![bubu buona](https://www.autotecnica.org/wp-content/uploads/2018/06/bubu-buona.jpg)
Le nostre gare a forte rischio per la prossima stagione
Monza e Imola rischiano di sparire dalla cartina del Mondiale di Formula1 targato 2017. Con l’Italia che si ritroverebbe cancellata dal principale campionato automobilistico. D’altronde anche nel Bel Paese non c’è unità di intenti. Con la Lombardia che difende il Tempio della velocità a spada tratta, e l’Emilia Romagna che vuol riportare la F1 sulle rive del Santerno. Risultato? Una guerra a colpi di ricorsi e carte bollate.
IL CASO Formula Imola, ovvero la società a maggioranza pubblica che gestisce il circuito emiliano, lamenta di essere stata esclusa dalla possibilità di giocarsi ad armi pari con Monza l’organizzazione del Gp d’Italia a partire dal 2017, visto che Aci – in base a quanto previsto dalla Legge di Stabilità e secondo l’indirizzo politico approvato dal suo stesso Consiglio generale – ha destinato a Monza il contributo di 12 milioni e mezzo di dollari e formalizzato a Ecclestone una proposta di rinnovo (ancora in attesa di risposta) per 3 anni per un totale di 68 milioni di dollari. Un finanziamento che ha spaccato i politici. Lega pro Monza, PD e 5Stelle vicini alle rimostranze di Imola. Se i 12 milioni e mezzo di Aci sono aiuti di Stato per Monza, lo sarebbero anche per Imola. Perché Imola, come Monza, di quel tesoretto non può fare a meno. Tanto che firmando il contratto per ospitare il Gp, Formula Imola ha subordinato l’efficacia all’ottenimento da Aci dei soldi destinati alla Brianza. Una mossa che rischia di ritorcersi contro. Perché se in Parlamento si rimettesse in discussione il sostegno economico di Aci, ci perderebbero Monza, Imola e l’Italia. Che, a quel punto, non saprebbe più dove andare a trovare il cash da versare a Ecclestone. E direbbero così addio, definitivamente, al prossimo mondiale di Formula1.