GP del Giappone: doppietta Red Bull, Verstappen torna al suo posto

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GP del Giappone: a doppietta risponde doppietta.

Sainz e Leclerc avevano conquistato primo e secondo posto in Australia, Vertsappen e Perez fanno altrettanto a Suzuka.

L’esito del GP a Suzuka, su una delle piste più tecniche e difficili dell’intero mondiale, rimette le gerarchie tecniche della Formula 1 sui binari (ahinoi) più che consueti: Red Bull davanti, Ferrari dietro.

Ma è positivo per il Cavallino vedere che la posizione di seconda forza sembra certificata, davanti alle altalenanti e però ambiziose McLaren, nonché alle deludenti Mercedes.

Resta dietro anche Fernando Alonso, che l’anno scorso di questi tempi guidava un’Aston Martin spaziale, accreditandosi come principale sfidante del pilota olandese.

GP del Giappone
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GP del Giappone: una gara molto tattica

La corsa è stata molto tattica, anche per la natura della pista, che si presta a un solo punto per il DRS e costringe i pochi e difficili sorpassi in curva (alla Spoon o sullo Snake).

Di Verstappen non c’è molto da dire: primo è partito e primo è arrivato, ha pure potuto dire a fine gara via radio: “Che corsa deliziosa”.

Deliziosa anche per Perez: in fondo gli si chiede di usare la migliore auto del momento alle spalle di un grande fuoriclasse, cosa che sta sta facendo.

Ancora Verstappen. “L’unico problema è stato in partenza, quando ero costretto a stare davanti. Poi la macchina è andata sempre meglio. Con le nuvole, che hanno abbassato un po’ la temperatura dell’asfalto, la pista ci è stata ancora più favorevole. Abbiamo avuto una buona strategia, non si poteva fare meglio”.

Non si poteva, questo è chiaro.

GP del Giappone
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Ferrari si gode Carlos tre volte sul podio

L’occhio cade dunque sulla Ferrari.

Anche nel GP del Giappone Carlos Sainz porta a casa il podio, il secondo (se si eccettua la vittoria di Melbourne, altrimenti sono tre) su quattro gare (ma lui un GP non l’ha corso a causa dell’operazione chirurgica all’appendice).

La sua è stata una gara su due soste (teoricamente tre, considerando che la corsa è stata interrotta già al secondo giro per un incidente che ha coinvolto Ricciardo e Albon, costringendo a un’altra partenza), molto concreta, secondo quella che è la sua cifra stilistica.

Di certo, il suo è un inizio di stagione eccellente, un ottimo modo per stare sul mercato (il prossimo anno non sarà più in Ferrari), con la soddisfazione di tanti sorpassi (due su Hamilton, che prenderà il suo posto a Maranello) e uno a Leclerc (che invece a Maranello ci rimane).

Un modo, anche, per togliersi vari sassolini dalle scarpe…

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Leclerc tra delusione e orgoglio

Nel GP del Giappone, Leclerc ha pagato una cattiva posizione di partenza, dopo una mediocre qualifica.

Ma con una strategia su una sola sosta, con il piccolo “miracolo” di un primo stint velocissimo e all’ottimo mantenimento del set di gomme iniziale: “Non sono soddisfatto del quarto posto, se lo fossi dovrei andarmene a casa… Ma come squadra abbiamo solo motivi di soddisfazione, io personalmente so di avere un problema in qualifica e devo lavorarci, sinora sono sempre riuscito a migliorare quando mi sono concentrato su un singolo problema. In gara invece il feeling c’è sempre stato, l’unica volta in cui non è emerso è stato in Bahrain a causa del problema ai freni. Ora si tratta di crescere ancora”.

Detto questo, la Red Bull è sempre forte, anche la Ferrari ha dimezzato il distacco rispetto all’anno scorso.

Un passo avanti c’è stato, anche se Enzo Ferrari amava ripetere che il secondo è il primo degli sconfitti.

Ma del resto per stare davanti alle Red Bull, in assenza di guasti (come a Jeddah) ci vogliono tanto lavoro, tanta pazienza, tanta costanza.

Un raggio di sole arriva dal fatto che la Red Bull, già molto competitiva a inizio anno, ha portato una buon pacchetto di aggiornamenti tecnici sulla sua eccellente auto; la Ferrari invece ha programmato il suo upgrade per Imola.

Si vedrà. Intanto però stupisce la serenità con la quale la squadra campione in carica continua a gestire le faccende di pista senza farsi condizionare dalle lotte dietro le quinte.

Il GP del Giappone visto da Mario Isola, Direttore Motorsport Pirelli

“Credo che anche oggi la Formula 1 abbia dimostrato di essere una competizione automobilistica davvero spettacolare”.

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“Su una delle piste più impegnative per piloti e vetture, abbiamo assistito ad una gara ricca di sorpassi e caratterizzata dal confronto fra tante strategie diverse, anche grazie al fatto che tutte e tre le mescole che abbiamo selezionato per questo appuntamento si sono dimostrate all’altezza della situazione, consentendo così di poter scegliere fra le diverse opzioni, sia in termini di alternanza delle mescole sia per quanto riguarda il momento in cui effettuare il pit-stop”.

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“Certo, ancora una volta abbiamo visto che ci sono una squadra e un pilota – la Red Bull e Max Verstappen – in possesso di un vantaggio prestazionale che ha consentito loro di conquistare con relativa facilità il massimo risultato possibile ma alle loro spalle c’è stata grande battaglia, in pista e fra i muretti delle varie squadre”.

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“Nella giornata più calda del fine settimana – alla partenza l’asfalto ha raggiunto i 40 °C per poi scendere fino a 32 °C nelle fasi finali – il degrado termico è stato importante e chi ha saputo gestirlo nella maniera migliore è riuscito a guadagnare diverse posizioni rispetto alla griglia di partenza”.

Complimenti a Leclerc

“Mi riferisco soprattutto a Leclerc, autore di una gara maiuscola sotto questo punto di vista perché la sosta unica gli ha permesso di risalire dall’ottavo al quarto posto”.

“L’undercut si è confermato molto efficace ma è vero che chi ha anticipato troppo le soste si è trovato poi in una posizione di svantaggio nella parte finale di ogni stint”.

“Tutte queste variabili hanno generato delle differenze di prestazione che hanno reso più agevoli i sorpassi, a beneficio soprattutto del pubblico”.

“Proprio i fan che hanno affollato le tribune di Suzuka per tutto il fine settimana sono stati un ulteriore elemento di spettacolo ed è stato bello vedere che, alla fine, hanno potuto festeggiare il decimo posto dell’idolo di casa, Yuki Tsunoda”.

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Aston Martin e l’offerta a Newey

Non si sa bene, non fino in fondo, se il “partito austriaco” (più il clan Verstappen) e il “partito thailandese” (più Horner), ovvero le due anime del gruppo Red Bull, abbiano raggiunto un accordo o si sia solo in presenza di una sorta di armistizio.

Il dato inoppugnabile è che Lawrence Stroll – il ricco uomo d’affare canadese proprietario della Aston Martin – ha rotto gli indugi, sottoponendo una maxi offerta ad Adrian Newey, anima e cuore (tecnicamente parlando) della Red Bull.

E se è vero che Newey non ha mai accettato offerte fuori dall’Inghilterra per questioni personali e familiari, è altrettanto vero che la sede di una squadra dista poco più di mezz’ora da quella dell’altra.

Ma, certo, non si può sapere cosa accadrà, forse tutto, forse nulla.

Nel frattempo è evidente sin da ora che Verstappen vincerà il quarto titolo iridato e che probabilmente Perez, ormai pacificato con se stesso arriverà secondo.

Per gli altri – ci si augura ancora la Ferrari in primis – si tratta di non mollare un centimetro e di sfruttare gli eventuale passaggi a vuoto di SuperMax e della sua super RedBull.

Possibile di sicuro, quanto probabile non si può dire.

Dopo il GP del Giappone, Shanghai, incognita per tutti

La prossima gara propone Shanghai, appuntamento che ormai manca nel Mondiale dai tempi del Covid: è una pista con due maxi rettilinei, che manda in scena anche la prima Sprint dell’anno, di fatto riducendo a una sola sessione di prove libere il lavoro di messa a punto delle monoposto.

Chissà che questa forzata improvvisazione (parziale, certo, visto il lavoro di simulazione) non possa creare qualche ostacolo alla Red Bull.

Va detto che entra in vigore la modifica regolamentare che consente di ritoccare gli assetti tra Sprint e Qualifiche, cosa che prima non si poteva fare.

Fred Vasseur, Team Principal della Ferrari:

“Credo che qui a Suzuka sia andata molto bene per entrambi i nostri piloti, con una eccellente gestione gomme. La gara di Sainz è stata molto solida, Leclerc ha recuperato dall’ottavo posto. Non credo che con una diversa strategia su Sainz si potesse puntare al secondo posto, penso che abbiamo scelto la migliore per ciascuno dei due piloti. Il degrado è stato sempre sotto controllo, siamo andati vicini al giro veloce, vuole dire che in gara siamo a posto, ma dobbiamo migliorar in qualifica. Lo dobbiamo fare come squadra e deve farlo Charles, perché partire troppo indietro oggi rende la gara difficile. Il sorpasso finale tra i due? Non c’è stata lotta, perché erano su strategie molto diverse”.

Infine la soddisfazione di Sainz: “Tre podi in tre gare, una vittoria, inizio di stagione perfetto, possiamo brillare in gara, la nostra auto ci permette di variare le strategie, puoi giocare in attacco e non. sempre sin difesa. Ion passo gara la Red Bull non è così lontana, qui non potevano giocarcela, ma ci sono piste dove questo potrà accadere. Bisogna continuare sulla strada di migliorare l’auto nei punti deboli”.

Il nodo da sciogliere, alla fine, è sempre questo.