
Non poteva essere altrimenti: la Ferrari F80 è la vettura stradale più potente di sempre. Almeno per il brand di Maranello, chiaramente. Stiamo parlando di 1.200 CV, facendo i conti, quasi il doppio del top della gamma di due generazioni fa. La Enzo, infatti, si fermava a 660 CV e la LaFerrari, grazie anche al modulo ibrido, arrivava a 963.
Ma andando oltre i numeri, che dopo snoccioleremo nel dettaglio, questa F80 stupisce per tanti altri aspetti. Quello estetico, con il ritorno all’ala posteriore (che era sparita con l’F50) e forme più squadrate, che un po’ ricordano la nuovissima 12Cilindri un po’ alcuni modelli iconici del passato come – con le dovute differenze – la F40. Poi c’è la rivoluzione meccanica, che merita un discorso a sé.
Un V6 da Formula 1
Ferrari ha sempre giocato sul legame tra le sue supercar e le monoposto che corrono il Mondiale di F1 e, oggi, anche il WEC. Così, per esempio, 288 GTO (la prima della specie) e F40 puntarono su un V8 turbo. Così, ora, la F80 punta su un V6, sempre turbo e pure ibrido.
Il motore termico è, come detto, un V6 da 2.992 cc di cilindrata con bancate a 120 gradi con lubrificazione a carter secco. Il motore ha un certo grado di parentela con quello della 499P che ha vinto le ultime due edizioni della 24 Ore di Le Mans. Da quell’unità derivano il basamento, le catene di comando e l’architettura della distribuzione oltre che altri elementi legati a lubrificazione e iniezione. Da solo riesce a erogare 900 CV a 8.750 giri, con il limitatore che si raggiunge solo a quota 9.000. Dotato di una potenza specifica impressionante di 300 CV/litro, sviluppa anche una coppia di 850 Nm a 5.500 giri.
Parlando della parte elettrica, la Ferrari F80 monta un motore elettrico a 48 volt piazzato tra la turbina e il compressore. Questa soluzione ha permesso di utilizzare turbo più grandi senza che ci siano ritardi a bassi regimi. L’unità elettrica, progettata e prodotta interamente a Maranello, ha un peso di soli 9 kg ma regala 81 CV in più. A questa si aggiungono due motori elettrici ulteriori piazzati all’avantreno. Sono in grado di trasferire alle ruote anteriori 142 CV e 121 Nm ciascuno. Sono alimentati da una batteria agli ioni di litio a 800 volt con capacità di 2,3 kWh e dal peso di 39 kg.
La Ferrari F80, che è dotata quindi di trazione integrale “ibrida”, con avantreno esclusivamente elettrico, adottata infine una trasmissione a doppia frizione a otto marce.
Rigidità torsionale aumentata del 50%
Un’auto con queste prestazioni necessitava di un telaio ad hoc. Così è stato. I tecnici del Cavallino non hanno avuto dubbi al riguardo. Si è optato subito su una parte centrale in fibra di carbonio e due telaietti ausiliari, anteriore e posteriore, in alluminio. Le numerosissime migliorie apportate hanno permesso di ridurre il peso del 5% e di aumentare la rigidità torsionale del 50% rispetto al telaio della LaFerrari.
Per quanto riguarda le sospensioni, la Ferrari F80, che ha una distribuzione dei pesi 42% all’anteriore e 58% al posteriore, monta uno schema attivo derivato da quello della Purosangue. Ha un doppio quadrilatero davanti e dietro con barre antirollio elettroattuate che controllano ogni singola ruota. Per quanto riguarda l’impianto frenante, la prima Ferrari stradale da 1.200 CV si affida a freni in un nuovo materiale derivato dalla corse che è stato sviluppato con Brembo e che migliora la resistenza e il controllo delle temperature. I dischi anteriori hanno diametro di 408 mm, quelli posteriori di 390 mm. Parlando di pneumatici, invece, la F80 monta Michelin Pilot Sport Cup2 sviluppate appositamente. Davanti hanno misura 285/30 R20, dietro 345/30 R21.
Da 0 a 200 im 5″75
La Ferrari F80 è lunga 4,84 metri, larga 2,06 e alta solo 1,14 metri. Ha un passo di 2,67 metri e un peso a secco di 1.525 litri. Con una potenza di 1.200 CV a disposizione, l’auto scatta da 0 a 100 in 2”15. Ancor più impressionante è il dato sullo 0-200. Servono solo 5”75. L’auto ferma la lancetta del contachilometri a 350 km/h.
Chiudiamo con due chicche: la prima riguarda l’abitacolo, con sedile del passeggero più piccolo e posizionato in posizione diversa per limare ogni millimetro possibile in altezza. La seconda parla di un carico verticale di 1.050 kg generato a 250 km/h. è fornito dall’ala mobile posteriore, dal fondo carenato e da una serie di appendici aerodinamiche che lavorano anche sull’avantreno, dove finiscono 460 kg di quei 1.050 totali.
Sarà prodotta in 799 esemplari al prezzo di partenza di 3,6 milioni di euro più tasse. C’è un problema, le richieste sono già tre volte di più. Chissà cosa si dovrà fare per possederne una.