Dopo che si sono spenti i riflettori sul GP del Canada, può sembrare strano che alla Ferrari siano soddisfatti per un quarto e un quinto posto.
Invece è così e, tutto sommato, non è una contraddizione.
Dopo i segnali contrastanti colti a Barcellona, le modifiche apportate alla SF-23 hanno funzionato.
Verrebbe da dire: finalmente. Certo, una posizione in griglia non brillantissima ha impedito a Leclerc e Sainz di lottare per il podio, ma il passo gara è stato all’altezza delle squadre che sinora (e anche ieri) sono sempre state davanti.
In più la strategia di gara è stata azzeccata (una sola sosta), cosa che non sempre accade (almeno ultimamente) alla Ferrari.
Leclerc (che sabato aveva criticato la squadra, salvo poi rimangiarsi parte di quelle critiche) lo ammette: “Sin da venerdì mi sono sentito più a mio agio con l’auto e posso dire che, sì, ci sono stati dei miglioramenti evidenti. Potrei dire che ho guidato la migliore Ferrari della stagione, anche se il risultato non mi permette di essere del tutto soddisfatto. Abbiamo imboccato una nuova direzione, ora serve continuare su questa strada”.
Lo stesso concetto è espresso da Fred Vasseur, il Team Principal, finalmente sollevato (almeno in parte): “Abbiamo azzeccato la strategia e negli ultimi trenta giri abbiamo girato sugli stessi tempi delle auto che ci stavano davanti. La qualifica? Abbiamo commesso degli errori di cui parleremo approfonditamente per imparare a non commetterli più. Ma quel che conta è che l’auto sia andata bene, ora si tratta di dare continuità a questi risultati. Per fortuna in Austria avremo dure gare (c’è anche la Sprint al sabato, ndr) e dunque l’occasione è doppia. Vediamo la luce in fondo al tunnel”.
Costante, sia pure brillando un po’ meno, il GP del Canada di Carlos Sainz. Ma almeno ha superato le incertezze di venerdì e sabato: “Tranne un piccolo problema alla frizione, finalmente è andato tutto bene”.
Forse la Ferrari è vicina a una svolta.