Elaborazione Suzuki SJ413

Suzuki SJ413

Elaborazione Suzuki SJ413. Se il fiore all’occhiello di questa preparazione è il kit conversione a molle che ne ha trasformato l’originale assetto a balestre, anche il resto non scherza. Motore, accessori e pneumatici sono di quelli che non passano inosservati. Ecco la storia a trazione integrale di una 4×4 che di asfalto non ne vuole proprio sentire parlare.

Suzuki SJ413 : interni

DA GRANDE SARÒ UN HUMMER

Il passo corto e le dimensioni compatte di questa SJ413 non devono trarre in inganno. Questa piccola di casa Suzuki, con interni spartani e look essenziale, è in realtà una vera macchina da guerra. In miniatura sì ma pur sempre macchina da guerra. Gli interventi di miglioria al motore e la scelta di assetto e pneumatici dal battistrada marcato l’hanno resa una 4×4 grintosa e scattante anche nell’affrontare gli ostacoli più impegnativi. Ad occuparsi della sua preparazione sono stati Domenico e Alberto Guidi, padre e figlio forlivesi, che dopo un inizio alla guida di una LJ70 (Toyota) sono approdati al mondo Suzuki scegliendo proprio la SJ413 per la grande maneggevolezza on e off road, le brillanti performance nonostante i pochi cavalli, l’affidabilità del motore ma anche i bassi costi di manutenzione e il vasto assortimento di accessori e ricambi aftermarket. Qualche sapiente intervento – l’installazione di un kit conversione a molle 3” in primis – è stato indispensabile per ammorbidire la rigidità originale dell’assetto a balestre che ora si presenta più agile e con un’eccellente risposta nell’affrontare i twist. La preparazione di questa taglia XS? Tutta da scoprire.

MOTORE 1.3 E COLLETTORE 4-2-1
Ad alimentare l’SJ413 del 1986, con distribuzione a cinghia, è un cuore propulsore che eroga 1324 cc. di cilindrata e 63 CV. Per renderla più performante in off road il preparatore ha scelto di intervenire sul motore che è stato completamente rifatto iniziando dai cilindri rettificati con conseguente montaggio di pistoni dal diametro maggiorato rispetto agli originali. L’albero motore è stato bilanciato, eseguendo dei fori in punti specifici, per aumentare di qualche hp la resa del 1.3 e ridurre lo stress meccanico sui supporti dell’albero (bronzine di banco). Questo consistente intervento è stato affiancato dall’installazione di un carburatore Weber DMTR 32/34 e dall’adozione di un collettore di scarico 4-2-1 in inox che, abbinato all’impianto di scarico di fabbricazione home made con terminale di derivazione Yamaha R1 del 2005, ha reso questo passo corto del marchio Suzuki un mezzo grintoso per affrontare anche i tracciati off road più estremi. Il filtro dell’aria in dotazione di serie è stato sostituito da uno della K&N ad alta resa che garantisce elevata capacità di filtraggio e flussi di aria maggiori per aumentare prestazioni e risposta del motore.

Anche l’impianto elettrico è stato sottoposto ad un attento e accurato adeguamento: si è infatti proceduto ad installare una batteria specifica per uso gravoso da 70 Ah della SAF Italy, modello Strong, e un alternatore da 95 Ah di provenienza Fiat per poi procedere con la rimozione dei cavi elettrici originali sostituiti da altri a sezione maggiorata e con l’aggiunta di quelli supplementari dedicati al verricello e alla pompa elettrica dell’idroguida. A completare l’allestimento ci sono 4 faretti aggiuntivi – 2 anteriori e 2 posteriori – della Hella. Di una Toyota Yaris i motorini che azionano gli alzacristalli elettrici dell’SJ.

SOSPENSIONI A MOLLE: L’SJ413 SI VESTE DA SAMURAI

Fiore all’occhiello di questa piccola di fabbricazione giapponese è il reparto sospensioni su cui il preparatore è intervenuto installando un kit conversione a molle interamente imbullonato di produzione Zanfi + 3”. Nello specifico questa 4×4 è stata la prima in Italia a montare un assetto progettato originariamente per Samurai: si è proceduto reperendo gli attacchi balestre e le sospensioni anteriori specifiche del Samurai per poi saldare il tutto al telaio dell’SJ da cui sono state preventivamente rimosse le dotazioni di serie. Il kit, al fine di migliorare il comportamento del mezzo fuoristrada, ha avanzato di circa 2 cm la posizione del ponte anteriore, situazione questa che ha conseguentemente richiesto di compensare la differenza sull’albero di trasmissione anteriore con l’installazione di un distanziale autocostruito in alluminio.

Elaborazione Suzuki SJ413

Gli pneumatici tassellati che equipaggiano la Suzuki sono dei Pneus Ovada modello Super Track nella misura 215/75 R15 montati su cerchi O.Z. Racing R15 in lega leggera. All’anteriore i freni sono a disco con pinze di serie abbinate a cilindretti artigianali in materiale corodal (al posto degli originali corrosi) mentre per il posteriore si è optato per dei freni a disco con fuselli e dischi Suzuki e pinze Lancia/Fiat. A protezione del sottoscocca ci sono una piastra parariduttore e un paraboccia differenziale anteriore realizzato su misura in acciaio inox. Al cambio originale è stato abbinato un riduttore con super ridotte 4,16 mentre l’impianto servosterzo con cui è stata allestita questa SJ è di una Suzuki Vitara con pompa elettrica di derivazione Citroen Saxo disattivabile tramite l’interruttore alloggiato nel cruscotto. Della Lockrite il blocco posteriore autosbloccante.

INTERNO E ESTERNO: LOOK DA DURO E PURO

Assolutamente essenziale l’allestimento interno di questa 413 che si presenta con una verve decisamente corsaiola ad iniziare dai sedili Sparco, modello Star, montati sulle guide originali delle sedute anteriori opportunatamente modificate per permettere l’alloggiamento dei nuovi accessori sportivi. Alle cinture di sicurezza in dotazione di serie sono state abbinate delle Sabelt a 4 punti, più adatte all’utilizzo in off road, mentre il volante è un Simoni Racing in pelle, a calice, con diametro 37 cm e mozzo specifico per SJ. Della Sparco la pedaliera in alluminio. A protezione dell’abitacolo interno e di pilota e passeggero il preparatore ha scelto di installare un resistente rollbar integrale della OMP, in acciaio, con 6 punti di ancoraggio. Infine ad impreziosire il cruscotto sono stati alloggiati l’inclinometro di derivazione Toyota LJ70; i comandi per le luci supplementari e quelli per azionare manualmente le luci dell’abitacolo.

Elaborazione Suzuki SJ413

Sul piantone dello sterzo si trova invece l’interruttore che permette di disattivare la pompa elettrica dell’idroguida. Completano l’equipaggiamento del cruscotto, che presenta strumentazioni con luci a led, l’autoradio (con ai lati i comandi per gli alzacristalli elettrici) e l’altoparlante per il CB, un Midland Alan 100 con antenna posizionata sul portellone posteriore. Lo spazio adibito di serie a posacenere ospita invece 2 interruttori che abilitano le varie modalità di azionamento del verricello. Per l’allestimento esterno si è scelto di rimuovere il paraurti anteriore sostituito dal bullbar originale, in acciaio verniciato a polvere, su cui si è solo intervenuti per permettere l’alloggiamento del winch, un T-Max 6500 con bocca in alluminio anodizzato di fabbricazione artigianale, tramite una specifica piastra di fissaggio. Lo completano 24 metri di cavo Dynema SK75. Per il rear bumper se ne è invece adottato uno home made in acciaio inox, estremamente leggero visto il peso di soli 4 kg ma altamente resistente anche nei passaggi a trazione integrale più impegnativi. Nel cassone posteriore è stata invece sistemata una vasca porta attrezzi per accessori e ricambi da off road, il compressore Slime per gonfiaggio/sgonfiaggio pneumatici, 2 estintori ANAF da 1 kg e ruota di scorta fissata al rollbar.

Suzuki SJ413

Non mancano inoltre i fanali posteriori incassati nel portellone così come la targa stessa. A protezione degli spigoli anteriori e posteriori della carrozzeria il preparatore ha infine scelto di utilizzare delle rifiniture in mandorlato. E se si vuole fare off road a cielo aperto? Semplice: basta togliere il pratico soft top che protegge anche il vano posteriore.

SUZUKI SJ413: COSTI (esclusa manodopera)

Rifacimento motore 2.500 euro, Acquisto e fabbricazione artigianale accessori per allestimento (paraurti, verricello, faretti, filtri, piastre protettive, CB, sedili, collettori di scarico…) 2.500 euro, assetto + 3” Zanfi 2.400 euro, pneumatici Pneus Ovada Super Track 215/75 R15 e cerchi O.Z. Racing R15 650 euro, rollbar 260 euro.