
Max Verstappen ha vinto il GP del Canada.
E’ stata una gara pazza, condizionata da pioggia e safety car, secondo uno scenario che s’è visto molte volte in passato sul veloce e insidioso circuito dell’isola di Notre Dame a Montreal.
Max ha preceduto Lando Norris, che conferma l’eccellente momento della McLaren, vincente a Miami, seconda a Imola e quarta a Montecarlo.
Arrembante Mercedes
Terzo un arrembante George Russell sulla Mercedes, che nel finale ha passato il suo compagno Hamilton e si è così arrampicato meritatamente sul podio.
In gara da protagonista anche Oscar Piastri, sull’altra McLaren, che però nel finale ha preferito portare a casa un piazzamento utilissimo (quinto) anziché rischiare inutilmente, scelta da pilota maturo.
In gara sono completamente mancate le Ferrari, attese a una conferma dopo la vittoria di Montecarlo.

Max, la Safety Car ha aiutato
Due considerazioni balzano subito all’evidenza:
- la prima è che le safety car hanno aiutato Verstappen, che non disponeva della migliore auto del lotto (non è la prima volta quest’anno, qualcosa sembra scricchiolare nella squadra campione del mondo) e lui ci ha messo la consueta abilità personale, unita a una strategia perfetta.
- la seconda è che con un po’ più di lucidità (questione di timing al pit stop) è che forse avrebbe vinto Norris.
La combinazione tra questi due fattori è che Verstappen allunga nel Mondiale (ora ha quasi due gare di vantaggio, 56 punti) e spegne le velleità di chi, dopo Montecarlo, pensava a un campionato riaperto.

Sintesi del GP del Canada per le Rosse: errori e un motore in crisi
E la Ferrari? Come ha detto il team principal Vasseur, s’è complicata la vita da sola: auto inguidabili, qualifiche da incubo, un doppio ritiro in corsa (Leclerc per una causa legata al motore e Sainz per un’uscita di pista).
Viene comunque ribadito un principio cardine: se un’auto è lenta c’è poco da fare…
E le Rosse non hanno mai trovato il passo: questione di assetto e di “litigi” con le gomme.
Di colpo è parso che la curva di progresso mostrata nelle ultime gare, grazie anche ai recenti sviluppi della monoposto, sia come svanita nel nulla.

Certo non sarà così, occorre una riprova (e anche una forte reazione) ma il fine settimana canadese è una sorta di schiaffone da cui bisognerà riprendersi in fretta.
Su una pista dove la combinazione tra asfalto nuovo e pioggia ha reso il lavoro di ingegneri e tecnici molto complicato, c’è chi l’ha svolto meglio (McLaren e Red Bull), chi ha avuto anche un po’ di fortuna (Mercedes) e chi è finito in crisi.
Poi, di sicuro, il motore a singhiozzo non ha aiutato il monegasco. Ma certo, dopo la bandiera a scacchi, le tensione in casa Ferrari era palpabile.
Da segnalare i punti pensanti di Alonso e Stroll (Aston Martin), di Ricciardo (Racing Bull) e delle due Renault.
Leclerc: “Così non va”; Vasseur: “Week end storto”
“Il problema al motore – ha spiegato Leclerc – ci ha condizionati e l’esito della gara è stato pesante, non abbiamo raccolto nemmeno un punto”.
A caldo, ai microfoni di Sky, il suo giudizio era stato ancora più pesante:
“La gara l’avevo già persa in qualifica, ma il problema al motore è stato decisivo. E non è affatto bello che si debbano cambiare i motori così spesso”.
Il riferimento è che in questa prima fase di stagione c’è stata una forte rotazione tra le unità concesse dal regolamento (tre), dalla quarta si dovrà pagare penalità.

Per Sainz, a caccia di risultati per garantirsi un posto nel 2025, il GP del Canada è un momento da cancellare:
“Dobbiamo fare in modo di non trovarci più in queste situazioni. Io devo comunque scusarmi, ero in fondo al gruppo, ma devo comunque scusarmi per testacoda che ha causato il ritiro di Albon. E scusarmi anche con la squadra”.
Vasseur evita di entrare nel dettaglio di cosa non ha funzionato: “Un week end storto fin dall’inizio. Mettiamola così: speriamo di aver avuto tutti i problemi possibili immaginabili in una sola gara”.
Red Bull, strategia perfetta
Verstappen è consapevole di avere avuto un po’ di aiuto dalle condizioni atipiche in cui s’è disputata la corsa: “Sono successe tante cose, bisognava gestire bene le chiamate al box e la squadra lo ha fatto. E la Safety Car ci ha aiutato”.
Esattamente il contatto di quanto accaduto a Norris: “E’ andata come è andata, inutile recriminare. A Miami la Safety Car mi ha aiutato a vincere, qui non è accaduto. Nel complesso mi sono divertito tanto e il secondo posto è ottimo”.
E il futuro ferrarista Hamilton, battuto dal compagno di squadra Russell: “Per quanto mi riguarda, una brutta prestazione, L’auto invece è in ripresa, direi che la situazione è promettente. Certo, nel finale credevo che George e io avessimo le stesse gomme, lui invece aveva le medie”.
Una stoccata alla squadra che sta per lasciare?
Il GP del Canada secondo Pirelli: “Un corsa che ha divertito”
Le gomme sono state decisive, rendendo la Pirelli soddisfatta del proprio lavoro e dei propri prodotti (in pista, tra gomme wet e asciutto, si sono viste ben quattro delle cinque tipologie di pneumatico disponibile).
“La gomma da bagnato estremo, che solitamente viene poco utilizzata, ha dimostrato di essere competitiva su una pista a bassa energia e con molta acqua sull’asfalto – ha spiegato il Direttore Motorsport Pirelli, Mario Isola -.
“L’Intermedia ha consentito di fare stint anche molto lunghi, confermando di essere idonea a girare sia con l’asfalto ancora considerevolmente bagnato sia quando è quasi asciutto”.
“Per quanto riguarda Hard e Medium, difficile dire quale sia stata la gomma migliore perché la seconda safety-car ha sostanzialmente impedito di valutare quale avrebbe potuto essere il prezzo da pagare in termini di degrado per chi aveva scelto la Medium per assicurarsi un maggior grip nei primi giri con la pista ancora umida”.
“Comunque complimenti a tutti protagonisti della gara, perché credo che tutti coloro che amano questo sport si siano davvero divertiti”.
