FERRARI SERGIO, OMAGGIO A PININFARINA

È una delle Ferrari più belle della storia, uno di quei bolidi che entrerà di diritto nella hall of fame della Casa di Maranello. Stiamo parlando della Ferrari Sergio, la vettura che vuole essere il tributo a Sergio Pininfarina e che intende ricordare lo storico legame tra il figlio “Pinin” e la Casa di Maranello. È stata presentata ad Abu Dhabi sul circuito di Yas Marina, in occasione delle finali mondiali Ferrari.

La Ferrari Sergio è una roadster estrema derivata dalla 458 Spider che monta il motore della “Speciale”. Un pezzo da collezione prodotto solo in sei esemplari. Fu presentata per la prima volta al Salone di Ginevra del 2013 sotto forma di concept. Prestazioni e dinamica sono di assoluta eccellenza. È infatti basata sulla 458 Spider, di cui mantiene i contenuti tecnologici e tutte le parti funzionali degli interni, e dotata del V8 aspirato da 4.497 cm3, nella più recente evoluzione da 605 CV, tre volte vincitore del premio International Engine of the Year, che le consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 3 secondi.

Ma è nella carrozzeria che la Sergio davvero merita un applauso. L’ispirazione deriva dalle auto di Pininfarina degli anni ’60 e ’70, “un matrimonio di funzionalità ed estetica”, ha dichiarato la Ferrari. La roll-b è una moderna reinterpretazione dell’arco rampante firmato Ferrari, mentre il nolder posteriore e l’estrattore danno tutta la deportanza fondamentale. Davanti, i fari sono uniti sotto un unico elemento, mentre nella parte posteriore ha le classiche luci rotonde della Ferrari. Poi c’è la carrozzeria a due toni e prese d’aria circolari, mentre all’interno l’abitacolo presenta cuoio nero con contrasto rosso per le cuciture. Inserti Alcantara e fibra di carbonio sulle sezioni dell’abitacolo. I cerchi di lega sono specifici secondo lo stile della Sergio.

Ma la “Sergio” è soprattutto un tributo alla collaborazione fra il carrozziere torinese e la Ferrari, un matrimonio lungo più di 60 anni. Dal quale sono nate le più belle “rosse” della storia. A guardarla bene la macchina è piena di citazioni ai modelli degli anni 60-70. Come i fari davanti uniti in un’unica fascia trasparente, o quelli dietro circolari. Un classico della tradizione di Maranello nel segno della mitica GTO. Nell’abitacolo, invece, regna l’essenzialità con il cofano motore che scende verso l’interno fino ad avvolgere la parte posteriore de sedili. Con dettagli realizzati tutti su misura dai proprietari nell’ambito del programma di personalizzazione “tailor made” di Maranello. Il prezzo? Ovviamente è top secret, ma si parla di qualche milione di euro. Sognare, invece, non costa nulla.