Formula 1: analisi tecnica del circuito di Monza

Questo weekend il mondiale di Formula 1 farà tappa a Monza. Il tracciato, tra i più veloci della stagione, metterà a dura prova piloti e auto

Questo weekend il mondiale di Formula 1 approda sul circuito di Monza. si tratterà della centesima edizione del Gran Premio, nonché dell’ultimo appuntamento europeo della stagione. Dopo la gara italiana, infatti, il circus si sposterà in Asia, poi in America per concludersi in Medio Oriente. Vediamo allora cosa dovranno affrontare questo fine settimana i piloti e le loro monoposto nel tempio della velocità.

Formula 1 Monza: solo sei staccate

Sul tracciato di Monza le monoposto di Formula 1 corrono con un basso carico aerodinamico per favorire la velocità di punta sui tanti e lunghi rettilinei presenti. Questo significa che, soprattutto in prossimità delle tre varianti del circuito (del Rettifilo, della Roggia e Ascari) gli impianti frenanti sono chiamati ad uno sforzo notevole. Importantissimo in queste fasi, infatti, sarà dissipare l’enorme calore generato dai freni. Sono solo sei i punti di frenata lungo il tracciato, ma nonostante questo, viste le alte velocità di ingresso, l’impianto frenante delle Formula 1 viene utilizzato molto: per la precisione per circa 9 secondi al giro, che si traducono nel 12% dell’intero tempo di gara.

Formula 1 Monza: la frenata più impegnativa

Il punto di staccata più critico sul circuito di Monza, è quello che precede la prima variante. Qui le monoposto di Formula 1 vi arrivano ad una velocità di 334 km/h e in soli 139 metri decelerano fino ad una velocità di ingresso di appena 76 km/h. Il tutto avviene in soli 2,81 secondi, durante i quali i piloti esercitano sul pedale del freno una forza di 135 kg, che si traduce in una decelerazione di 4,3 g.