Enel X: la mobilità elettrica diventa possibile (e facile)

Enel X

Auto elettrica sì. Sembra ormai che dal viaggio verso questa profonda trasformazione del modo di muoverci, attuata in particolare dai Costruttori tedeschi, che vogliono in qualche modo rifarsi l’immagine dopo il ‘dieselgate’, non si possa più tornare indietro. E mentre i ‘se’ e i ‘ma’ alimentano le discussioni tra gli intellettuali di schieramenti opposti, ci sono aziende che in modo più concreto cercano di prepararsi al futuro, avendo ormai capito che la scelta è ormai stata fatta. Enel X è una di queste e approfondire il lavoro svolto finora, aggiunto ai piani di sviluppo che saranno avviati nell’immediato futuro, è stata una piacevole sorpresa. E questo grazie alla piacevole chiacchierata con Lucio Tropea, responsabile al posto di direttore del settore e-mobility di Enel X che abbiamo incontrato presso la moderna sede di Viale di Tor di Quinto, a Roma.    

Enel X

Italia all’avanguardia nel ‘rinnovabile’ 

Per inquadrare meglio il panorama che si prospetta a livello energetico, è utile fare una breve introduzione per spiegare lo stato dell’arte della generazione energetica tradizionale e come questa si va progressivamente integrando con quella che deriva da fonti rinnovabili. Lucio Tropea ha studiato a fondo la materia e ha molte cose interessanti da raccontare: “Enel X nasce raccogliendo tutta l’esperienza accumulata dal gruppo Enel nel campo dell’ innovazione con una missione chiara: sviluppare prodotti innovativi e soluzioni digitali nei settori in cui l’energia mostra il maggior potenziale di trasformazione: abitazioni, imprese, città e mobilità elettrica. Come divisione e-mobility abbiamo il compito di abilitare la transizione energetica dei trasporti, pubblici e privati.  Alla base c’è l’idea di sviluppare un’offerta di servizi di ricarica intelligente declinata in un portafoglio di prodotti hardware, software ed energy services che servano l’utente di vetture elettriche a casa, in ufficio, nei luoghi di destinazione o transito e lungo gli assi di grande comunicazione”.

Enel X: 
una presenza globale

Fatta questa premessa passiamo ad analizzare chi è e cosa fa Enel X: “Siamo geograficamente presenti un po’ ovunque nel mondo”, continua Tropea. “Oltre alle geografie ‘domestiche’ come Italia, Spagna e Romania, Enel X ha recentemente intensificato la  propria presenza nel promettente mercato nordamericano grazie all’acquisizione di emotorwerks, leader nel mercato delle wallbox, le stazioni di ricarica installabili a casa. Con il gran premio di formula E a New York di metà luglio abbiamo completato il percorso di integrazione che vede i colleghi incaricati dello sviluppo tecnologico nella sede di San Francisco”. Gli Stati Uniti sono particolarmente interessanti per quanto riguarda il mercato del “demand response”. Sostanzialmente in molte aree degli USA è normale che venga remunerata la disponibilità dei clienti energivori a ridurre su richiesta il prelievo.
Un vantaggio doppio: è sufficiente dotarsi di una tecnologia disponibile e relativamente economica per poter partecipare a questo mercato ed essere remunerati. Al contempo la produzione riesce a ottimizzare la generazione riducendo l’utilizzo di fonti non rinnovabili. “L’aumento della quota di rinnovabili nel mix di generazione rende particolarmente utile la diffusione di sistemi di ricarica intelligenti che consentano agli utenti di partecipare in modo flessibile alla domanda di energia: un approccio che garantisce la massima sostenibilità, l’accesso alle migliori tariffe e la certezza di poter contare su un ‘rifornimento’ alla propria vettura elettrica”.

Mobilità elettrica

Definito a grandi linee il panorama e la mission di Enel X veniamo a una descrizione di ciò che essa può offrire al mercato della mobilità elettrica. “Iniziamo dalle soluzioni di ricarica per la casa e per l’ufficio: sono i casi d’uso più frequenti: oltre la metà delle ricariche delle vetture elettriche avviene in questa modalità, quando l’auto è inutilizzata durante la notte o durante l’orario di lavoro. Enel X ha circa 43mila Juicebox (le wallbox) installate e connesse, principalmente negli Stati Uniti. Le nostre soluzioni di ricarica si distinguono per essere intelligenti e connesse: la connettività, (wifi o con modulo Lte a seconda delle versioni) consente all’utente – tra le altre – il controllo puntuale dello stato di ricarica e la pianificazione intelligente della stessa. Quest’ultima consente a sua volta ai nostri clienti di pianificare il momento della ricarica in funzione della necessità specifica ottimizzandone il costo e garantendosi l’autonomia necessaria. La nostra Juicebox sul mercato americano è un bestseller tra i più venduti su Amazon con circa 1000 nuove unità vendute al mese. Enel X serve i clienti anche negli altri due casi d’uso: a destinazione e in viaggio. Nel primo caso selezioniamo siti di partner che abbiano alti volumi di traffico con soste di almeno 30 minuti: tipicamente centri commerciali, supermercati, palestre. L’idea è quella di fare trovare la soluzione di ricarica nei luoghi già frequentati abitualmente dai clienti. L’auto elettrica vive in un ecosistema diffuso dove la sosta è il momento naturale per il rifornimento, a differenza dell’esperienza d’uso a cui siamo stati abituati negli ultimi 100 anni di vetture a combustione interna dove il rifornimento richiede una sosta dedicata”.

Chi si avvicina al mondo della mobilità elettrica come utente si trova di fronte a due grandi interrogativi: la scelta della vettura più adatta alle proprie esigenze e la cosiddetta ‘ansia da autonomia’. Per il primo Enel X può fare ben poco, se non seguire il trend evolutivo dei prodotti automotive che sono in continua evoluzione tecnica e scendono costantemente di prezzo guidati dal calo del costo delle batterie: “Se guardiamo solo al costo dell’automobile oggi una vettura elettrica ha un costo superiore rispetto ad una equivalente vettura a benzina prima degli incentivi. Gli incentivi di cui le vetture elettriche godono in molti Paesi tra cui anche il nostro e i disincentivi che colpiscono le vetture ad alte emissioni di co2, hanno ridotto moltissimo la differenza di costo. La tendenza, guidata da economie di scala e dalla costante riduzione del costo delle batterie è che il differenziale di costo si riduca a zero nei prossimi anni. E’ invece interessante notare come già oggi il total cost of ownership – ovvero il costo per km percorso che include tutto: costo di acquisto/noleggio del bene, carburante/energia, tassazione – sia a favore di una vettura elettrica. Basti considerare che il fattore costo verso costo del carburante già di per se consente di risparmiare oltre il 50 % di questa voce. Se guardiamo poi alla tendenza comune a tutti i costruttori di auto elettriche di offrire garanzie molto lunghe sul pacco batterie (fino a 8 anni/160mila km) e se guardiamo alla tenuta del valore nel tempo delle vetture elettriche che hanno aperto la strada è facile prevedere la superiorità delle vetture elettriche anche in termini di valori residui, ovvero la principale componente che determina il canone mensile di un noleggio o di un leasing. Il che significa che già oggi i canoni di noleggio di una vettura elettrica rispetto ad una pari prestazioni a combustione interna sono più bassi. Sia i Costruttori sia le società specializzate in previsioni di mercato sono allineate nel prevedere la quota di vetture elettriche o elettrificate (plug-in hybrid) tra il 30 e il 40 % nel 2030. Anche per quanto riguarda il mercato italiano, che con una quota di mezzo punto percentuale di penetrazione dell’elettrico rimane ancora nella parte bassa della classifica, si nota sia un raddoppio anno su anno – in un contesto di mercato dell’auto in contrazione – sia, ancora più interessante, tempi di attesa abbastanza lunghi sui modelli full electric. Questo ci indica come il dato che osserviamo rifletta più un ritardo nell’adeguamento dell’offerta (modelli, ma anche volumi disponibili) piuttosto che nel livello della domanda. Non dimentichiamo poi una peculiarità importante del nostro mercato: una curva di adozione storicamente molto pronunciata che abbiamo vissuto con molti prodotti fortemente innovativi”. 

Enel X

Oltre ai clienti che nelle grandi città possono approfittare di mobilità senza restrizioni e vantaggi palpabili in termini di riduzione di costi di esercizio (molte città azzerano il costo dei parcheggi tariffati ed anche il costo per il rilascio dell’autorizzazione all’accesso alle zone a traffico limitato) in questo momento la clientela più sensibile verso la vettura elettrica è quella che fa commuting: chi percorre un centinaio di chilometri al giorno per trasferirsi da casa fino al punto di contatto coi mezzi pubblici oppure utilizza la vettura privata per entrare in città trova un immediato vantaggio nel passaggio alla vettura elettrica con un risparmio sensibile sui costi del carburante.

Ricarica. Lenta a casa, veloce in viaggio

“Ciò che emerge dall’osservazione delle novità in arrivo dai Costruttori”, continua Tropea, “è che le vetture di nuova introduzione in Europa sono dotate di una presa combinata CCS2 e di un caricatore di bordo che consentirà la ricarica in corrente alternata con potenze sotto i 15 kW, mentre per potenze superiori si affideranno a ricariche in corrente continua. Già oggi troviamo sul mercato vetture in grado di rifornirsi presso infrastrutture di ricarica ultrarapide ad oltre 200 kw di potenza, e sono già state annunciate vetture ad alte prestazioni con capacità di ricarica a 350 kw: tradotto significa rifornire 100 km in 4 minuti, un tempo di rifornimento paragonabile a quello a cui siamo abituati oggi.  Le reti di ricarica lungo le strade a lunga percorrenza sono dotate di tecnologia che eroga potenze tra i 50 ed i 350 kW”.
Per le applicazioni a bassa potenza, come ad esempio quelle casalinghe, è stata creata la famiglia Juice, che offre una gamma completa, modulare e scalabile pronta a crescere di pari passo con il mercato della mobilità elettrica. La JuiceBox è nel linguaggio Enel X la tipica presa da parete (ma può anche essere montata su un piedistallo) adatta all’uso privato, di cui è peraltro disponibile anche una versione ‘Commercial’ destinata a chi, pur nel piccolo, vuole offrire questo servizio a terzi o in azienda. E’ fornita con potenze da 3 a 22 kW ed è connessa per essere gestita e sorvegliata attraverso un comune smartphone. La JuiceBox è uno dei componenti dell’abitazione energeticamente efficiente dove parte dell’energia utilizzata può essere prodotta in proprio ad esempio coi pannelli solari durante il giorno e accumulata localmente con uno storage per essere utilizzata la rientro, ad esempio per caricare la propria vettura a costo 0.
Alcuni Costruttori stanno sperimentando la capacità delle batterie delle proprie vetture di collegarsi in modo bidirezionale alla rete elettrica, ‘restituendo’ quindi energia alla rete domestica: è quanto viene comunemente chiamato V2G (vehicle to grid).  Ci sono poi alcune interessanti ipotesi sull’utilizzo delle batterie a fine prima vita per un secondo ciclo come storage domestico
Infine sono già sul mercato esempi di tariffazione dell’energia dedicata agli utilizzatori di vetture elettriche: sia tariffe flat notturne che tariffe con variazioni di prezzo nell’arco di 48 segmenti al giorno (ogni 30’): questo richiede ovviamente box domestiche connesse per consentire all’utente di adottare una strategia di ricarica che minimizzi il costo  “L’utente seleziona l’autonomia di cui avrà bisogno a fine ricarica , ad esempio 100 chilometri, e la box intelligente provvede a pianificare in automatico quando e quanto prelevare per minimizzare il costo”. E’ un mondo in continua evoluzione e le possibilità offerte dai software sono infinite.

Enel XLe ‘colonnine’

Come abbiamo visto l’obiettivo di Enel X è dotare il Paese di una rete di punti di ricarica capillare che elimini negli automobilisti la paura di rimanere senza energia e di non avere una colonnina nelle vicinanze. Per questo Enel X ha lanciato un piano per incrementare il numero delle stazioni di ricarica pubbliche su tutto il territorio che prevede un investimento fino a 300 milioni di euro. Il risultato sarà l’installazione di 14.000 punti di ricarica entro il 2020, per arrivare a 28.000 nel 2022. Un programma ben cadenzato e monitorato costantemente: ad oggi sono stati installati oltre 6.500 punti di ricarica in gran parte già attivi. La JuicePole è la protagonista dell’infrastrutturazione pubblica: consente la ricarica contemporanea di due vetture fino a  22 kW di potenza in corrente alternata ed è dotata di uno schermo ad alto contrasto che guida il cliente nelle operazioni di ricarica.

Partecipare al business della ricarica

Come abbiamo detto, Enel X vende servizi di ricarica e propone una lunga serie di formule per incentivare la diffusione delle colonnine sul territorio, coinvolgendo nel progetto sia le strutture pubbliche sia i privati: una formula chiavi in mano che consente ai partner di installare rapidamente soluzioni di ricarica che vengono allacciate a punti di distribuzione preesistenti.  “I ricavi dalla vendita di soluzioni di ricarica vengono condivisi, consentendo al partner che mette a disposizione allaccio e sito di coprire i costi e a Enel X di coprire l’investimento”. E questo è solo un esempio delle tante soluzioni che consentiranno, da qui a dieci anni, di offrire all’utenza delle infrastrutture adeguate ovunque.

Enel X: una visione a 360°

Tra i business di Enel X ricordiamo anche la fornitura chiavi in mano di lampioni ai Comuni che ne facciano richiesta. “Si chiamano JuiceLamp e sono dei ‘lampioni intelligenti’ che uniscono l’esigenza di ridurre i consumi energetici dei Comuni a quella di rinnovare le infrastrutture”, ha aggiunto Tropea. ”Un Sindaco che abbia in bilancio una bolletta energetica ‘pesante’ può sottoporla a Enel X per un’analisi e la conseguente proposta di ristrutturazione dei punti luce che possono diventare anche stazioni di ricarica fino a due vetture e includono, a seconda dell’allestimento, videosorveglianza, monitoraggio della qualità dell’aria o il WiFi urbano”.

Enel X

Ma l’elettrico conviene?

Si. Ovviamente il risparmio può essere più o meno consistente a seconda di come si sceglie di ricaricare la propria auto. Una ricarica domestica o sul luogo di lavoro, magari equipaggiato con un tetto solare e con uno storage può arrivare ad essere gratuito. Esistono già oggi sia le auto sia le tecnologie di ricarica che consentono ricariche in tempi comparabili a quelli di un rifornimento di carburante. Il costo delle tecnologie impiegate e la quantità di potenza richiesta hanno naturalmente un costo superiore rispetto ad una ricarica lenta domestica. Ma anche in questo che è il peggiore dei casi si può arrivare a equiparare, non a superare, il costo per l’equivalente percorrenza con una vettura a combustione interna. “Lo scenario più comune sarà avere una JuiceBox a casa o in ufficio ed utilizzare le ricariche ad alta potenza nei viaggi superiori ai 500 km. L’elettrico risulterà quindi non solo ecologico ma anche conveniente”.
Nel caso delle nostre grandi città, dense di edifici antichi e medioevali, senza garage – e con oggettive difficoltà a creare aree attrezzate di ricarica – la transizione è un po’ più complessa. “Le Case automobilistiche per prime aiutano i propri clienti in questo senso ed Enel X è in grado di dare tutto il supporto necessario. Molte di esse hanno scelto di fornire l’intero ventaglio di soluzioni di ricarica prima dell’acquisto dell’auto. Hai un garage o un semplice posto auto? Incluso nel costo della nuova automobile elettrica c’è il sopralluogo, l’installazione e la fornitura della wallbox. No? Possiamo offrire la più ampia rete di ricarica, oggi interoperabile con i principali operatori europei”.  Facile a dirsi, ma non così banale da realizzare, se solo pensiamo alle normative di sicurezza europee, Per non parlare dei condomini, dove la diffusione di vetture elettriche richiederà l’adozione di soluzioni di ricarica intelligenti. “In questo caso occorre prevedere una serie di JuiceBox, connesse, in grado di condividere lo stesso allaccio per ottimizzare i costi di ricarica”. Una indubbia pur se piccola complicazione della vita quotidiana che richiederà tempo per essere assimilata.
Passando a un esempio reale, una JuiceBox da 7,4 kW  costa 1.475 euro  inclusa IVA e installazione – comprensivi di 10 metri di percorso di allacciamento, supposto sia eseguibile in condizioni standard – di cui il 50% può essere detratto con gli incentivi. “Meno del costo della vernice metalizzata di molte vetture”, commenta Tropea. “La soluzione ideale è poter collegare la Juicebox direttamente dal proprio contatore, cosa che nei condomini recenti è relativamente semplice. In alternativa ci si può allacciare alla fornitura condominiale mettendo a valle del contatore condominiale un misuratore che consentirà al condominio di ribaltare i costi all’utente. Infine si può richiedere un allaccio dedicato con un costo che varia in funzione del tipo di installazione”.

E inoltre

Parallelamente, Enel X sta collaborando con il consorzio IONITY per installare e gestire le prime infrastrutture ultrafast in Italia. Si tratta di 20 siti che ospiteranno fino a 6 colonnine ciascuno in grado di ricaricare con una potenza fino a 350 kW i veicoli elettrici idonei in una decina di minuti. La prima da 350 kW è attiva presso l’outlet Valdichiana, in provincia di Arezzo.
Enel X, infine, partecipa al programma sperimentale di Terna per garantire il bilanciamento tra consumo e immissione di energia sulla rete UVAC – Unità Virtuali Aggregate di Consumo – con la funzione di aggregare clienti disponibili a diminuire i consumi nei momenti critici per la rete e a richiesta del gestore. Si tratta del sistema di ‘Demand Response’ ed Enel X, seguendo un modello già diffuso negli Usa, è il primo aggregatore del nostro Paese con 119 MW aggiudicati nell’ambito delle aste indette da Terna. Un’azienda in continuo movimento, ad onta dei detrattori del futuro elettrico della mobilità.