
Ferruccio Lamborghini fondò la sua azienda nel 1963, all’età di 47 anni. Era infatti nato a Renazzo, una frazione del Comune di Cento, in provincia di Ferrara, il 28 aprile del 1916. Esattamente 105 anni fa.
Figlio di agricoltori, più che il lavoro nei campi è attratto da quello in officina, ed è proprio attaccato ai mezzi agricoli che lavorano il podere di famiglia che impara i primi rudimenti di meccanica.

Migliora il mestiere presso una nota officina di Bologna e allo scoppio della Seconda guerra mondiale viene assegnato al 50° Autoparco Misto di Manovra, basato sull’isola di Rodi, dove si occupa della manutenzione dei mezzi operativi. La preziosa esperienza ‘sul campo’ lo porteranno ad aprire la sua prima officina meccanica proprio a Rodi, al termine della guerra.
Rientrato in Italia, nel 1946 apre un’officina a Cento e sviluppa l’idea di creare dei mezzi agricoli da poter fornire a prezzi favorevoli ai contadini per alleviare e rendere più produttivo il loro lavoro.

Forte dell’esperienza su mezzi di ogni tipo, si impegna nella trasformazione di un camion Morris che presenta al pubblico nel febbraio 1948, in occasione della festa del Santo Patrono.
Trova subito una decina di clienti e da lì, complice la sua tenacia e la convinzione nelle proprie capacità, si indebita per poter avviare una piccola produzione di questi veicoli.
Negli anni ’50 Lamborghini espande l’attività grazie anche ai contributi statali per la motorizzazione (con veicoli di produzione nazionale) dell’agricoltura.
Questo consente a Ferruccio Lamborghini, all’alba degli anni ’60 uno degli imprenditori italiani più in vista, di ambire a divenire anche costruttore di automobili di elevate prestazioni, che su strada potessero competere con le celebri Ferrari.

Per le sue auto Paolo Rambaldi disegna il famoso logo col toro, che oltre ad essere il segno zodiacale di Ferruccio Lamborghini, ne interpreta anche il carattere.
Nel 1963 nasce la Automobili Lamborghini che porta nel settore, pur con i doverosi distinguo, la tecnica e l’innovazione che Lamborghini aveva trasferito nei suoi trattori.
Una storia costellata di successi planetari: la Miura (nome di una razza di tori) del 1966 riscrive la storia delle granturismo e crea la categoria delle supercar.
La Countach (che è invece un termine dialettale caro a Bertone) è stata presentata come prototipo nel 1971 e per 20 anni ha rappresentato un’icona tra le supercar, sostituita del 1990, tre anni prima della sua scomparsa, avvenuta nel 1993, dalla Diablo, la prima Lamborghini con le 4 ruote motrici.

Ma nel 1973-’74 Ferruccio vendette la società, che in questi quasi 50 anni di attività non ha mai perso lo spirito iniziale e ancora oggi presenta veicoli fortemente caratterizzati esteticamente con una meccanica sopraffina.

