro metodico e costante di miglioramento della squadra, delle procedure di lavoro e dell’auto, sta pagando.

Andrea Stella e la crescita costante
Nel GP di Miami, la McLaren ha portato un pacchetto nuovo sull’auto di Norris e alcuni aggiornamenti per Piastri.
Certo, come già accaduto in altre occasioni in cui la super Red Bull è stata battuta, è stato necessario un concorso di colpa da parte della squadra campione del mondo.
Questa volta si è materializzato – un po’ banalmente, ma è così – con una mancanza di grip, che ha reso l’auto scivolosa e difficile da guidare.
Ma, certo, se le cose vanno male e arriva un secondo posto vuol dire che difficilmente l’inerzia del Mondiale potrà essere cambiata dalla vittoria della McLaren.

La Rossa si prepara per Imola
Per quanto attiene la Ferrari, c’è una considerazione importante da fare: è la sola squadra di vertice che ancora non ha “upgradato” le sue monoposto, cosa che accadrà dal prossimo GP a Imola.
Norris sarebbe stato difficile da battere in ogni caso, dati alla mano.
Ma certo ha avuto un po’ di fortuna, perché una Safety Car (dovuta a una collisione tra Sargeant sulla Williams e Magnussen sulla Haas) è giunta nel momento migliore per lui, che ha potuto effettuare il pit stop esattamente in quel momento traendo un vantaggio chiave.
Questione di secondi e la fortuna è andata tutta dalla sua parte, mentre Leclerc è stato penalizzato (e anche Verstappen, a parte la giornataccia, non è stato fortunato): ma comunque è stata vittoria meritata.

Lando Norris, vincitore del GP di Miami:
“Era ora che riuscissi a vincere una gara, finalmente”.
“La vittoria l’ho aspettata tanto tempo, voglio ringraziare tutta la squadra e la mia famiglia”.
“La corsa è stata lunga e difficile, così come il fine settimana intero è stato caratterizzato da tanti contrattempi”.
“Ma ora sono qui, sono il numero uno almeno per questa giornata e sono felice così”.
“In questi anni ho commesso anche tanti errori, ma questo successo va oltre tutto quanto. Ho sempre sentito la fiducia della squadra”.
Andrea Stella non tradisce il suo tradizionale aplomb:
“Abbiamo sempre creduto in Norris, sapevamo che quando fossimo stati in gradi di dargli l’auto giusta lui sarebbe stato vincente”.
“Qui a Miami abbiamo schierato una monoposto molto veloce, ma ammetto che la vittoria è stata in parte una sorpresa”.
Fred Vasseur non è stupito
Una sorpresa, quella del vincitorie del GP di Miami, che non sembra esserci stata per gli uomini del Cavallino.
“In fondo è dall’inizio della stagione che lottiamo con la McLaren e non ci stupisce che siano stati così forti”.
“Cercheremo di fare meglio a Imola, ma quest’anno i valori sono molto vicini. Imola? Avremo aggiornamenti, ma non tutto dipenderà da quello”.

Charles Leclerc:
Il pilota della Ferrari è moderatamente soddisfatto del suo piazzamento, ovviamente spiace non essere riusciti ad approfittare della defaillance della Red Bull:
“Non sono partito benissimo e Perez ci ha fatto prendere un bello spavento”.
“Siamo andati bene, nel complesso, ma anche in questa occasione ci è mancato un po’ di passo gara. Sono stato sfortunato in occasione della Safety Car, dovrò analizzare attentamente con la squadra perché avevamo deciso di anticipare il pit stop”.
“Voglio comunque congratularmi con Norris che ha meritato di vincere”.

Verstappen è realista:
“Nelle gare si perde e si vince, questa volta ho perso. Non avevamo il passo solito e con le mescola più dura la McLaren era più veloce, non c’è nulla da aggiungere”.
Red Bull, si è chiusa un’era
Per la Red Bull si è comunque chiusa un’era, visto che quella di Miami è stata l’ultima gara del geniale progettista Adrian Newey, che ha scelto di lasciare la squadra dopo le note vicende dei mesi scorsi.
Ora c’è attesa per capire con chi si accaserà, sempre se ancora avrà voglia di farlo, dopo aver vinto tanto e in ogni squadra in cui ha lavorato e considerando che ha 65 anni.
Il commento di Mario Isola, direttore del motorsport Pirelli
“Prima di tutto voglio fare i complimenti a Lando Norris per il suo primo successo in Formula 1″.

“Sono sicuro che non dimenticherà mai le emozioni provate negli ultimi chilometri e quelle sentite sul podio”.
Quindi analizza la gara dal punto di vista del funzionamento delle gomme.
“Paradossalmente, nonostante le sorprese generate dalle neutralizzazioni – prima virtuali e poi reali – si è trattato di una gara molto lineare dal punto di vista del comportamento dei pneumatici: una sosta obbligata, gomme – a prescindere dal colore della banda – che degradavano in maniera relativamente limitata anche per l’assenza del fenomeno del graining, differenze di prestazioni fra tutte le vetture molto contenute.”
“Ciò detto, abbiamo visto che entrambe le mescole più utilizzate (C2 e C3) hanno consentito ai piloti di spingere a fondo praticamente per tutta la gara, come si evince analizzando con attenzione il cronologico dei tempi sul giro, rendendo così molto interessante anche una gara sulla carta piuttosto bloccata come strategie”.
“Ovviamente, VSC e SC hanno mandato all’aria molti piani dei muretti: alcuni sono stati più fortunati e bravi di altri ma anche questo fa parte delle corse”.
