Distinguished Gentleman’s Ride: siamo stati a Brescia

Distinguished Gentleman’s Ride edizione 2022: accaldato, fermo la moto in mezzo alla polvere del parcheggio. Mi guardo intorno. Altri motociclisti stanno parlando fra di loro. È presto, e al ritrovo ufficiale manca ancora più di mezz’ora. Spengo il motore e mi tolgo il casco. Fa molto caldo nonostante siamo solo al 22 di maggio.

La strada per arrivare a Brescia è passata veloce sotto le ruote della mia Triumph e ogni minuto che è passato non ha fatto che accrescere il desiderio di arrivare per ritrovare vecchi e nuovi amici.

Distinguished Gentleman’s Ride

Perché il Distinguished Gentleman’s Ride è così, quasi una festa comandata! Una volta che lo provi, ti entra dentro e non lo molli più.

Conti i giorni sul calendario e pensi al look più appropriato perché non si può andare al DGR come se fosse un raduno qualsiasi.

Il DGR è qualcosa di più, qualcosa di insondabile, ma che percepisci bene quando ci finisci dentro.

Quando vedi che intorno a te la luce negli occhi degli altri motociclisti è la stessa che potresti vedere a Toronto, Johannesburg o Saigon.

È un momento speciale che idealmente raccoglie tutti i motociclisti che un preciso giorno dell’anno si danno appuntamento contemporaneamente in tutti i Paesi del mondo.

Distinguished Gentleman’s Ride

Scendo dalla moto e saluto con un cenno l’addetto del Museo della Mille Miglia che mi accoglie con un sorriso.

Le formalità dell’accredito che di solito sono un peso, qui, oggi, filano via lisce e quasi non me ne accorgo.

Merito anche di un’organizzazione che da dieci anni segue scrupolosa e con professionalità ogni fase dell’evento, dalla scelta della location che cambia ogni anno restando però sempre in zona, fino al percorso e alle varie tappe per aperitivo e pranzo.

A gestire il Distinguished Gentleman’s Ride (che si abbrevia in DGR) di Brescia è una coppia molto affiatata, Cesare Sasso e sua moglie Liliana Oliosi.

 

Cesare Sasso, a sx, con l’autore dell’articolo.

Appassionati motociclisti che hanno la capacità speciale di rendere unica questa esperienza. Vedo Cesare chiacchierare con un gruppetto di motociclisti tutti vestiti con delle salopette in jeans, maglietta bianca e coppola in testa.

Mi avvicino mentre alle mie spalle le moto arrivano senza sosta. Ducati, Moto Guzzi, Honda, Harley Davidson, Royal Enfield… tutte rigorosamente uniche, speciali e con una storia da raccontare.

“Ciao Cesare! Vedo con piacere che il richiamo del DGR è sempre forte!”

“Ciao! Beh, è un appuntamento che ha il suo fascino, e questa ne è la dimostrazione. Certo che di strada ne abbiamo fatta in questi dieci anni!”

 Mentre parla, ci raggiungono altri riders con un abbigliamento in tema con la manifestazione.

“Ricordo – continua Cesare – che nel 2013 abbiamo aderito alla nostra prima edizione, un anno dopo il debutto del DGR sulla piazza australiana”.

“Allora in Italia eravamo noi che abbiamo gestito il DGR a Desenzano, e gli amici di Roma, Cagliari e Vicenza”.

“Fu un’esperienza indimenticabile. Da noi arrivarono solo tredici moto, e come da regolamento i motociclisti erano abbigliati da veri e propri gentleman riders”.

“Una cosa assolutamente fuori dagli schemi che non passò inosservata, infatti l’anno successivo partimmo da Brescia con una carovana di 240 moto! E da allora il DGR non si è mai fermato, se non per la pandemia che ci ha fatto rivedere i piani”.

“Quest’anno abbiamo chiuso in un attimo le iscrizioni riempiendo a tempo di record i 300 posti disponibili e siamo ritornati carichi di entusiasmo offrendo una giornata diversa dal solito”.

“Abbiamo inoltre raccolto quasi 9mila euro che saranno destinati a supportare l’associazione e le sue attività di prevenzione e ricerca”.

Mentre lo ascolto mi chiedo quale sia la molla che fa scattare in un tranquillo motociclista che lavora in banca il desiderio e la voglia di organizzare un evento con 300 moto: “Beh, la passione senza dubbio” mi risponde Cesare, “ma anche le persone”.

“In questi dieci anni di DGR sono sempre state le persone a darmi la forza di credere in questo progetto e di inventarci qualcosa di nuovo ogni anno”.

“Magari sono persone che usano la moto solo in questa occasione o che vediamo solo durante questa giornata, ma ogni volta quello che trasmettono è una forza e una passione per questo fantastico mondo che ci fa dimenticare tutte le difficoltà e la burocrazia che comporta l’organizzazione di un evento di questa portata”.

“Se poi moltiplichiamo un grammo di passione per 300 moto allora si capisce un po’ meglio cosa muove questi motociclisti a credere in noi e in questo format unico al mondo”.

Distinguished Gentleman’s Ride

Ormai è tempo di partire per il consueto giro che quest’anno passa per il centro storico di Brescia per poi addentrarsi nel cuore della Franciacorta. Un breve percorso di una trentina di chilometri come da regolamento del DGR internazionale.

Si è fatta sera a Brescia e la strada mi sta chiamando.

A malincuore saluto Cesare, Liliana e il DGR per dirigermi verso casa. Rimetto il casco mentre il motore borbotta irregolare smanioso di prendere giri.

Saluto con un pizzico di malinconia e parto.

Accantonata l’edizione 2022 del Distinguished Gentleman’s Ride, con il suo carico di emozioni ed esperienze, mentre viaggio con i miei pensieri sto già pensando al prossimo DGR con nuovi programmi e nuove sfide che mi accompagneranno durante l’anno.

Distinguished Gentleman’s Ride

Cos’è il Distinguished Gentleman’s Ride

Per chi non lo sapesse, il DGR – Distinguished Gentleman’s Ride è un evento nato in Australia dall’idea di Mark Hawwa che insieme a quattro amici oltre a organizzare un raduno per moto vintage e special, lo hanno condito con una buona dose di sociale.

Rapidamente il DGR si è diffuso a macchia d’olio tanto da avere coinvolto in questi anni oltre 340mila motociclisti in 115 Paesi.

L’obiettivo, dicevamo, oltre a quello di ritrovarsi per trascorrere una giornata insieme, è anche quello di raccogliere fondi per un nobile scopo sociale: contribuire attivamente alla ricerca sul cancro alla prostata e per programmi di salute mentale e prevenzione del suicidio degli uomini supportando gli iconici “baffi” che contraddistinguono l’organizzazione Movember.

E anche in questo caso Mark e le delegazioni di tutto il mondo hanno fatto centro raccogliendo in un decennio l’incredibile somma di 31,6 milioni di dollari!

E nel suo piccolo, l’Italia in questi anni non è stata da meno.

Solo nel 2022 hanno partecipato quasi 8mila motociclisti in 48 città, raccogliendo oltre 130mila euro, 9mila dei quali al DGR di Brescia.

Testo e foto di Nicola Grande