Laddove tutto è cominciato (due anni fa) Max Verstappen ha scritto un altro capitolo di una storia straordinaria: ad Abu Dhabi, gara di chiusura della stagione con titoli mondiali già assegnati, ha colto la 19ma vittoria dell’anno (un record, uno dei tanti che ormai gli appartengono) superando anche il traguardo dei 1000 giri in testa.
Dopo la vittoria, mai stata in discussione, Max ha ammesso:
“Questo campionato è stato eccezionale, non so se sarà possibile ripeterlo. Noi ci proveremo, la squadra sta già duramente lavorando sull’auto del 2024, magari ripetersi non vorrà significherà essere sempre i più veloci”.
Come a dire, se vinco il quarto titolo mi va bene in qualunque modo accada.
Non gli si può andare torto. Il resto – nella giornata del gran finale – sono stati festeggiamenti, drink in abbondanza e predisposizione al relax (tutto sommato breve, 97 giorni al via della stagione 2024).
“Ora voglio riposare e divertirmi – ha concluso – ma senza esagerare, passerò più tempo con la famiglia. E mi preparo al fatto che forse in futuro ci saranno squadre più vicine a noi e ci aspetteranno confronti più duri”.
Chissà se sarà Red Bull contro Red Bull o se ai piani alti si potranno affacciare stabilmente (leggasi: vincere) altre squadre, a cominciare dalla Ferrari.
La delusione di Charles ad Abu Dhabi
La Scuderia ieri ha portato Charles Leclerc sul podio, confermando il trend positivo di fine anno, ma ha fallito l’obiettivo di conquistare il secondo posto nel Mondiale costruttori, andato alla Mercedes.
Per le squadre di secondo piano, ottenere una posizione più avanti significa molto dal punto di vista economico, per le scuderie di vertice è più che altro una questione d’onore.
Leclerc è molto onesto sul tema:
“Della mia posizione nel Mondiale piloti ormai non mi interessava nulla, a quei risultati non sono molto interessato. Da quattro o cinque gare, diciamo da dopo sul Giappone, gara in cui abbiamo compiuto un significativo passo in avanti, avevo dichiarato che mi interessava solo il Mondiale Costruttori e dunque è con un senso di delusione che constato di aver mancato l’obiettivo”.
Nel finale di gara, Leclerc e la Ferrari hanno anche provato a ‘giocare’ (in maniera discutibile, va detto) per favorire Perez (che ha chiuso secondo, ma aveva una penalità che alla fine l’ha relegato fuori del podio) e dunque penalizzare la Mercedes di Russell.
Ma il tentativo non è servito a nulla.
Sainz, in quest’ultima prova, è mancato. Male in prova, male in qualifica, anche un incidente al venerdì. Il suo apporto per la volata contro la Mercedes non c’è stato.
L’obiettivo per il 2024
Spiega Fred Vasseur, il Team Principal della Rossa: “Abbiamo sempre avuto un’auto un po’ difficile, che spesso ha mandato in crisi i piloti, togliendo loro fiducia”.
“In un certo momento questa crisi l’ha vissuta Leclerc, in questo finale l’ha vissuta Sainz”.
“Il futuro? Se guardiamo a dove eravamo a inizio stagione, posso dire che siamo molto progrediti e dunque pensando alla prossima annata dico che si tratta di continuare a migliorare costantemente in ogni area, senza tralasciare nulla”.
“In fondo nelle ultime gare il nostro distacco dalla Red Bull è calato a qualche decimo, dobbiamo continuare a lavorare così”.
A Sainz invece non resta che recitare un mea culpa:
“Gara difficile, nessun progresso in durante la corsa, mi aspettavo un rendimento e un risultato diverso. Speravo in un po’ di fortuna (una Safety Car, ndr) ma non c’è stata. Sono deluso, la stagione stava andando bene, ma nelle ultime gare nulla è andato come avrei voluto che andasse”.
Russell tira un sospiro di sollievo
La Mercedes, a dispetto delle parole pronunciate da Toto Wolff prima del via (“In fondo secondi o terzi è uguale, io voglio che si torni a vincere”), è più che soddisfatta dell’esito finale.
Specie George Russell, che ha portato più punti di Hamilton: “Più che per me sono contento per la squadra, per tutte le persone che lavorano in fabbrica senza sosta e a cui va il mio ringraziamento. So che quest’anno li ho delusi in qualche occasione, dunque sono contento di essermi riscattato proprio in questa prova decisiva”.
Abu Dhabi: test Pirelli, poi il sipario
Prima del sipario definitivo ci sono ancora i test Pirelli, sempre qui ad Abu Dhabi. Ogni squadra utilizzerà due vetture: una riservata ai piloti titolari e una ai rookie. Non essendoci nuove mescole da provare, le ore di pista verranno utilizzate per ottimizzare la gestione delle gomme in vista del prossimo campionato.
L’analisi di Mario Isola, direttore Pirelli Motorsport:
“È stata una gara che ha rispecchiato l’andamento di tutta la stagione: un pilota, Max Verstappen, che ha dominato e, alle sue spalle, una battaglia accesissima per ogni posizione, con i rapporti di forza che sono cambiati, anche in maniera significativa, da una gara all’altra”.
“Com’era ampiamente previsto, la mescola C3 è stata di gran lunga la più utilizzata mentre la C5 è stata usata solamente da Sainz per un giro – nemmeno completato – nelle battute finali”.
“La differenza fra la strategia su una sosta singola e quella su due pit-stop era molto piccola nelle simulazioni della vigilia ma, alla fine, quasi tutti hanno optato per le due soste soprattutto per motivi tattici, visto che il degrado è stato relativamente limitato”.
“Infatti, su un tracciato dove l’undercut è sempre stato molto efficace, è chiaro che quando un pilota ha aperto la serie dei pit-stop chi era in lotta con lui ha dovuto imitarlo per evitare di essere superato da chi poteva sfruttare la gomma nuova e la pista libera davanti a sé”.
Photo Credits Ferrari.com; Oracle Red Bull Racing; Lat Images/Mercedes-AMG.