Ormai la facilità con cui Max Verstappen vince le gare, incluso il GP del Canada di ieri, rende superfluo qualsiasi commento.
Con il successo colto a Montreal è arrivato a quota 41 vittorie, eguagliando Senna (va detto però che ai tempi del grande brasiliano si correvano meno gare).
Ma lui preferisce parlare della centesima vittoria della Red Bull. Un traguardo al quale ha contribuito in modo decisivo.
“Non mi sarei aspettato di arrivare questi numeri”, ammette l’olandese, “è una sensazione fantastica. Non crediate che sia stata una gara facile o lineare, perché faceva più freddo rispetto ai giorni scorsi e l’auto scivolava. Tant’è che alla fine il vantaggio con il quale ho vinto non è stato poi così ampio. Vincere qui in Canada è sempre bello, ringrazio il pubblico. Ce n’era tantissimo anche sotto la pioggia”.
Più felice di lui è Chris Horner, il responsabile della squadra. “Quando vincemmo la prima gara, era il GP di Cina del 2009, mi disse: bene, almeno una corsa in Formula 1 l’abbiamo vinta. Non avrei mai immaginato un percorso come questo, vincere 100 gare è davvero eccezionale, praticamente abbiamo vinto il 27% delle corse cui abbiamo partecipato”.
E per Verstappen spende parole al miele: “Ringrazio tutti i piloti che hanno contribuito a questo traguardo, ma è un fatto che Max da solo ne abbia vinte 41. Non faccio paragoni con i nomi del passato, ma se esiste un club composto da piloti come sono stati Senna, Prost, Schumacher, prima ancora Jim Clark e altri, ebbene Max sta entrando a fare parte di quel club”.
Se c’è una nota stonata, in questo quadro a tinte più che brillanti, è la mancanza di rendimento di Sergio Perez, il secondo pilota della squadra, che anche nel GP del Canada è rimasto nell’ombra.
Strategia diversa (è partito con le Hard) e una safety car di troppo non giustificano una prova opaca.
Ma in fondo, alla corte di Verstappen nessuno sembra farci caso.