GP del Bahrain: Max, buona la prima, Ferrari all’inseguimento

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©Red Bull Content Pool

È il 2024, ma assomiglia molto al 2023: Max Verstappen vince la prima gara della stagione del Mondiale di Formula 1 il GP del Bahrain, portando la Red Bull a confermarsi come la squadra più forte di tutte.

Al secondo posto arriva Sergio Perez, il secondo pilota, e così viene confermata la doppietta iniziale dell’anno scorso.

Non fosse per le polemiche che attanagliano il team campione del mondo e che portano una questione prettamente privata (quella del team principal Chris Horner) sul piano di una dura battaglia politica, verrebbe da dire che sulla Red Bull non tramonta mai il sole, nemmeno quando si corre in notturna.

GP del Bahrain di Sainz: podio e primo round

Alle spalle del duo di testa si piazza Carlos Sainz con la Ferrari, salendo sul podio: il primo round del confronto con Charles Leclerc – con il madrileno già sicuro di lasciare la Scuderia a fine anno e il monegasco confermato con un contratto a lungo termine – va a suo favore.

Ed è un risultato pesante, soprattutto in chiave mercato.

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Carlos Sainz e Charles Leclerc. ©Ferrari.com

La Red Bull ha rivoluzionato il suo progetto, alla faccia di chi pensava che si sarebbe limitata a un’evoluzione della monoposto ‘23, e resta indubbiamente la più forte.

Dopo i test invernali (pochi in verità, solo tre giorni), la Ferrari sembrava essere la seconda forza del campionato e questo effettivamente è avvenuto.

Ma al momento è chiaro che non c’è battaglia con la Red Bull, né probabilmente ci sarà a breve.

Ferrari in crisi per i freni

Nel GP del Bahrain, la Ferrari ha pagato le difficoltà con le gomme rosse, le più morbide, come in parte ci si attendeva che accadesse.

In più la temperatura insolitamente bassa nel Golfo ha amplificato le criticità.

Ha poi ripreso vita con le bianche, utilizzando due treni per arrivare in fondo (mentre la Red Bull ha usato la sequenza rosse-bianche-rosse).

In più, Leclerc, che nei tanti chilometri percorsi in prova non aveva mai avuto problemi, ha accusato un malfunzionamento all’impianto frenante, fatto che gli è costato molti “spiattellamenti” all’anteriore e gli ha impedito di affondare la staccata com’è nel suo stile.

Alla fine, in qualche modo, è riuscito a gestire le difficoltà, arrivando comunque quarto.

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Carlos Sainz. ©Ferrari.com

Sainz, comunque, non ha avuto alcun tentennamento nell’attaccare il compagno di squadra, com’è normale che sia visto che – almeno virtualmente e certo emotivamente – i due non sono più davvero compagni di squadra.

E la Mercedes? E la McLaren? Bene anche loro, ma dietro alle Ferrari e comunque poco veloci nel finale con le gomme più dure: uno dei dati positivi che la Scuderia di Maranello può incassare.

Hamilton? Nel gruppo

E Hamilton, ormai sorvegliato speciale dai tifosi in rosso, visto che guiderà la Ferrari dal 2025?

Anche lui attardato da un guaio tecnico (si è lamentato del sedile rotto), in ogni caso meno veloce del compagno di squadra George Russell.

Resta l’impressione che la Red Bull – al via della prima gara, poi certamente tutti i verdetti sono in attesa di conferma o smentita già dalla prossima corsa, in Arabia Saudita – sia imbattibile se guidata da Max Verstappen, mentre forse lo è (il forse andrebbe scritto in lettere maiuscole) se guidata da Checo Perez.

Se davvero la situazione fosse questa si andrebbe verso un Mondiale dall’esito un po’ meno scontato.

Ma bisogna essere ottimisti per crederci, anche perché Verstappen incassa i punti (tutti i 26) e anche un dato statistico che inorgoglisce: erano vent’anni che un pilota non riusciva a conquistare la pole, vincere il GP, ottenere il giro veloce e stare sempre al comando della gara (considerando i pit stop): se Max non fosse Max, potrebbe persino annoiarsi.

Max Verstappen, tutt’uno con la squadra

Verstappen si gode la continuità tra fine ‘23 e inizio ‘24: “È andata meglio del previsto, mi sentito un tutt’uno con la macchina, è stato tutto perfetto con ogni mescola, credo che un inizio di anno migliore non ci sarebbe potuto essere”.

Fred Vasseur, il team principal della Ferrari, ammette: “Avevamo aspettative più alte, ma visti i problemi di Leclerc, del tutto imprevisti, non è andata così male. Ottimo Sainz”.

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©Red Bull Content Pool

“Alla fine eravamo veloci e vicini a Perez. Certo il gap è ridotto tra tutte le squadre e questo renderà più complesse le strategie e i pit stop. Gedda? Troppo presto pere fare previsioni, resta il fatto che quella pista ha caratteristiche del tutto diverse, a cominciare dall’asfalto”.

La delusione di Leclerc

Leclerc è a dir poco molto deluso: “Soddisfatto per essere arrivato quarto? Le soddisfazioni arrivano da ben altri risultati. Non riuscivo a frenare, alle curve 9 e 10 ho avuto qualcosa come 7 bloccaggi. Quando parti secondo punti, almeno, ad arrivare secondo. Mi sono limitato a portare alla fine la mia Ferrari”.

Lui è il primo a guardare a sabato prossimo, il campo di gara è completamente diverso, chissà se sia possibile insidiare almeno Perez.

Ovviamente felice Sainz: “Mi sono divertito, sono finito vicino alla Red Bull di Perez”.

“Sappiamo che questa pista sarebbe stata dura per le gomme e la Red Bull controlla il degrado meglio di noi”.

“Nel prossimo futuro sarebbe importante partire davanti a Verstappen, per non permettergli di correre in maniera così agevole. Mi aspetto che arrivino piste migliori per noi sotto questo aspetto”.

Il GP del Bahrain visto da Mario Isola – Direttore motorsport Pirelli

“Il primo Gran Premio della stagione 2024 è sembrato quasi un’appendice del campionato scorso, con un pilota come Verstappen in grado di staccare tutti con facilità e con un grandissimo equilibrio alle sue spalle”.

“Non è un caso che siano state cinque squadre a spartirsi i dieci posti nella zona punti, praticamente nello stesso ordine di classifica con cui era terminata la scorsa stagione: unica eccezione la Ferrari davanti alla Mercedes”.

“Dal punto di vista del comportamento delle gomme, non abbiamo registrato alcuna sorpresa: del resto le gomme sono praticamente le stesse rispetto alla gara dello scorso anno e siamo arrivati qui dopo tre giorni di test che hanno permesso alle squadre di analizzarne in ogni dettaglio la prestazione”.

“Le temperature leggermente più fresche hanno reso la Soft ancora più competitiva perché il degrado è stato più gestibile, considerate le caratteristiche della pista: ciononostante, soltanto la Red Bull fra i team di vertice ha preso sin dall’inizio del weekend una direzione precisa in termini di strategia mentre gli altri hanno preferito andare sul sicuro, tenendosi due Hard per la gara”.